10 visite totali, 1 visite odierne

Browse By

CI ANDIAMO A VOTARE?

10 visite totali, 1 visite odierne

Oppure no

di Piemme

I sondaggi vanno presi con le pinze, ma qualcosa su come la pensano gli italiani ce lo dicono. L’ultimo di Demopolis ci dice tre cose principalmente: (1) che la fiducia degli italiani nei partiti è crollata al 3%; (2) che i potenziali astenuti continuano a crescere, sono al 32%; (3) che il M5S è virtualmente il secondo partito dietro al Pd, col 18% dei voti.


Se dovessi decodificare questi dati la metterei così: la crisi economica e sociale sta causando un terremoto politico e i sondaggi lo fotografano. Questo terremoto sfascia anzitutto la compagine berlusconiana, che non premia tuttavia, almeno per il momento, formazioni della destra radicale (che pagano dazio per essere campate all’ombra del Cavaliere), ma anzitutto il “grillismo” e l’astensione. 


Questo terremoto sembra aver solo sfiorato l’ex centro-sinistra arcobalenico: sommando Pd, Sel, Idv e Prc esso ottiene infatti il 41,2%, un dato non lontano dalla media degli ultimi 2o anni. Un’addizione virtuale, visto che il centro-sinistra è spaccato sulla questione del sostegno al governo Monti. Ma un’addizione che ci dice una cosa: che il blocco sociale di centro-sinistra, a differenza di quello berlusconiano, non è ancora franato e costituisce di fatto la vera e principale stampella politica del governo.

Se però proviamo a scomporre questi dati immaginando di tracciare una linea tra pro-montiani e anti-montiani scopriamo una cosa interessante: che i due blocchi si equivalgono. Se al blocco anti-montiano sommiamo i malpancisti del Pd e quelli addirittura ostili in seno al Pdl il risultato è univoco: lo schieramento che oggi sorregge il governo “tecnico” è nettamente minoritario. Questo a me pare il dato più eclatante: che la Santa alleanza pro-Montiana ha i piedi di argilla e che il governo “dei tecnici”, malgrado la potenza dei suoi sponsor, è quanto mai fragile, rendendo l’ipotesi di una sua pura e semplice reiterazione alquanto aleatoria.

Certo molte cose, di qui alle prossime elezioni, potranno ancora accadere. Potrà avanzare un ulteriore processo di decomposizione e scomposizione del quadro politico istituzionale, con un contestuale rimescolamento di forze —da vedere, ad esempio, se l’endorsement berlusconiano su Monti produrrà l’effetto sperato, quello di risuscitare il centro-destra. Noi ne dubitiamo. Così, se si andrà a votare con l’attuale legge elettorale, cosa che sembra la più probabile, una vittoria dell’alleanza imperniata sul Pd, sembra l’esito più probabile. Che poi il ritorno al governo del Pd non cambierà nulla o quasi, questo lo si sà. E forse dovremo attendere il centro-sinistra al varco dei fatti affinché vada in pezzi il blocco sociale che lo sorregge, che è la condizione perché il conflitto sociale, in questo paese, si dispieghi in tutta la sua portata.

Molte cose, dicevo, potranno cambiare da qui alle elezioni. Poco dobbiamo aspettarci da eventuali scomposizioni interne al quadro politico. Esso è saldamente eterodiretto dalle grandi forze sistemiche, europee e italiane, le quali possono permettersi di cambiare in corsa il proprio cavallo, tanto la sua direzione di marcia è tracciata, sovradeterminata.
Il solo luogo che può riservare sorprese è quanto accadrà nei prossimi mesi nel corpo sociale, se da esso si staccheranno finalmente pezzi che andranno nella direzione opposta a quella desiderata dai demiurghi, rompendo l’attuale fragile pace sociale. Se un grande movimento di massa scendesse per le strade nei prossimi mesi, davvero molte cose potranno cambiare. Significherebbe anzitutto che la maggioranza anti-montiana da “silenziosa” diventerebbe protagonista, occupando il centro della scena. Si intravvedono i primi segnali di questo ingresso. Non è detto tuttavia che il conflitto sociale esploda prima delle elezioni, e se sarà così, immaginando che il quadro che avremo in primavera sarà lo stesso di adesso, dobbiamo porci una domanda: quale sarà l’esito auspicabile?

