FRANCIA
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[ 22 marzo 2010 ]
VERSO UN “TERZO TURNO SOCIALE”?
di Jean-Paul Montel
Risultati regione per regione
Colore lilla: Alleanza tra Partito socialista, Europa Ecologia, Fronte di sinistra, e altri di sinistra (53% in totale)
Colore blu: la coalizione guidata dall’UMP di Sarkozy (35% in totale)
Colore grigio-Verde: il Fronte nazionale (17,5% in totale)
Chi sperava, tra cui lo stesso Sarkozy, in un sensibile calo dell’astensionismo di massa, si è evidentemente sbagliato. Malgrado gli accorati e invasivi appelli dopo il primo turno, la metà dei francesi non si è recata alle urne. Per di più il +2% di votanti rispetto al primo turno, sembra aver premiato anzitutto Le Pen.
Si fa un gran parlare della “straripante vittoria della sinistra”. In verità è una vittoria quanto mai zoppa. Socialisti e alleati hanno infatti ottenuto il consenso di un risicato quarto dei cittadini francesi. Come si può, dati questi risultati all’americana, dato il distacco senza precedenti dei francesi dal voto, inneggiare, come se niente fosse, al “sorpasso”?
Il secondo elemento che consegnano queste elezioni è la sconfitta di Sarkozy e dell’alleanza politica di destra che governa il paese. Una sconfitta di grandi proporzioni, per i numeri, senza precedenti. I giornali sprecano fiumi d’inchiostro per darsi ragione di questa debacle. Concorrono certo più cause, ma tutte riconducono alla principale: la grave crisi economica, che colpisce duro non solo i lavoratori dipendenti (molti dei quali votarono per Sarkozy) ma la maggior parte del ceto medio, sia urbano che rurale. Non si tratta solo di una protesta generica, è anche una condanna delle politiche seguite dal presidente e che, contrariamente a quanto i media affermano, non ha sortito effetti profondi. Adesso Sarkozy è un presidente dimezzato, con le unghie tagliate. L’impressione è che la sua sconfitta possa dare forza alle mobilitazione popolari. Già si parla di un “terzo turno sociale”.
Dei risultati di queste regionali, a me hanno colpito due cose. Della forza dei nazionalisti corsi si sapeva, così come che Le Pen non fosse morto. Mi ha colpito l’affermazione dei Verdi in Bretagna. Andati al ballottaggio hanno conquistato il 17%, non per questo pregiudicando la vittoria del candidato socialista. Vuol dire che “Europa Ecologia” è da considerare oramai non una meteora, ma un soggetto ben forte e destinato a giocare un ruolo decisivo nella scena politica francese.
L’altra cosa è la bella affermazione nella regione di Limousin dell’inedita alleanza tra l’NPA e il Fronte di sinistra: un bel 19% (anche in questo caso senza pregiudicare la vittoria del candidato socialista). In questa reagione il Fronte di sinistra non si alleato con la sua destra socialista, ma con i trotskysti. Non sarà un caso che qui l’astensione è stata di quasi dieci punti percentuali più bassa della media, confermando che una gran parte del non-voto ha un segno sociale operaio e che si tratta in buona parte di tradizionale elettorato di sinistra.
L’impressione è che la combinazione dei tre fattori dell’astensione di massa, della sconfitta della destra e della contestuale affermazione delle sinistre, possa dare forza alle mobilitazione popolari. Già si parla di un “terzo turno sociale”.
Al 53,67% di astenuti al primo turno (per un totale di 23.422.367 aventi diritto) non dovrebbero essere dimenticato di aggiungere le 744.063 schede bianche e nulle (3,68%), malgrado notoriamente bianche e nulle siano conteggiate tra i votanti.