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CRISI: SI PUO’ SEGUIRE DA NOI L’ESEMPIO SPAGNOLO?

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Un manifesto dei giovani spagnoli



PROVIAMOCI!

Il MANIFESTO DEL MOVIMENTO «DEMOCRACIA REAL JA»

A noi questo manifesto piace, piace tantissimo. Provate a paragonare le idee e le proposte che ci vengono dalla gioventù spagnola con quanto ci passa il supermarket italiano. Provate a paragonare questo Manifesto coi bla-bla-bla demagogici di Vendola e soci, nonché col minimalismo pro-capitalistico di Grillini, o coll’archeo-sindacalismo della sinistra antagonista, o con l’astrattismo identitario di certi gruppi comunisti. Certo, i giovani indignati di Spagna, non sono ancora giunti a riempire di contenuti politici conseguenti le loro aspirazioni —la questione dell’azzeramento del debito pubblico, la nazionalizzazione del sistema bancario e dei settori strategici dell’economia, l’uscita dall’Euro e la sovranità monetaria. Il problema del governo dunque. Non è infatti soltanto un problema di redistribuzione delle risorse, ma di crearne ex-novo, e di costruire un nuovo sistema economico, un diverso modello di benessere sociale.
Come ogni nuovo movimento anche questo sarà posto davanti all’urgenza di proporre un’alternativa politica complessiva al sistema attuale. Ma Democracia Real Ja è almeno un buon inizio. La speranza è che anche in Italia un simile fenomeno prenda piede.

«Noi siamo gente comune. Siamo come te: gente che si alza ogni mattina per studiare, per lavorare o per trovare lavoro, gente che ha famiglia e amici. Gente che lavora duramente ogni giorno per vivere e dare un futuro migliore a chi ci circonda.

Alcuni di noi si considerano più progressisti, altri più conservatori. Alcuni credenti, altri no. Alcuni di noi hanno un’ideologia ben definita, alcuni si definiscono apolitici… Ma tutti siamo preoccupati e indignati per il panorama politico, economico e sociale che vediamo intorno a noi. Per la corruzione di politici, imprenditori, banchieri … Per il senso di impotenza del cittadino comune.Questa situazione fa male a tutti noi ogni giorno. Ma se tutti ci uniamo, possiamo cambiarla. È tempo di muoversi, è ora costruire insieme una società migliore. Perciò sosteniamo fermamente quanto segue:
Le priorità di qualsiasi società avanzata devono essere l’uguaglianza, il progresso, la solidarietà, la libertà di accesso alla cultura, la sostenibilità ecologica e lo sviluppo, il benessere e la felicità delle persone.
Ci sono diritti fondamentali che dovrebbero essere al sicuro in queste società: il diritto alla casa, al lavoro, alla cultura, alla salute, all’istruzione, alla partecipazione politica, al libero sviluppo personale, e il diritto di consumare i beni necessari a una vita sana e felice.
L’attuale funzionamento del nostro sistema economico e di governo non riesce ad affrontare queste priorità e costituisce un ostacolo al progresso dell’umanità.
La democrazia parte dal popolo (demos = popolo, cràtos = potere) in modo che il potere debba essere del popolo. Tuttavia in questo paese la maggior parte della classe politica nemmeno ci ascolta. Le sue funzioni dovrebbero consistere nel portare la nostra voce alle istituzioni, facilitando la partecipazione politica dei cittadini attraverso canali diretti e procurando i maggiori benefici alla società in generale, non per arricchirsi e prosperare a nostre spese, mentre si dà cura solo dei dettami dei grandi poteri economici e si aggrappa al potere attraverso una dittatura partitocratica capeggiata dalle inamovibili sigle del partito unico bipartitico del PPSOE.
L’ansia e l’accumulazione di potere in poche mani crea disuguaglianza, tensione e ingiustizia, il che porta alla violenza, che noi respingiamo. L’obsoleto e innaturale modello economico vigente blocca la macchina sociale in una spirale che si consuma in se stessa arricchendo i pochi e precipitando nella povertà e nella scarsità il resto. Fino al crollo.
La volontà e lo scopo del sistema è l’accumulazione del denaro, che ha la precedenza sull’efficienza e il benessere della società. Sprecando intanto le risorse, distruggendo il pianeta, creando disoccupazione e consumatori infelici.
I cittadini fanno parte dell’ingranaggio di una macchina destinata ad arricchire una minoranza che non sa nulla dei nostri bisogni. Siamo anonimi, ma senza di noi tutto questo non esisterebbe, perché noi muoviamo il mondo.
Se come società impariamo a non affidare il nostro futuro a un’astratta redditività economica che non si converte mai in un vantaggio della maggioranza, saremo in grado di eliminare gli abusi e le carenze di cui tutti soffriamo.
È necessaria una Rivoluzione Etica. Abbiamo messo il denaro al di sopra dell’Essere umano mentre dovremo metterlo al nostro servizio. Siamo persone, non prodotti sul mercato. Io non sono solo quel che compro, perché lo compro e a chi lo compro.

Per tutto quanto sopra, io sono indignato.

Credo di poterlo cambiare.

Credo di poter aiutare.

So che insieme possiamo.

Esci con noi. È un tuo diritto».


Traduzione per Megachip a cura di Pino Cabras.

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