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CASO GORACCI: AL PEGGIO NON C’E’ LIMITE

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Da sinistra: Enrico Flamini, segretario
provinciale Prc Perugia, Damiano Stufara, Presidente
gruppo consiliare Prc in Regione e Orfeo Goracci

Il presunto mostro stalinista e i mostri “democratici” Doc


Al peggio, come si sa, non c’è limite. 
Dopo la gragnuola di attacchi e di calunnie ai danni di Goracci, della Ercoli e degli altri compagni arrestati [la dichiarazione dei tre segretari locali di Rifondazione, quella del segretario nazionale Ferrero, dopo quelle del Pdl, del Pd, delle donne del Prc e di quelle di Sel], tutti genuflessi ai piedi della Procura, e tutti avendo contribuito a trasformare un’accusa di parte in sentenza passata in giudicato,  è arrivato l’annuncio-monster del Prc nazionale che, in quanto “parte lesa” dice di costituirsi parte civile al processo. Siamo rimasti basiti.
Ma Ferrero non poteva consultarsi, non diciamo con uno specialista di procedura penale, ma col suo avvocato? Magari una telefonata all’amico Pisapia… meglio di no, si sarà detto Ferrero, Pisapia ha diversi difetti ma di sicuro non è un manettaro, né tantomeno uno che si presta a sciacallaggi
L’avvocato avrebbe ricordato a Ferrero e ai suoi sodali che la costituzione di parte civile avviene in vista dell’udienza preliminare, o dopo,  in dibattimento. Quindi dev’essersi conclusa la fase istruttoria e il Pm abbia già depositato la richiesta di rinvio a giudizio. Ergo: “è precluso alla parte civile l’ingresso nel processo nel corso delle indagini preliminari o prima della citazione a giudizio ad opera del pubblico ministero”.

Una cantonata clamorosa! Non solo l’inchiesta è ancora in corso, teoricamente, sentite le parti, il Gup (Giudice Udienze Preliminari) potrebbe anche decidere di non celebrare il processo, ad esempio perché le prove non sono sufficienti o i fatti non sussistono. Non solo una cantonata, una maniera di calpestare lo stato di diritto, di appoggiare a priori la Procura, di condannare gli imputati prima del dibattimento, la sola sede in cui, sentite la difesa e l’accusa, i giudici tentano di stabilire la verità e di emettere sentenza. Ferrero, il valdese, che si atteggia a persecutore…
Come scrive un compagno: sul caso Goracci- Rifondazione: «Che ne dici se davanti agli arresti dei No Tav ce la fossimo cavata con un “Abbiamo massima fiducia nella magistratura”?


Nel frattempo i giornali, dopo aver letto le carte dell’inchiesta, sono passati  dall’associazione per delinquere alla cricca Goracci, dalla cricca alla macchina. Oggi, più modestamente parlano di “gruppo Goracci”.
Ma un gruppo del tutto particolare. Tanto per darvi un’idea di cosa stiamo parlando ecco cosa scrive il Corriere dell’Umbria di oggi: «Il gruppo Goracci esce dalle pagine dell’inchiesta, come una associazione che, in sedicesimi certo, sembra ispirata alla polizia politica sovietica e, in particolare fatte le debite proporzioni, all’ Nkvd (Nardny Commissariat Vnutrennich) del compagno Lavrentij Pavlovic Beria».












Un pensiero su “CASO GORACCI: AL PEGGIO NON C’E’ LIMITE”

  1. Rolando Dubini dice:

    Orfeo Goracci, è stato prosciolto per l’accusa di violenza sessuale «perché – argomenta il giudice nel dispositivo – gli elementi acquisiti risultano insufficienti, contraddittori o comunque non idonei a sostenere l’accusa in giudizio». Prosciolto dunque per quell’accusa in cui erano finite le dichiarazioni di una donna che disse «O eri donna e cedevi alle avances di Goracci o eri uomo e avevi agganci di politici o amicizia con Goracci o con persone riconducibili al suo gruppo, o eri fuori dai giochi». L’ex sindaco di Gubbio ha diramato una lunga nota in cui, tra l’altro, sostiene che «la decisione del gup mina alle fondamenta tutta l’impostazione dell’indaginehttp://www.umbria24.it/caso-goracci-le-reazioni-alla-sentenza-le-difese-cadute-le-accuse-piu-gravi-le-parti-civili-cesello-tecnico-i-fatti-restano/278703.htmlNON E' IL CASO DI CHIEDERE PUBBLICAMENTE SCUSA AL COMPAGNO ORFEO GORACCI?

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