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MPL (16): IL DOCUMENTO DEI COMPAGNI DI SALERNO

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Fuori dal debito, fuori dall’euro. Contro la dittatura dell’Unione Europea!


di Giovanni Acanfora, Fabrizio Campanile, Nello De Bellis e Maurizio del Grippo 
Fuori dal debito, fuori dall’euro: contro la dittatura dell’Unione Europea! La crisi finanziaria mondiale in corso dal 2008, esplosa negli Stati Uniti e diramatasi successivamente in Europa a danno dei Paesi con un forte debito pubblico, rappresenta l’epifenomeno dell’ennesima ristrutturazione capitalistica. Una crisi di superfice che ha le sue radici nella trasformazione tecnologica dei processi produttivi e nel posizionamento strategico dei vari agenti della riproduzione sociale ( stati, imprese, oligarchie, classi). Riguardo al primo punto, l’informatizzazione del processo di lavoro, comprese le transazioni finanziarie, deterritorializza la produzione, scomponendo e ricomponendo il rapporto tra capitale finanziario e capitale industriale ai danni delle classi subalterne. Infatti chi paga questa concorrenza? Le classi dominate. 

In relazione al secondo punto, la finanziarizzazione del potere politco-economico tende a gerarchizzare le differenze sociali attraverso sperequazioni di reddito non più legate alla proprietà privata in senso classico, ma alla direzione ed esecuzione della riproduzione capitalista. Di qui l’enorme disparità tra i guadagni stratosferici dei “top manager” anche in momenti di crisi e l’impoverimento progressivo della classe media globale. Le oligarchie statunitensi, in virtù del dominio mondiale del dollaro e delle armi, hanno scaricato sugli anelli deboli dell’eurozona (Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda, Italia) i costi della speculazione finanziaria degli ultimi anni, con l’intenzione di sbaragliare grazie all’euro la concorrenza delle Nazioni Europee a forte svalutazione, vista l’impossibilità di competere con paesi emergenti quali la Cina, ormai detentrice della maggior parte del debito americano. 

A sua volta l’euro è una moneta artificiosa, “periferica” rispetto al dollaro, una sorta di esperanto monetario che mai avrebbe potuto competere con il secondo, vista l’interrelazione nel processo di circolazione mondiale del capitale a vantaggio del conio statunitense. Se gli Stati Uniti hanno consentito alle province occidentali dell’Impero la nascita di una nuova moneta, non è stato certo per spirito filantropico o per consentire l’affermazione di un nuovo polo capitalista, ma per rilanciare le proprie esportazioni attraverso l’eliminazione delle monete nazionali europee, ritenute troppo competitive per la commercializzazione dei prodotti manifatturieri americani ed anche al fine di controllare l’ascesa economica della temuta Germania unificata e degli stati satelliti del Nord Europa. 

Il carattere sovranazionale serve essenzialmente ad evitare gli ostacoli nazionali alla circolazione illimitata di un’economia completamente autoreferenziale di capitali e merci. Tale economia globalizzata dei mercati finanziari è, nel presente momento storico, a dominanza americana. Pertanto gli stati nazionali si sono privati di importanti prerogative e poteri non per dar vita ad una nuova e inedita potenza continentale indipendente e autonoma,ma per rafforzare la loro ormai storica dipendenza strategica, politica e culturale degli USA. 

A ciò si aggiunga che l’Inghilterra ha preferito tenere agganciata la sterlina al dollaro e non aderire all’euro. La nascita dell’euro è stata una scelta forzosa da parte dei governi europei che ha colpito le popolazioni dei singoli Stati le quali hanno visto diminuire verticalmente il potere di acquisto e le garanzie minime di benessere conquistate nel Novecento. Inoltre, dato da non trascurare, la moneta unica secondo la strategia americana deve rappresentare un argine alla rinascita in senso capitalista della Russia, in modo da sottrarle eventuali aree di influenza nel mercato europeo: un baluardo alla maniera dei missili Nato. L’Europa così intesa è stata il parametro di fronte a cui il nostro Paese appariva (e appare) perennemente inadeguato.

