LA GUERRA LIBICA, LA RESISTENZA DEI LEALISTI, I ROVESCI DEGLI INSORTI
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Un tank libico colpito dalla NATO |
Tutto ha inizio a Bengasi, tra il 15 e il 16 febbraio quando le forze di Gheddafi spararono su una pacifica manifestazione di protesta di migliaia di giovani. A causa della cruenta repressione, tutta la città insorge. La lotta diventa armata. I rivoltosi danno l’assalto alle caserme dell’esercito, impossessandosi delle poche armi in esse ammassate (le armi più moderne ce l’hanno solo le milizie che ubbidiscono direttamente al clan di Gheddafi). Alcuni reparti dell’esercito passano coi ribelli. In pochi giorni la rivolta si estende ad altre città. Bengasi viene liberata. Non passa una settimana che il regime passa alla controffensiva, sbaragliando gli insorti male armati e male organizzati. Il 19 marzo scatta l’attacco dei paesi NATO, Francia in primis.I lealisti vengono respinti mentre gli insorti riguadagnano terreno.
I lealisti passano al contrattacco e martedì 29 marzo, approfittando di un rallentamento delle operazioni NATO, riguadagnano molto terreno e gli insorti battono in ritirata, lamentandosi dello scarso appoggio NATO.La NATO rallenta gli attacchi ai lealisti e i ribelli battono nuovamente in ritirata
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Portacarri dei lealisti |
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lanciarazzi dei ribelli |