Che avanzino tutte quelle forze che hanno dichiarato apertamente la loro opposizione al governo Monti-Napolitano, al punto da rendere l’eventuale vittoria dei due poli che oggi fanno parte della “maggioranza”, una Vittoria di Pirro. Non è dato sapere cosa accadrà all’estrema sinistra, se sarà capace di unirsi in aperta opposizione al Pd. Speriamo che l’eventuale lista unitaria sia anzitutto espressione di un irriducibile antagonismo sociale, e non un veicolo per riportare in Parlamento un pezzo di ceto politico “radicale” già rottamato o se. Vedremo.
Sull’ondivago Di Pietro è bene fare poco affidamento.
C’è quindi il M5S che, data l’onda di massa su cui sembra veleggiare, è senza dubbio la principale spina nel fianco dei due poli pro-montiani. Un’affermazione plateale del M5S, così come indicano i sondaggi, quali che siano i limiti del grillismo, avrebbe effetti devastanti per i nostri avversari e quindi benefici per quei pezzi di società che premono per entrare in scena e attendono segnali forti per passare al contrattacco.
Un dato che occorrerà tuttavia osservare con estrema attenzione è tuttavia quello dell’astensione. Davvero si attesterà sul 30%? Per la prima volta, in elezioni per il Parlamento, un italiano su tre, non andrebbe a votare. In aggiunta all’eventuale affermazione delle liste anti-Monti, questo sarebbe un altro, potente segnale di smottamento sistemico. Insomma, mai coma adesso vale la massima cinese: «C’è disordine sotto il cielo, la situazione è eccellente».


10 pensieri su “CI ANDIAMO A VOTARE?”

  1. Anonimo dice:

    Eppure… l'italiano medio, morigerato, cattolico, onesto (si, esiste, ed è la maggioranza), dopo essere stato preso per coglione da Silvietto, che viveva una vita dissoluta e crapulona, alla faccia sua, sta apprezzando la serietà, il rigore e lo stile di Monti, tanto da sopportarne quasi volentieri i tagli e le manovre da macelleria sociale.Ricordate che l'apprezzamento al premier pare sia oltre il 60% e confrontatelo con questi numeri dei partiti.

  2. Anonimo dice:

    Balle!!Voglio vedere se i terzopolisti candiderannono Monti premier, voglio vedere quanti voti prenderannono. Al massimo il 15%. E perché sanno che prendono una legnata che si guardano bene dal candidarlo e si tengono le mani libere. Segno che la presunta popolarità di Monti è una leggenda.

  3. Unknown dice:

    Io voterò M5S… e penso che MPL dovrebbe tatticamente fare questa scelta.

  4. Anonimo dice:

    io simpatizzo in generale per l'MPL e penso voterò movimento cinque stelle. Ma le cose potrebbero cambiare prima delle elezioni. Mancano 7 8 mesi. Se ci fosse una lista di rottura e popolare che avesse il coraggio di chiamare all'abbandono dell'euro e alla sovranità nazionale voterei per questa. Utopia?

  5. Anonimo dice:

    Le tasse insopportabili, il debito pubblico impagabile, gli scandali senza fine, la crescita e la ripresa annunciate mille volte e mai attuate e l'aggravarsi della mancanza di futuro per giovani hanno già dato vita a un clima prerivoluzionario, che si trasformerà in rivoluzionario non appena il costo dei generi alimentari salirà di un altro 30%.Le elezioni sono lontane e non serviranno a niente. L'unica cosa che ci resta da fare è smettere di votare, snobbare i talk show, non dare credito ai sondaggi taroccati e formare un Comitato Rivoluzionario con il compito di obbligare i parlamentari allo sbando a sciogliere le Camere e dichiarare la propria ineleggibilità.Qualcosa del genere la sta facendo Melenchon in Francia. Perché dobbiamo andare sempre a rimorchio della Storia?

  6. barbaranotav dice:

    un'idea di orientamento la può offrire la questione TAV e CMC….quando ci sono i quattrini gli interessi si ricompattanoCMC: i devastatori di guerra protetti dalla sinistra http://ilcorrosivo.blogspot.it/2012/10/cmc-i-devastatori-di-guerra-protetti.htmlDal Pdl all'anpi tutti con la coophttp://dadietroilsipario.blogspot.it/2012/10/la-trasversalita-del-fronte-si-tav.html