Nello stesso tempo l’idea della costruzione europea appariva, man mano che si realizzava, sempre meno una sintesi superiore di storia, di cultura e di civiltà capace di superare finalmente, i contrasti secolari, gli egoismi e i particolarismi che l’avevano dilaniata, e sempre più ciò per cui era stata effettivamente pensata e che sarebbe poi diventata: l’Europa della moneta unica,della finanza e delle banche. La crisi indotta dalla rigidità dei meccanismi decisionali ed economici dell’Unione Europea è sotto gli occhi di tutti. La Grecia è sull’orlo del collasso e della guerra civile, l’Italia è in bilico come la nave Concordia appoggiata sui fondali e pronta a scivolare nell’abisso. Dall’entrata in vigore dell’euro,10 anni fa, le famiglie italiane si sono indebitate dell ‘80% e il potere d’acquisto di stipendi salari e pensioni è stato dimezzato. Eppure chi fino a poco tempo fa avesse osato sollevare dubbi sul progetto e la realizzazione dell’Unione europea sarebbe stato considerato affetto da un’inguaribile forma di ritardo culturale e mentale. 

L’integrazione europea era stata presentata dai massmedia e dalle forze politiche come un traguardo immancabile di ordine, efficienza e modernità a cui l’Italia avrebbe dovuto adeguarsi, pena la sua vergogna perpetua e irreparabile, nonchè il suo inesorabile declino e declassamento come nazione civile. Rinunciando alla sovranità monetaria gli Stati membri hanno rinunciato di diritto e di fatto alla loro sovranità politica economica e culturale. Nè si è costituita, perchè non si è voluto programmaticamente dall’inizio, costruire un’Europa unita sul piano culturale e spirituale perchè, al di là del terreno economico, non si è cercato alcun ideale realmente unificante. L’esigenza di formare un’area comune è stata determinata non da un interesse di pace,unità e giustizia,ma per creare una moneta unica,una banca centrale e un “complesso di norme sovranazionali volte ad eliminare gli ostacoli alla libera circolazione dei capitali e le specificità produttive di intralcio alla produzione standardizzata su larghissima scala” (M.Bontempelli). 

Tutto questo dimostra ampiamente che sin dal suo atto fondativo l’Unione Europea è stata un sistema rigidamente normativo,un apparato burocratico e verticistico privo di sostanza democratica e di vita morale voluto per realizzare il completo dominio sulla società dell’economia e dei mercati globalizzati. Riteniamo pertanto che una probabile via d’uscita dalla situazione di crisi strutturale del nostro paese, che sta provocando un’intollerabile sofferenza sociale foriera di gravi sviluppi, possa imperniarsi su due proposte programmatiche: 
1) Praticabilità dell’ipotesi di un referendum popolare per l’uscita dall’ euro e dallUnione Europea; 
2) Convocazione di una Costituente dell’opposizione sociale e della liberazione nazionale. 

Salerno 7 marzo 2012

5 pensieri su “MPL (16): IL DOCUMENTO DEI COMPAGNI DI SALERNO”

  1. Anonimo dice:

    Sono totalmente d'accordo, non c'è altra soluzione praticabile: bisogna uscire dall'euro e dall'unione europea.Un partito che si presentasse con quest'unico punto come programma politico alle prossime elezioni, avrebbe la maggioranza dei voti.

  2. bach dice:

    Concordo pienamente con l'analisi fatta. Il fatto è che la gente non ha assolutamente la consapevolezza di ciò che sta accadendo. I media (tutti) recitano la stessa litania. Occorre informare la gente dal basso per far sì che il popolo si renda conto di quello che sta accadendo. La maggioranza della gente crede che Monti stia facendo il possibile per il bene dell'Italia non sapendo che tutto questo ci sta dando il colpo di grazia. Informare la gente è incredibilmente difficile: si rischia spesso di essere presi per visionari, fanatici e reazionari. La vera rivoluzione dovrebbe partire dalla consapevolezza di ciascuno per capire la realtà ma il potere cerca proprio di evitare che questo accada per poter controllare agevomente le masse. Per cui… che fare?

