SBALLO ITALIANO
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[ 24 marzo 2010 ]
L’ULTIMA FREGNACCIA DI TREMONTI
Le agenzie hanno appena diffuso questa affermazione del Ministro dell’Economia Giulio Tremonti: «Bersani vuole una politica economica fatta di tasse, vuole tassare i bot e se vincono loro si paga di nuovo l’Ici. In ogni caso, il modello di Bersani è quello della Grecia, non credo che l’Italia meriti di finire come la Grecia».
I nostri lettori sanno che non abbiamo alcun debole per il Partito Democratico. Ci tocca tuttavia spezzare una lancia a favore di Bersani e sbugiardare Tremonti.
Il quale, pur indisponente data la sua spocchia, è persona intelligente. Tuttavia, quando Tremonti si getta nella mischia del battibecco politico, ovvero cessa di fare il Ministro per fare la parodia del capo politico, non solo supera di gran lunga in demagogia i suoi sodali berlusconiani, ma spara delle cazzate smisurate. Ci prova, a trovare la battuta ad effetto per turlupinare i tele-elettori, gliene andasse bene una!
L’ultima, di cui sopra, è davvero sorprendente. Egli avrà pensato, siccome nessuno ci capisce un tubo, “la sparo grossa”. Ma come si fa a dire che rimettere i vigore l’Ici, tassare i Bot, ovvero far pagare altre tasse significherebbe far finire l’Italia come la Grecia? Tremonti sa bene che se la Grecia rischia il default è proprio a causa della “finanza allegra” perseguita dai governi di destra di “Nuova Democrazia”, tra cui la falsificazione dei bilanci pubblici, una politica fiscale premiale per le classi dominanti, la tolleranza di un’evasione fiscale sistematica, per cui le tasse le pagavano solo i lavoratori dipendenti. Assunto il punto di vista della “razionalità capitalistica” la Grecia si trova come si trova proprio perché il defenestrato Karamanlis ha seguito in Grecia la linea anti-tasse berlusconiana.
Ci si dirà: forse Tremonti intende dire che il PD farà aumentare le tasse e applicherebbe piani d’austerità per tenere in piedi la baracca come adesso Papandreu è stato costretto a fare a causa del crollo. Perché lui ha forse ridotto anche solo una lira delle tasse malgrado l’abbia promesso? Ma come: non è forse Tremonti ministro che ha giustificato in questi mesi la sua stretta fiscale onde evitare il rischio che i Bot vadano invenduti, e quindi il crack per insolvenza?
Farebbe bene, il Tremonti, a non scherzare col fuoco. Non sappiamo se fra un anno sarà ancora ministro. Se lo fosse ancora, dovrà sfoggiare una bella faccia tosta, poiché egli, o chiunque sia al suo posto, invocherà piani d’austerità ben più pesanti di quelli che sta perseguendo Papandreu. E non è detto che gli italiani restino in ginocchio e non lo rispediscano a fare il consulente fiscalista per i ricchi, ai quali insegnerà come fottersene degli appelli che egli stesso avrà lanciato per la salvezza della patria.