  7. Anonimo dice:

    Se sommiamo i partiti di governo più o meno apertamente contrari a Monti, i Grillini e quelli che si asterranno dal voto, superiamo la soglia del 90%.Questo è successo perché le strutture economico-politiche non sono state capaci di adeguarsi alla rapida evoluzione di quelle sociali.Se i dinosauri del PD riusciranno a capirlo, daranno vita a un partito unico della sinistra (non del centrosinistra)e si batterano per l'uscita dall'euro e il ritorno alle nazionalizzazioni, all'economia reale e a una società impostata sull'etica e la solidarietà.Purtroppo non lo capiranno, non faranno neppure un tentativo di allearsi con la sinistra, riprenderanno a inciuciare con la destra, i liberisti e la Chiesa e ci trascineranno a fondo nel mare magnum del "maanchismo", della corruzione e dell'ambiguità.Solo i giovani potranno fermarci da questa deriva. Speriamo bene.

  8. Anonimo dice:

    Anonimo GeremiaA me sembra piuttosto strano tutto il bailamme da caccia alle streghe che sta montando con la messa in piazza di altarini ingloriosi nelle stanze dei bottoni dei partiti: un po' di tutti ormai. Sembra di essere ritornati ai tempi di Tangentopoli che, a conti fatti, servì immensamente alla famosa discesa in campo di un esponente (non da poco) della P 2 che per aver retto i patri destini per lo spazio di un ventennio evidentemente con un certo tipo di politica ci sapeva fare. Un segnale preoccupante é dato dalla percentuale di intenzionali astensionisti che, per una vera democrazia, é sintomo di malattia grave. Negli USA ormai il partito degli astensionisti vale un partito di massa e si sa bene che la democrazia USA é dominio delle varie corporazioni (?) finanziarie. Da qui alle elezioni corre un tempo ababstanza lungo e ne possono succedere di tutti i colori. Già il PD ha operato i primi aggiustamenti sebbene non potrà far dimentcare facilmente all'elettorato la sua stupefacente genuflessa adesione alla politica montiana. Io credo che da parte del governo potranno esserci dei colpi di coda tipo il concorso per insegnanti (che nasce tuttavia segnato da stranezze tali da finire in una bolla di sapone con danno dei precari e della stessa scuola pubblica) oppure le virtuali riduzioni dell'IRPEF. Per quesi "colpi di coda" ci penseranno certi Mediai a fare la loro parte.

  9. Anonimo dice:

    Si continua a girare a vuoto, coazione a ripetere, il giochino dei pazzi: siccome non si può lottare, richiede dedizione impegno e forse rischi, si continua ad ansimare, pardon, sperare al prossimo giro di giostra che come automi in fila davanti al seggio aspettano di infilare "te lo faccio vedere io" nel buco dell'urna. Un mese e giù con delusione e rabbia aspettando la prossima depressione.

  10. Anonimo dice:

    SINCERAMENTE MI FANNO TUTTI SCHIFO.BASTA CON QUESTI INCOMPETENTI LADRI CHE SI MARCHIANO COME POLITICI.DA DESTRA A SINISTRA è TUTTO UN COMPLOTTO, NON C'è SCELTA.DOVREMMO DECIDERE NOI POPOLO CHI CANDIDARE E CON LE RIDICOLE PRIMARIE. SINCERAMENTE ABBIAMO CIò CHE SIAMO, LADRI IN OGNI OCCASIONE PERCHè MI CHIEDO QUANTI ITALIANI ANCHE SOLO PER UN CENTESIMO, NON NE ABBIA APPROFITTATO, MI CHIEDO PERCHè SI CONTINUA AD ESSERE EGOISTI ED OPPORTUNISTI, SI CONTINUA A VOTARE IL POLITICO CHE SI CONOSCE GIà COME LADRO O UN ALTRO CHE è UN PARENTE O UN AMICO, SAPENDO ANCHE DISONESTO, CHE POTREBBE DARCI IL POSTICINO DI LAVORO. IO SONO SCOCCIATA DI QUESTO, CAMBIAMO PRIMA I CERVELLI, LE AZIONI, SVEGLIANDOCI DA QUESTO SONNO CAPITALISTA, SIAMO NOI, IL POPOLO CHE DEVE AGIRE, NON QUESTI 4 POLITICANTI DEL CAVOLO CHE DI POLITICA NON SANNO NULLA O FANNO FINTA DI NON SAPERE ED APPROFITTANO DELLE POLTRONCINE PER FARSI I CAZZI LORO."IO NON VOTO" FINCHè CI SARà QUESTA MERDA.FRANCESCA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *