BRUTTA ITALIA
La manifestazione di ieri a Roma |
Dopo quattro settimane di silenzio, sin da quando in Tunisia una inattesa e sorprendente sollevazione popolare e democratica ha mandato a gambe all’ aria il governo dispotico di Ben Alì, c’è voluto che il Comitato Immigrati di Roma ed i cittadini egiziani residenti a Roma e nel
Lazio indicessero loro una manifestazione per rompere il vergognoso silenzio che vige in Italia sulle rivolte che si propagano in tanta parte del mondo arabo.Un silenzio che ha accomunato tutti, a cominciare dagli ectoplasmi di centro, di destra, di sinistra, se ancora questa tripartizione ha senso in questo paese.
Per non dire dei sindacati, della miriade di associazioni umanitarie e di onlus, di tavole della pace o di sempreverdi difensori dei diritti universali.
Un silenzio ipocrita dell’ ignobile ceto politico, della purulenta casta dei giornali, dei telepredicatori, dei comici in servizio permanente effettivo, delle mezzecalzette dei popoli viola, degli astri nascenti di nuove e vecchie narrazioni, dei grilli parlanti della green-economy.
Non uno che abbia detto qualche parola di verità, che abbia azzardato qualche straccio di analisi, che si sia sottratto al coro degli yes-men.
Che non ha fatto mancare il suo sostegno al satrapo di Tunisi, anche dopo la sua fuga, che giustifica la trentennale feroce oppressione di Mubarak in nome della Santa alleanza contro il fondamentalismo islamico, che non perde occasione per mostrarsi prono ai voleri di Washington e di Tel Aviv.
Lui che parla per tutti loro.