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IL «MOVIMENTO DEI FORCONI»

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Uno dei cortei popolari in Sicilia

SICILIA IN SUBBUGLIO

Contro la campagna di diffamazione di certa sinistra, giunta ad accusare il Movimento dei Forconi di essere guidato da fascisti; e contro la censura dei media di regime che ha silenziato la rivolta popolare, esprimiamo la nostra solidarietà alla nascente sollevazione dei siciliani.

di Studentato Autogestito Anomalia 
e Laboratorio Vittorio Arrigoni

«Oggi (ieri, ndr) per tutta la giornata una trentina di compagni/e dei centri sociali
palermitani Anomalia e Laboratorio Arrigoni hanno partecipato e sostenuto il presidio del Movimento dei Forconi e degli autotrasportatori, svoltosi all’altezza di via Oreto – rotonda di via regione siciliana – imbocco dell’autostrada, dove i manifestanti circa centocinquanta, hanno più volte attuato dei blocchi stradali a singhiozzo mandando in tilt l’intero traffico in entrata e in uscita da Palermo.

La protesta popolare che si sta diffondendo in Sicilia come tutte le proteste di questo tipo sono complesse, di massa e contraddittorie, ma di sicuro parlano il linguaggio della lotta contro la globalizzazione, contro Equitalia e lo strozzinaggio legalizzato che sta mettendo in miseria larghe fasce della società siciliana, contro la casta politica di destra e di sinistra che sta mettendo in ginocchio i lavoratori e le loro famiglie, contro l’aumento dei prezzi della benzina. Soprattutto il movimento dei forconi quello che richiede lo vuole conquistare con la lotta. Blocchi stradali, fermo di tutti i tir che entrano ed escono dalla città, e momenti di propaganda contro i governi regionale e nazionale che incontrano a differenza di ciò che dicono i media ufficiali la gran simpatia della popolazione.

Serve un po’ di chiarezza su alcuni punti, secondo noi, determinanti.
Tante critiche sono state fatte ai soggetti promotori di queste manifestazioni.
Una di queste è che sarebbero gestiti e organizzati in maniera strumentale da alcuni personaggi vicini al partito di Lombardo (Mpa). Senza voler fare del becero moralismo o inviti alla comprensione pietistica rispondiamo col potere dei dati empirici e non della retorica: chi ascolta i soggetti protagonisti dei blocchi e delle manifestazioni a cui stiamo assistendo; chi legge i loro cartelli e volantini; chi incrocia i loro megafoni sa quanto peso abbia nei loro linguaggi la completa sfiducia verso tutta la classe politica (tutta!).

Se poi a parlare per loro sono stati anche quel politicante dell’Mpa o quell’altro di Forza sud non ci stupisce più di quando assistevamo alle becere vetrine costruite attorno a presunti portavoce di altri movimenti (gli studenti in primis) che altro non erano che la “cattura partitica” di lotte e vertenze. Eppure, anche in questi anni di lotte studentesche e universitarie, qualcuno si costruiva legittimità per provare successivamente a vendere i movimenti al partito di “sinistra” o al sindacato di “sinistra”. Questo ci ha mai impedito di stare dentro tali movimenti? Di provare a portare in essi i contenuti di una lotta antisistemica e autonoma? Quante volte dietro battaglie (in molti casi figlie dello stesso qualunquismo che ora si imputa ad altri) in difesa di “cultura e formazione” abbiamo dovuto convivere con le più fantasiose manovre elettoralistiche senza mai perdere di vista ciò che più ci interessa – soggetto, pratiche, linguaggi – ? Per fortuna abbiamo avuto ragione.

Un blocco stradale nei pressi di Trapani
Una risposta veemente va data a chi agita lo spauracchio “fascista” a proposito delle lotte in questione. Il fatto che in alcuni contesti venga dato spazio a certe forze di estrema destra – crediamo sia “biologico”, nelle origini di questi movimenti, che venga ricercato supporto in chiunque lo conceda – non è forse più significativa la colpa di chi, non riconoscendo tutto quello cui abbiamo già accennato, rimanendo distante dalla materialità dei rapporti sociali, lascia spazio di agibilità a costoro che, ovviamente (e dove sta la novità?), cercano di agire questo spazio attraverso il loro sporco populismo? Non è forse il solito esercizio retorico di “sinistre da salotto” in attesa di movimenti messianici già pronti e confezionati e mai pronta a “sporcarsi le mani” in dinamiche che vanno irradiate di contenuti, non certo tenute a distanza…eppure tanti di questi “manifestanti” erano venuti a bussare alle porte dei nostri centri sociali e delle sedi della sinistra “radicale”: sono fascisti? Non crediamo!

Noi, militanti di centri sociali e di spazi occupati della città di Palermo, sosterremo la lotta di “forconi” e autotrasportatori perché frutto di una giusta battaglia e perché ricca di positive e “incompatibili” energie; per questo, come sempre, saremo al fianco di chi lotta contro la crisi e questo intollerabile sistema.

PALERMO, 17 gennaio 2012

4 pensieri su “IL «MOVIMENTO DEI FORCONI»”

  1. Anonimo dice:

    ma il tre con le dita sta per terza internazionale o per politica delle tre F (fede, famiglia e farina)?

  2. Alberto dice:

    Stiamo a guardare, con un filo di speranza.Se son rose fioriranno

  3. redazione dice:

    Le tre dita stanno per Trinakria, ovvero la Sicilia

  4. Anonimo dice:

    Bravi! Finalmente un sito non manipolato dai padroni della comunicazione. Siamo sotto dittatura e … finalmente i nuovi vespri siciliani sembrano accendere la speranza.

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