DI RITORNO DA PALERMO
«I siciliani siamo noi,
la mafia siete voi»
Una nostra delegazione si è recata ieri a Palermo, in occasione della manifestazione indetta dal movimento dei Forconi. Siamo stati preceduti da colloqui telefonici che alcuni di noi hanno avuto con Mariano Ferro, il loro leader indiscusso. Nel mezzo di un corteo urlante, combattivo e gioso, abbiamo appena avuto il tempo di recapitare a Ferro i saluti e la solidarietà del costituendo Movimento Popolare di Liberazione. Ci ha anche rilasciato una breve video intervista che speriamo di potere mettere in rete domani. Abbiamo scattato tante foto, raccolto tante voci, parlato con molti di questi lavoratori che tengono alto l’onore del popolo siciliano. Speriamo di metter tutto quanto a disposizione di chi ci segue.
E’ un obbligo che abbiamo preso con tutti i manifestanti, un obbligo a cui terremo fede, a maggior ragione dopo avere avuto l’onore di essere tra loro, di aver sentito il loro cuore palpitare, dopo aver sentito il loro grido di giustizia. Un dovere infine, per rompere il cordone sanitario che è stato costruito ad arte contro i Forconi, fatto di ingiurie, illazioni, anche calunnie. Ci ha colpito quanto ci ha detto uno di loro: «Qui si esprime la disperazione, la tristezza e la rabbia di un popolo ridotto alla fame. Se lottare contro la fame è populismo, allora noi siamo populisti!». Una risposta ai tanti politici, intellettuali e giornalisti con la puzza sotto il naso, che non sono ancora morsi dalla crisi che avanza, o che
galleggiano sulle disgrazie della povera gente, gente che non ha mai lavorato, e che, men che meno, sa quanta
fatica costi lavorare la terra, e che umiliazione rappresenti vedersi portar via tutto dalle banche e poi da Equitalia.
Faremo quel che possiamo per raccogliere la richiesta che viene dai Forconi di avere solidarietà dal resto del popolo lavoratore italiano. “Un’altra scintilla l’abbiamo accesa”, ci han detto, “a quando l’incendio?”.