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IL CREPUSCOLO DELL’EURO

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Cosa accade se esce la Grecia

«Corsa ai depositi in Grecia, rischio panico: quattro istituti in proceduta d’emergenza. La Bce avrebbe smesso di ricapitalizzare gli istituti ellenici». [Corriere.it del 16 maggio]

Paul Krugman*, uno degli economisti che con più forza e lucidità ha criticato l’euro, in un articolo pubblicato il 13 maggio nel suo blog sul New York Times si è sbilanciato in un pronostico riguardo al destino della moneta unica. Un decesso in quattro tappe. A meno che la Germania e la Bce….
Ecco cosa ha scritto Krugman:

«1. Uscita della Grecia dall’euro, molto probabilmente il prossimo mese.

2. Enormi prelievi da Banche Spagnole e Italiane, dato che chi ha i depositi tenta di spostare il loro denaro in Germania.

3a. Le banche potranno vietare di trasferire i depositi al di fuori del paese e limitare il prelievo di contanti.

3b. In alternativa, o forse parallelamente, un enorme prelievo alle riserve della BCE per impedire il collasso delle banche.

4a. La Germania ha una scelta: accettare gli enormi crediti pubblici indiretti su Italia e Spagna, oltre a una drastica revisione della strategia – in sostanza, dare, alla Spagna in particolare, ogni speranza di cui si ha bisogno sia per garantire il debito in modo da mantenere bassi gli oneri finanziari che un più alto obiettivo di inflazione della zona euro per rendere possibile la regolazione del prezzo relativo; oppure:

4b. Fine dell’euro.

Stiamo parlando, perché questo accada, di qualche mese, non di anni».

* Paul Krugman, economista statunitense, ha vinto il premio Nobel per l’economia 2008 per la sua analisi degli andamenti commerciali e del posizionamento dell’attività economica. Critico del neoliberismo è considerato un keynesiano eterodosso.


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