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INTERVISTA A NICHI VENDOLA: LA PRIMA VOLTA COME TRAGEDIA, LA SECONDA PURE

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I due pifferai
Soffia il vento… di un Ulivo peggiore del precedente

di Giulio Ragozzino


Per capire dove vuole andare a parare Vendola, consiglio di leggere l’intervista qui sotto. Non che ciò che Vendola rimprovera al PD sia peregrino. Egli ha una certa ragione a dire che inseguire il cosiddetto “terzo polo” non paga, mentre paga di più un centrosinistra più ancorato a sinistra.
Ma poi Vendola non esclude affatto, e lo si sapeva, che questo centrosinistra un po’ più di sinistra debba raggiungere accordi di governo con Casini, Fini e compagnia. Tant’è che  Vendola afferma che ha ragione Napolitano e chiedere un “centrosinistra credibile, affidabile e praticabile”.

Che dire? Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Vendola non fa che riproporre una versione peggiorata dell’Ulivo di Prodi. Ognuno che non sia stato ipnotizzato dalle declamazioni vendoliane, dalle sue narrazioni fantasmagoriche, capisce subito la distanza siderale tra queste ultime e il piatto insipido che le sue “fabbriche” stanno preparando.

Una versione peggiorata in una situazione generale decisamente più degradata di quella di dieci anni fa. Andare a governare un paese che soffre una crisi economica e istituzionale senza precedenti non lascia alcun spazio, a meno che non si voglia invertire seriamente la rotta, cioè spezzare le compatibilità capitalistiche, a riforme che possano davvero andare incontro a milioni e milioni di cittadini impoveriti, indignati, umiliati e, diciamolo, sfruttati. La sinistra non c’era riuscita con Prodi (ricordate i “due tempi” bertinottiani?),  a strappare conquiste degne di questo nome, figuriamoci adesso!

Voi pensate che Vendola non lo sappia? Pensate che non sappia che chiunque governi dovrà far fare al popolo una cura da cavallo? Pensate che non sappia che questi sacrifici serviranno per tenere in pedi questo capitalismo rapace? 

Ma certo che lo sa! Lo sa benissimo. Allora ognuno tiri le sue conclusioni. La mia è che Vendola prende deliberatamente per il culo chi lo ascolta. E’ un venditore di fumo, in stile Berlusconi, un imbonitore di sinistra rispetto al quale (e non penso di dirla grossa) uno come Bersani ci fa la figura della persona intellettualmente onesta.

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«Il carburante per un nuovo centrosinistra»


Intervista a Nichi Vendola di Giovanna Casadio (la Repubblica del 17 maggio)

“Il vento che abbiamo fatto soffiare è straordinario, ma non voglio mettere nessun cappello su questa vittoria. Spero che sia il carburante per un nuovo centrosinistra credibile, affidabile e praticabile: quello che ha auspicato Napolitano”. Nichi Vendola, il leader di Sel, è euforico.

Vendola, qual è la lezione che viene da Milano?

“E’ saltata la camicia di forza che teneva imbrigliato il paese. L’Italia migliore si leccava le ferite e guardava con sgomento il declino economico e il regresso civile di una nazione smarrita. Improvvisamente la domanda di cambiamento è riuscita a trovare il gancio giusto per emergere dalla rassegnazione. Ma sono due le lezioni che vengono da questo voto”.

Quali?

“La prima è legata all’insopportabilità del berlusconismo nella sua fase agonizzante. E’ una sorta di disobbedienza civile a una democrazia autoritaria. L’altra lezione è per il centrosinistra: quando l’offerta di cambiamento è credibile, la gente si rincuora e ti vota. Ma quando il centrosinistra si immerge nella palude, allora prevale lo scoramento e per la nostra coalizione è una sorta di coazione al naufragio. Nell’urna vincono Pisapia a Milano e De Magistris a Napoli: il Pd è posto di fronte alle proprie responsabilità, non potrà fare finta di niente”.