  3. ulisse dice:

    SOVRANITA’&DEMOCRAZIASiamo cittadini autorganizzati, completamente disgustati dai partiti politici italiani che siedono in parlamento oramai coalizzati contro il Popolo ed ha favore delle elite finanziarie internazionali e delle istituzioni non democratiche della Ue che non tengono in nessun conto delle conseguenze economiche e sociali che i provvedimenti da loro adottati hanno sui Popoli Europei. Il caso prima dell’Irlanda e poi della Grecia ne sono gli aspetti visibili più deteriori delle scelte politiche economiche adottate. Riducendo gli Stati a soggetti di natura privatistica le cui funzioni diventano quelle di uno Stato esattore delle tasse e di un sistema di sicurezza repressivo- giudiziario. Dove il Welfare State si riduce ad una ciotola di riso al giorno senza condimento. Dove il sistema parlamentare rappresenta semplicemente un ufficio notarile di certificazione degli ordini provenienti da istituzioni non democraticamente elette da parte di Ue e BCE. Il Ceto politico di nominati dai partiti oramai completamente avulso dalla realtà continua la sua opera diautoconservazione senza neanche più badare alle apparenze. Facendo diventare l’Italia un Neo Governatorato Coloniale. Rinunciando a tutte le prerogative che uno Stato Sovrano ha. L’aver rinunciato alla Sovranità Monetaria che poteva essere usata a favore dei cittadini e dell’economia nazionale. Adottando una moneta privata l’€uro non di proprietà di nessuno Stato ma di un pool di banche private europee. L’aver adottato il Fiscal Compact ovvero il pareggio di bilancio per cui lo Stato non potrà spendere più di quando gli entra nelle casse dimostrano quando mai prima di oggi che l’intera impalcatura Costituzionale che ha retto l’Italia negli ultimi 65 anni stà miseramente crollando sotto i colpi della UE e della BCE. Ponendo seri problemi alla coesione sociale e di natura Costituzionale che gli atti assunti dal parlamento hanno nei confronti del Popolo. Per questo motivo noi cittadini ci siamo autorganizzati per promuovere un Movimento Politico limitato nel tempo ovvero fino al raggiungimento dei tre obbiettivi1)Fuoriuscire dall’€urozona e ritorno ad una moneta di proprietà dello Stato che la usa a favore dei cittadini e dell’economia nazionale.2) Revisione dei trattati della UE limitativi della sovranità nazionale.3) Convocazione di una Assemblea Costituente per una riforma della Carta Costituzionale allargandone i diritti e le sovranità del popolo.Su questa piattaforma minima noi invitiamo tutti i cittadini della Repubblica ad aderireInvitiamo tutti coloro che sono stati colpiti dalla crisi economica prodotta artificialmente al fine di impoverire i cittadini e l’economia nazionale. Lavoratori,precari,disoccupati,pastori,contadini,imprenditori,pensionati,liberi professionisti,impiegati,pescatori,autotrasportatori,movimenti per i diritti,beni comuni, studenti,professori,insegnanti,ricercatori,Persone di libero pensiero,artisti,commercianti,poeti,artigiani.Movimento Politico per la Sovranità & Democrazia promuove la federazione con partiti politici, movimenti,categorie, che inseriscono nel loro programma come vincolanti del mandato i tre punti del presente Manifesto.Il POPOLO HA IL DIRITTO ALLA FELICITA’Comitato promotore Movimento Politico trans temporaleSOVRANITA’& DEMOCRAZIA Per contatti e info sovranitaedemocrazia@libero.itsalerno

  4. ulisse dice:

