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GRECIA: VERSO IL CAOS

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Grecia, elezioni del 17 giugno:  risultati elettorali (clicca per ingrandire)

Il contagio venturo che li seppellirà


di sollevAzione


«E allora anche la Grecia ripiomberà nel caos, i governi cadranno e i due blocchi sociali che si sono manifestati nelle urne, quello della conservazione e quello della trasformazione sociale, si affronteranno in campo aperto, senza esclusione di colpi».
Nuova democrazia, in poco più di un mese, ha ottenuto il 10% di voti in più, esattamente quelli guadagnati dalla coalizione Syriza (crescita, quest’ultima, avvenuta anche a spese del Kke —che si è fatto male da solo con la sua linea settaria). Col 29,66% di voti, grazie all’inaudito premio di maggioranza che premia con 50 seggi il primo partito, Nuova democrazia ottiene 129 dei 300 seggi del parlamento. In teoria, mettendo assieme i cocci del Pasok, di Sinistra Democratica e forse anche dei Greci indipendenti, il governo è cosa fatta. In teoria.


Non solo l’eurocrazia, ma tutti i governi occidentali tirano un sospiro di sollievo. Il peggio è passato, la minaccia di una vittoria della “sinistra radicale” sventata. Dopo avere vergognosamente intimidito i cittadini greci, minacciando sfracelli se avessero votato in massa per disdire gli accordi capestro con l’Unione europea, ora promettono, bontà loro, che continueranno ad “aiutare” la Grecia. 

La ripartizione dei seggi in parlamento

Il mondo della grande finanza esulta un po’ meno. L’euro e l’Unione non traballano certo a causa dello psicodramma greco, ma per altri e ben più fondamentali fattori. Che lo spauracchio di Syriza non abbia vinto sposta poco, e non allontana il rischio di un terremoto globale, causato dalla combinazione di crack bancari e default sui debiti pubblici da parte degli stati.


Questo per dire che non era da Atene, malgrado la cagnara, che doveva venire il verdetto sull’euro, esso sarà emesso dai “mercati” nei prossimi mesi, una volta preso atto delle misure e delle terapie che saranno adottate dal vertice europeo del 28 giugno.


Quello che la Grecia doveva dirci era se, dopo anni di cura da cavallo, la rabbia del popolo immiserito si sarebbe espressa potentemente anche nelle urne, al punto da dare la maggioranza ad una coalizione (Syriza) dipinta come una forza anti-euro e anti-capitalista.


Il responso lo abbiamo sotto gli occhi, non passa per le urne il grande cambiamento, la necessaria trasformazione. Si era illuso chi se lo aspettava. Come ogni gioco, quello elettorale ha le sue regole, e dentro quelle regole “demo-liberali”, per quanto nobili, viene premiata la medietà, l’ignavia, in poche parole la forza inerziale del mellifluo “ceto medio” il quale, per quanto maciullato dalla crisi sistemica, se la fa sotto e si aggrappa alla sottana delle élite e della classe dominanti nella speranza che dal loro cappello tirino fuori il coniglio della “ripresa”, la rinascita del benessere.


Il grande cambiamento non passa per le urne, ma per la porta stretta della sollevazione popolare. Chiamatela rivoluzione, se volete.


Passata la buriana elettorale i problemi restano tutti lì, sul tappeto. I dominanti non possono fare alcun miracolo. La crisi sistemica è molto più grande di loro, ha la sua propria fenomenologia. Una crisi il cui epicentro non sta al sud dei Balcani, sta in paesi come l’Italia, la Spagna, la Francia. Un epicentro che lambisce quindi la Germania.


Tamponare la falla greca non è difficile, quelle spagnola, italiana e francese impossibile. Se, come pensiamo, gli eurocrati non riusciranno a piegare la resistenza tedesca contro politiche monetarie espansive e la mutualizzazione dei debiti pubblici e privati, l’infarto dell’Unione europea sarà inevitabile. E allora anche la Grecia ripiomberà nel caos, i governi cadranno e i due blocchi sociali che si sono manifestati nelle urne, quello della conservazione e quello della trasformazione sociale, si affronteranno in campo aperto, senza esclusione di colpi.





