10 visite totali, 1 visite odierne

Browse By

Il manifesto difende Bonanni

10 visite totali, 1 visite odierne
[ 11 settembre 2010 ]

LA PROTESTA CONTRO IL SINDACALISMO GIALLASTRO… (e l’ennesima tavanata di un giornale comunista che fu)
Più che il solito Campetti che fa il pesce in barile (soltanto lui sa quanti soldi gli ha dato Marchionne per le pagine e pagine su il manifesto ai tempi del lancio della cinquecento) sono interessanti i commenti che testimoniano una sempre più diffusa insofferenza per l’ipocrisia dei pennivendoli sinistrati. (emmeffe)
A seguire il pezzo indegno di Loris Campetti sulla contestazione a Bonanni e più sotto i caustici e sintomatici commenti dei lettori de il manifesto
«Fischi e anche un fumogeno lanciato sul palco della festa del Pd che sfiora Raffaele Bonanni. Alcuni giovani dei centri sociali torinesi non si sono limitati a gridare «venduto». Hanno impedito al segretario della Cisl di parlare. Un gesto stupido che rovescia persino il fine che forse i contestatori si erano dati: condannare e isolare una pratica sindacale giudicata – certo non solo dai centri sociali – subalterna al governo, alla Confindustria e alla Fiat. Così si è santificato «l’avversario», costruendogli intorno una solidarietà più ampia del consenso alle sue politiche. Tutti devono poter dire la loro liberamente, ha giustamente commentato il segretario della Fiom Maurizio Landini. Sia Bonanni che i lavoratori a cui è negato anche il diritto di esprimersi sui loro contratti, e sia la Fiom espulsa dalla contrattazione con la pratica autoritaria degli accordi separati. Quel fumogeno è stato lanciato più che contro un simbolo contro una persona, e questa è una logica insopportabile. Ma rischia di ricadere sulla testa delle vittime di politiche sbagliate. Sono già iniziate le speculazioni contro chi è accusato di «esasperare» il conflitto, quando chi sta facendo degenerare il clima politico, sindacale e sociale va ricercato al governo, in Confindustria, alla Fiat e tra i sindacati complici. Quel fumogeno, poi, rende più difficile difendere il sacrosanto diritto di critica e contestazione. Infine, fa tristezza che il più grande partito d’opposizione non riesca a gestire neanche le sue feste.
I COMMENTI:
  pagina:  1/7  | successiva  | ultima

“mi ha rotto le palle la vostra democrazia moscia e perdente, mi hanno stufato le vostre lezioni di etica (vedi lo scritto qui sopra), e mi avete sfinito voi ipocriti speculatori sulla pelle degli sfruttati”.caro claudio, sottoscrivo in pieno. ormai ogni dissenso viene visto come un’arroganza fascista, sempre e comunque eccessivo. continuiamo a tagliarci le gambe da soli.10-09-2010 03:22 – gunsofbrixton

sull’ultimo commento vorrei dire che le motivazioni dei contestatori sono ben evidenti e se chi l’ha scritto dice che non gli sono chiare magari un (pseudo) giornale comunista non gli si addice. Tengo a ricordare al lettore come a Campetti che i contestatori in questione erano operai e ragazzi dei centri sociali, la ragazza che ha lanciato il fumogeno studia psicologia. Mentre i sedicenti contestatori di Schifani erano pressoché grillini idioti, convinti che basta bollare i collusi con la mafia per risolvere le questioni del sistema. Il caso Bonanni quindi dimostra che c’è ancora qualcuno con un minimo di coscienza di classe (che ormai non leggo più su questo giornale da tempo). Il caso Bonanni dimostra che non è più accettabile la politica ufficiale, la stessa che oggi bolla come squadristi donne e uomini che si vedono annullare quei pochi diritti conquistati dalle generazioni passate, mentre a Mirabello il democratico Fini salutava gli squadristi (Almirante e Tremaglia) e Napolitano ieri andava a braccetto con Alemanno a rendere omaggio ai partigiani. L’unico diritto ormai è quello di rispondere NO con la violenza. A tal proposito mi viene in mente un contestatissimo artista, Jan Fabre. Per chi non lo conoscesse è famoso per discutibilissime mostre nelle quali espone cani imbalsamati o uccelli in gabbia o altro. Chi lo contesta fa certamente bene, ma vi inviterei a riflettere su una cosa: forse l’artista, nella sua pazzia, vuole dirci che in fondo cos’è un pappagallo in catene se ogni giorno accettiamo passivamente ogni forma di violenza sull’uomo, non ultima la completa cancellazione della dignità umana sul lavoro? 10-09-2010 02:13 – italo

Sono stupito e indignato dall’articolo.Non vi meritate il nome che portate se lasciate che Campetti scriva questi pezzi sul vostro giornale.Non continuate ad abusare dell’aggettivo “comunista”. 10-09-2010 02:03 – Danilo