A Napoli il candidato Morcone, appoggiato anche da Sel, è andato male. Questo è un fatto che non si puo’ oscurare.

“No, non si puo’ oscurare. In una realtà in cui il centrosinistra aveva da compiere molte autocritiche è riuscito a trasformare persino le primarie in un boomerang e a dividersi. Un errore ingiustificabile. Tuttavia Lettieri, il candidato di destra, ha una perfomance mediocre e le capitali del Sud e del Nord avranno, alla fine dei ballottaggi, due sindaci di centrosinistra. Ne sono sicuro. Da domani si lavora pancia a terra per Giuliano e per Luigi”.

Per Sel è una vittoria su tutta la linea?

“Vittoria tripla. Perché è la dimostrazione che le primarie rappresentano davvero un valore aggiunto. E’ la fuoriuscita dal politicismo di chi crede che solo al centro si vince. Inoltre per un partito neonato anche i risultati della lista sono molto incoraggianti”.

Secondo lei, la strategia delle alleanze del Pd deve cambiare?

“La prima cosa che deve cambiare è questa insostenibile leggerezza di un centrosinistra che è un’allusione, e non un cantiere. Cambia il vento in Italia, il berlusconismo prende uno schiaffo forse fatale, nonostante il centrosinistra nel paese non sia ancora quello che deve essere. Il centrosinistra va tutto costruito”.

Un messaggio per Bersani?

“Gli dico: non abbia paura. Dobbiamo reciprocamente dirci di non avere paura. Il paese ci incoraggia a metterci in campo e a usare ago e filo per ricucire una grande tela che è quella della lotta alla precarietà, di un nuovo modello di sviluppo, di diritti sociali e di diritti di libertà”.

Ora si sente più forte anche come candidato premier?

“Voglio parlare di una vittoria comune adesso e mi sembra assolutamente palpabile la forza che si sprigiona con i processi di partecipazione democratica. Le primarie sono davvero per noi il metodo e la sostanza dell’alternativa”.

2 pensieri su “INTERVISTA A NICHI VENDOLA: LA PRIMA VOLTA COME TRAGEDIA, LA SECONDA PURE”

  1. la congiura degli eguali dice:

    è proprio un ipocrita, il gattino vanesio che guardandosi allo specchio, vede il miraggio di essere un leone; ma invece di ruggire emana un flebile miagolio; con quale faccia afferma e si vanta di aver ottenuto una vittoria tripla, quando a napoli si è schierato contro de magistris e la coalizione che lo ha sostenuto senza titubanze sin dal primo momento, quando a torino si è schierato con marchionne; ha proprio una faccia di bronzo il rinnegato che ha fatto di tutto per distruggere il prc, quando parla di diritti sociali e di diritti di libertà; in fondo quel suo strillare vittoria su tutta la linea, è un tentativo maldestro di nascondere il flop di sel, pompata scientemente nei sondaggi che lo facevano volare oltre il 10%, si è accorto il tapino di volare basso, e della pochezza attrattiva per vaste masse del suo affabulare da navigato ed allenato trombone; adesso la sinistra di classe anticapitalista abbia il coraggio ed il dovere, di non sentirsi intimidita da questo dulcamara costruito ad arte dalla borghesia capitalista che vuole sostituirsi a berlusconi, per continuare una mattanza contro le masse popolari e gli emarginati della società; è necessario e d'obbligo opporsi all'ennesima operazione gattopardo, il cui unico scopo e perpetuare la macelleria sociale.

  2. redazione dice:

    daccordo….daccordo…. ma attenti al "flop di Sel". Alle politiche scattano meccanismi diversi e sia Sel che Idv che Terzo polo potrebbero in effetti prendere percentuali più alte. Cio' vale ovviamente anche per la Fds, ma pewr attetsari al 3%, come indicano tutti i dati, deve stare incollato al PD e organico al centrosinistra….

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