8 pensieri su “GRECIA: VERSO IL CAOS”

  1. Anonimo dice:

    Vi cito:"la forza inerziale del mellifluo "ceto medio" il quale, per quanto maciullato dalla crisi sistemica, se la fa sotto e si aggrappa alla sottana delle élite e della classe dominanti nella speranza che dal loro cappello tirino fuori il coniglio della "ripresa", la rinascita del benessere"Non prendetevela con il ceto medio ma con voi stessi; non è il ceto medio il responsabile del fallimento della sinistra, ma la miserabile attitudine elitaria degli uomini di sinistra che credono di dispensare un Verbo pensando che sarà accolto immediatamente perché Buono&Giusto, che non sanno parlare al popolo e che si renderanno presto conto che se la classe media vota Nea Demokratia, la classe più bassa (il "loro" proletariato) fra non molto voterà Alba Dorata, altro che comunisti.I dominanti non solo possono fare moltissimo ma ricaveranno i più grandi vantaggi da questa crisi che durerà decenni, dall' aiuto dei neo nazisti che come sempre serviranno a contrastare i sinistrorsi tradizionalmente lenti nel reagire e che porterà a una nuova società non più democratica, basata sul controllo totale, in cui le differenze di classe saranno cristallizzate una volta per sempre senza la minima possibilità di mobilità sociale.

  2. Anonimo dice:

    Il commento sopra è da tagliarsi le vene. Se non hai capito che non esiste la "sinistra", non vai lontano. Dentro la "sinistra" ci sono coloro che vogliono cambiare e propongono soluzioni, e coloro che prendono dal capitale le soluzioni per non cambiare niente. Complimenti per l'articolo: ci avete azzeccato: borsa di Milano dopo il voto greco –malgrado in Grecia abbiano vinto i servi della Ue, le borse crollano. Le fondamenta stanno crollando.

  3. Anonimo dice:

    Cari compagni,Ho sentito Ferrero e Vendola che propongono di fare siriza in Italia. Che ne pensate?Giovanni di Milano

  4. Anonimo dice:

    Anonimo 19:46Prego, tagliatele pure.Evidentemente non leggi; ho detto che il problema non è fare le analisi giuste e trovare delle soluzioni valide ma che la chiave è riuscire a farle accettare, compris? Il dibattito sulle cause e le proposte è trito e ritrito; ormai bisogna discutere solamente su come convincere la gente visto che in Grecia, dove stanno malissimo, hanno votato, guarda un po', a favore dell' euro. Sembra che alla sinistra basti la soddisfazione di essere nel giusto, ma la rivoluzione o la sollevazione non la fai coi bei ragionamenti.

  5. Anonimo dice:

    @ Anonimo 19:53Ecco caro compagno, sei l'esempio di chi nun c'hà capito gniente.Vendola? Ferrero?, possono stare a sinistra quando vogliono loro ( e secondo loro lo sono) ma per me, sono più di destra dei fascisti. Comunque, un po di consapevolezza sistemica, nun te farebbe male ahò. Stai attento ai pataccari della sinistra (Vendola e Ferrero per intenderci), so peggio di quelli di destra.Rino de Roma.http://www.leparoleelecose.it/?p=2219

  6. Anonimo dice:

    "il problema non è fare le analisi giuste e trovare delle soluzioni valide ma che la chiave è riuscire a farle accettare"il problema non è quello. Il popolo greco sa benissimo che rimanendo nell'euro è fottuto, semplicemente non ha le palle di affrontare la guerra totale che faranno i tedeschi se escono. E le palle non si spiegano, o si hanno e si tirano fuori, o si muore di fame. I comunisti possono spiegarti come usarle bene, ma tirarle fuori dipende solo da te. Preferisci morire di fame nell'euro tra una settimana, o morire sparato dagli sbirri nazi (e quindi al servizio del Iv Reich tedesco) domani, ma almeno chi sopravviverà alla mattanza potrà avere un futuro?

  7. Anonimo dice:

    Anonimo delle 01:22Se vabbè, ciao core.

  8. Anonimo dice:

    Dico ciao core perché primo: il linguaggio delle palle e dei cazzi è sempre stato quello dei fessi fascisti e vedere che oggi anche i comunisti se li mettono avidamente in bocca mi fa un po' impressione.Secondo: il tuo discorso fila se si è in tanti e allora si lotta insieme fino all' ultimo anche contro un nemico superiore; voi siete in 3,5 (tre e mezzo), dove ve credete d' annà?Il dibattito sulle cause e le soluzioni ha stufato, oggi bisogna:a) capire perché la gente preferisce rimanere sottomessa piuttosto che ribellarsib) capire come sia possibile che uno come Adinolfi che nel suo programma ha il coraggio di dire che vuole sostenere la Fornero e il Poker Live (sic) riesca ad ottenere voti mentre chi parla di cose serie passa per vecchio pirlac) capire con chi ci si può alleare perché se MPL ce l'ha con Grillo, Vendola, Di Pietro, il PD, Berlusconi, Casini, i sindacati e la "melliflua" classe media con chi diavolo pensate di farla la sollevazione o rivoluzione? Bisogna essere in tanti per certe cose, non so se ve ne rendete conto.

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