    Sovranità & Democrazia MMT e “Movimento”Da più parti ci viene chiesto se sosteniamo la MMT promossa in Italia da Paolo Barnard.Noi non conosciamo personalmente Paolo ma i suoi scritti si. Gli abbiamo anche scritto su ciò che ci stavamo per apprestare a fare e come suo carattere non ha risposto ma questo ha poca importanzaCondividiamo che l’Italia come tutti i paesi del sud dell’eurozona sono state vittime di un piano mirante a distruggere non solo l’economia ma anche le democrazie. Ed in questo noi vediamo in Paolo Barnard un punto di riferimento molto importante. Così come lo sono i contributi di chi da anni combatte l’Elite e il NWO.Sulla teoria della MMT la stragrande maggioranza di noi è d’accordo ma non possiamo assumerla come unica ed esclusiva soluzione in risposta alla “crisi economica artificiale” primo perché non vogliamo che si identifichi il nostro Movimento come braccio politico della MMT così come la MMT non si identifica in nessun movimento o partito politico altrimenti perderebbe la sua carica dirompente. La MMT per sua natura è una filosofia economica neo Keynesiana così come tanti economisti italiani sono di scuola Keynesiana ma nel corso degli anni messi in un angolo e fatti rinchiudere in un recinto di non interferenza con la nuova filosofia neoliberista, neomercantile, neoclassica che doveva smantellare la concezione dell’intervento pubblico in economia da parte della Repubblica e non solo ma anche quello dello svuotamento della Democrazia rappresentativa italiana,essendo la Repubblica fondata su basi economiche keynesiana ha cambiato pelle e natura con l’euro e con il fiscal compact ha definitivamente chiuso un ciclo democratico facendoci diventare un Governatorato neocoloniale della Ue.Dove l’evidenza più concreta è quella della perdita della cittadinanza sostituita con quella del sudditanza. Noi S&D siamo una realtà nuova anche se piccola senza nomi importanti persone semplici che con tenacia e costanza portiamo avanti il nostro pensiero|programma parlandone direttamente alle persone in treno,pulman per strada,ovunque ci troviamo tra l’altro non siamo esperti ne di informatica ne di WEB per cui ci limitiamo a contattare siti e persone inviandogli il nostro appello e l’intervista.da qualche giorno abbiamo aperto un blog http://sovranitaedemocrazia.blogspot.it/ che abbiamo chiamato meddlesome “rompicoglioni” come definiva Lippman i cittadini attivi. Abbiamo distribuito più di 500 copie del libro di Paolo Barnard il più grande crimine, http://paolobarnard.info/docs/ilpiugrandecrimine2011.pdf, stiamo facendo circolare la denuncia della Musu e di Barnard, http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=361 con la lettera ad un imprenditore, http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=345 per iniziare a sensibilizzare le piccole e medie imprese sugli scenari reali a cui stanno andando incontro molto catastrofici rispetto a quello che gli viene inculcato dai gendarmi delle loro associazioni di categoria.Lo stesso vale anche per i lavoratori e le loro associazioni che peggio degli imprenditori non ci hanno capito una mazza (nel migliore dei casi) o peggio sono complici di quello che sta accadendo alla democrazia e all’economia nazionale. Un vero peccato!1 parte

  5. ulisse dice:

    Il mondo dell’antagonismo dell’anticapitalismo,e di quello marxista nonché degli anti NWO, beni comuni,liste civiche,democratici diretti dei cattolici/cristiani per il sociale è troppo frammentato,diviso,con troppi galli che si beccano tra loro e che hanno paura di perdere il Potere sul proprio orticello rendono non solo arduo la costruzione di una MASSA CRITICA in grado di entrare in gioco con un impatto veramente dirompente e invece stando ancora ferme le bocce diventa quasi impossibile da realizzare in tempi brevi. Per cui noi vogliamo lavorare per il superamento delle conflittualità presenti nel movimento non essendo NOI “parte in causa dei conflitti” attraverso il preambolo programmatico fuoriuscire dall’euro e ritorno a moneta sovrana di proprietà della Repubblica che la usi a favore dei cittadini e dell’economia nazionale con la revisione dei trattati e regolamenti,direttive che contrastano con la nostra Costituzione e riscrittura della Carta allargando le Sovranità del Popolo (Referndum propositivi ecc) cancellando tutti gli interventi che di fatto la hanno svuotata dei contenuti valoriali. Assunzione del preambolo da parte di tutti i soggetti interessati e con un organizzazione che pone il Comune come base di aggregazione dei soggetti impegnati che si federano per gli ambiti elettorali di competenza determinando le candidature e avvalendosi di Comunicatori del “MOVIMENTO”di provata esperienza che siano in grado di divulgare e reggere i confronti aiutati da esperti delle tecniche di comunicazione/linguaggio e di studiosi/ricercatori in campo economico giuridico potremmo effettivamente porre le basi per riprenderci nelle nostre mani il nostro destino se lo desideriamo se lo vogliamo. Possiamo costruire più liste da quelle di Sinistra a quelle interclassiste,Liste partecipate,a quelle dei cattolici/cristiani impegnati per il sociale. Resta scontato che siamo antifascisti.Se il Potere ci vuole divisi noi dobbiamo unirci. http://sovranitaedemocrazia.blogspot.it/ Ferraioli Domenico portavoce provvisorio S&D pagani (sa)

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