Ormai si sono tutti messi a fare gli “inglesi”, i democratici; tutti possono parlare, tutti hanno il diritto di dile la loro.
Certo la liberta’ di parola e di espressione dovrebbe essere sacra, ma ancora piu; sacro la liberta’ di dissenso, anche quello “colorito”, quello che si sente.
Concordo con chi ha detto della pochezza e imbecillita’ dei provocatori del PD che invitando un soggettaccio del genre, in un momento del genere non si accorgevano di fare, di fatto una provocazione. Una provocazione bella e buona che meritava una risposta dura.
Ormai, bisogna rendersi concto che il PD non e’ un partito di sinista ma un partito contro la sinistra. Un partito che vede nel socialismo il vero nemico di classe. 10-09-2010 01:35 – Murmillus

campetti campetti….eddai, invece di lodare che sono ancora solo i fumogeni a volare…vuol dire che c’è ancora qualcosa da recuperare…
il problema sarà quando quando finiranno i fumogeni.10-09-2010 00:24 – Massimo

@Gabriele, dubito che in questo tipo di comizi sia previsto che chiunque possa prendere la parola. Ad ogni buon conto, nessuno è morto e nessuno è stato ferito. Se a fine dibattito avessero preso la parola i contestatori, della loro contestazione non avremmo saputo nulla. Evidentemente, l’unico modo che ci è rimasto, per far parlare delle nostre proteste, ahimé, è proprio questo usato dai giovani dei centri sociali.10-09-2010 00:20 – Massimiliano

chi semina vento raccoglie tempesta…. 10-09-2010 00:13 – walter pivetta

Nel suo articolo Campetti decisamente scantona più volte e decisamente.Impedire di parlare ad un servo del capitale più nero degli ultimi tempi è cosa sacrosanta.Ma poi la vogliamo smettere di considerare cgil-cisl-uil gli assi portanti ed esclusivi della rappresentanza del lavoro?
e a proposito di rappresentanza si dia una lettura all’intesa interconfederale del dicembre 1993 per capire qual è la democrazia di cui questi sindacati straparlano!! E poi il fumogeno contro chi bisogna lanciarlo? contro la Fiat? e perchè non contro soprattutto chi si è apertamente venduto e non da oggi? Grande partito di opposizione : opposizione a cosa? alle logiche di privatizzazione, allo smembramento del tessuto industriale in nome della globalizzazione? Per un partito modello americano compatibile con le regole del nuovo imperialismo, pensato per ridurre alla fame chi produce ricchezza, la capacità di gestire le feste o meno non ha ormai nessuna rilevanza! 09-09-2010 23:52 – giovanni

Forse non ci si è accorti che il tentativo è propio di portare alla degenerazione.
La faccia buona vuol tagliare la faccia cattiva.
Ma è propio così?
E’ opportuno eliminare la faccia truce o forse quelli della faccia buona sono finemente violenti, la loro violenza è psicologica, mira alla provocazione, al logoramento, alla discriminazione, a sfilacciare la corda fino alla rottura propio per proporsi come unici e credibili interlocutori.
Se avessero veramente la faccia buona, se mirasserro veramente al bene dei lavoratori non opererebbero per dividerli, per separarli, per avere loro una buona fetta dell’ormai misera torta del sudore.
Quello che stà facendo qualche sigla oggi con i lavoratori non è molto lontano da quei educatori che approfittano degli educati, stanno tradendo la fiducia dei loro difesi.
All’attualità qualcuno più sensibile esteriorizza il dissenso sulla conduzione della salvaguardia dei diritti dei lavoratori, ma non dobbiamo dimenticare la modalità d’analisi sull’effettivo numero di occupati-disoccupati che nascondono il quadro dell’effettiva disoccupazione, sottoccupazione, precariato e le loro tutele. Il problema vero non è il dissenso che quando ne esce è solo per difesa ma è il futuro baratro e la crescita del pil nazionale lo stà dimostrando. Per cui i campanelli benvengano se suonano prima ed una classe dirigente attenta non imbottiglierà senz’altro il fumo di un petardo!
Quali sono le cause che hanno portato il paese a queste situazioni?
La corruzione ancora in atto?
Perchè dovrebbero pagarne le conseguenze in toto i lavoratori?
Perchè se si stà disgregando la classe operaia potrebbe essere quello il fine! 09-09-2010 23:45 – Gromyko

Sinceramente non riesco a capire il senso di alcuni interventi. Rivendicano la contestazione ma non si capisce su cosa era basata. Che cosa vogliono i contestatori? Accusare qualcuno di tradimento e metterlo all’indice? Ha tradito gli interessi dei lavoratori, dicono di Bonanni. Ma quali sono per costoro gli interessi dei lavoratori? Invece di far cagnara come negli stadi, anche con atteggiamenti violenti, perché non sono saliti sul palco e hanno chiesto di spiegare quali secodno loro dovrebbero essere gli interessi degli operai o dei disoccupati?

2 pensieri su “Il manifesto difende Bonanni”

  1. simone dice:

    La cosa più importante è che gli oppressi e gli sfruttati possano trovare una rappresentanza per i propri interessi e per l'inevitabile e sacrosanta violenza di cui è portatrice la propria condizione sociale e lavorativa. E' quando si darà questo collegamento che le cose potranno finalmente cambiare (almeno il contesto e la sua atmosfera). Mi pare ovvio che questa rappresentanza dovrà costituirsi al di fuori di ogni terreno nazionale. Attendo impaziente…

  2. Rivoluzione Democratica dice:

    avere fede, portare pazienza, agire tenacemente, dire sempre la verità, per quanto amara essa sia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *