MUBARAK-FRATTINI
Due vecchi amici |
Egregio Ministro Franco Frattini,
cogliendo il significativo precedente offertomi dal Suo collega di partito, l’on. Daniele Capezzone, il quale ha ricondotto nell’alveo del diritto alla “libertà d’opinione” il veemente attacco condotto dal Presidente del Consiglio Berlusconi alla conduzione della trasmissione “L’Infedele”, Le scrivo intendendo usufruire egualmente di tale libertà civile come recentemente configurata dal sopra citato luminare della giurisprudenza odierna.Intendo quindi renderLe noto il mio più profondo disgusto politico ed umano nei suoi confronti, anche in considerazione – ma solo da ultimo tra tanti precedenti che di seguito provvederò ad elencare – della sua presa di posizione a difesa del dittatore egiziano Mubarak. Un intero popolo, con alla testa le generazioni più giovani, si ribella scendendo nelle strade sfidando la brutalità repressiva del regime, a rischio della propria incolumità fisica e della propria vita, per chiedere libertà e condizioni di vita più umane.
Disgustosa è anche la demagogia con la quale ha il coraggio di sostenere che dietro alle sollevazioni popolari si celi la mano del radicalismo islamico; i fatti sono lì a contraddire le sue fandonie: in Tunisia, il paese più laico del Maghreb, la rivolta si è caratterizzata in modo del tutto spontanea e aconfessionale; in Algeria, a guidare le proteste è il Raggruppamento per la Cultura e la Democrazia, anche questo di orientamento laico e attento ai diritti delle minoranze berbere; in Egitto, infine, oltre al giovanilistico “Movimento 6 Aprile”, non si osserva la presenza dei “Fratelli Musulmani” fondati da Sayyd Qutb, in passato tragicamente onnipresenti in più o meno qualsiasi significativo evento del Paese.
Gretta e meschina è la sua visione del mondo basata esclusivamente su spicciole logiche di Realpolitik e di difesa di padroncini italiani che delocalizzano in Nord Africa iper-sfruttando i lavoratori di queste aree; è un dato materiale inoppugnabile che se invece di essere un ministro italiano cinquantenne fosse stato un giovane nordafricano senza prospettive nella vita, proverebbe orrore per le sue attuali prese di posizione.
Scandalosa è l’ipocrisia con la quale asserisce – in altri ben più opinabili contesti – di voler difendere le libertà civili regolarmente violate da Ben Ali o da Mubarak. Basti pensare allo stracciarsi di vesti per la “rivoluzione verde” iraniana. Ora immagino che Lei molto meglio del sottoscritto sappia chi sia realmente il “democratico” Moussavi: un carnefice che quando ricopriva la carica di primo ministro della Repubblica Islamica, al fine di risolvere il problema del sovraffollamento carcerario, mandò alla morte 30mila detenuti, ma che dalle diplomazie occidentali è stato miracolosamente riabilitato a “difensore dei diritti umani” non appena ha rivisitato le proprie posizioni su Israele.
Già, Israele per cui Lei ha un’ossessione, tanto da sembrare, nello svolgimento delle sue funzioni, più un dipendente dell’Ambasciata israeliana a Roma che il Ministro degli Esteri della Repubblica Italiana. La difesa dello Stato d’Israele e dell’ideologia sionista hanno per Lei la preminenza rispetto a qualsiasi altra istanza, come dimostrano le sue dichiarazioni in occasione del bombardamento di Gaza. Non altrettanta priorità ha per Lei, al contrario, la difesa di tutti i cittadini della Repubblica Italiana, indipendentemente dalla loro appartenenza etnica o religiosa, dal loro orientamento politico o dalla loro particolare filosofia di vita: si è divincolato di fronte al sequestro di cittadini italiani in occasione dell’attacco alla Freedom Flottilla, ha con atteggiamento pilatesco dato man forte al teorema accusatorio delle truppe britanniche e del governo Karzai contro i volontari di Emergency a Lashkar Gah. Se ne desume che quello che per Lei conti, sia a fine serata ritrovarsi all’osteria del ghetto in compagnia di Riccardo Pacifici, a darvi pacche sulle spalle davanti ad una bistecca, un contorno di carciofi alla giudia e un litro di vino, passatempo in fin dei conti abbastanza salutare rispetto ad altre trasgressioni che si sentono ultimamente.
Ma si ricordi, signor ministro, che le persone, soprattutto tra le generazioni più o meno giovani, non sono stupide, e non saranno disposte ad perpetuum a tollerare questi atteggiamenti così come quelli di quanti, di fronte alla gravità della crisi economica, individuano quali priorità per la Repubblica l’estradizione di Cesare Battisti – da che pulpito, verrebbe da dire, se a richiederla sono quanti sono sotto accusa per vicende a mio avviso moralmente più gravi, e in Parlamento fanno le barricate a difesa di personalità del calibro dell’on. Cosentino, o l’abbassamento della maggiore età. Sia al corrente che, non nei centri sociali o in chissà quale cerchia di qualche sigla extraparlamentare semi-clandestina, ma nelle strade, nella vita di tutti i giorni, nell’ambito di persone acculturate, che lavorano o che studiano, inizia a montare il sostegno verso le sollevazioni del vicino Nord Africa, così come il desiderio di prenderne spunto e fare anche da noi “come laggiù”, spendendo anche i nostri satrapi ed i loro passacarte a fare compagnia a Ben Ali in Arabia Saudita.
Saluti,
Moreno Esposto (SCUOLA UMBRA – Terni)
l'europa dei capitali come al solito ipocritamente, difende i regimi corrotti; tunisia ed egitto sono stai sempre definiti paesi arabi moderati, con i quali è necessario dialogare; io accuso gli ipocriti che loro vogliono dialogare con i regimi medesimi per il superiore interesse del nazismo sioniosta; tonnellate di inchiostro vengono versate invece nel condannare l'iran che si oppone all'imperialismo yankee e al nazismo sionista; la martoriata palestina non è meritevole di menzione nel mentre ogni giorno subisce l'aggessione criminale sionista; ma tant'è gli arabi sono brutti sporchi e cattivi per cui bisogna glissare e continuare nella difesa dello stato abusivo israeliano.