MONTE DEI PASCHI: LE VERE ORIGINI E LE CAUSE DI UNO SCANDALO
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A destra il banchiere, a sinistra il suo politico |
IL GROVIGLIO ARMONIOSO
Della serie: la truffa è l’anima del capitalismo finanziario
di Moreno Pasquinelli
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Tab. 1. Titoli derivati per tipologia in pancia alle banche italiane. (clicca per ingrandire) |
Ovviamente mente Bazoli. Che il sistema bancario italiano, ed il sistema bancario in generale, siano fondati sulla contraffazione dei conti, sulla falsificazione dei bilanci, sull’occultamento delle manovre finanziarie più spericolate, e quindi sull’inganno dei correntisti, sul raggiro degli azionisti, nonché delle autorità di vigilanza, in breve sul malaffare, sono fatti lampanti, dimostrati incontrovertibilmente dagli scandali più recenti, come quello della manipolazione dei tassi Libor —la tabella n.1 ci indica che le banche italiane, dopo il crollo Lehman, hanno bellamente continuato a giocare coi titoli tossici.
Il fatto è che la più antica banca d’europa, una delle poche che non aveva mai registrato perdite, oramai diventata banca d’affari quotata in borsa, non poteva permettersi di far sapere a clienti e azionisti di essere andata in rosso, con ciò temendo l’inevitabile crollo dei propri titoli e il rischio di default. Di qui non soltanto la contraffazione dei bilanci, la manipolazione dei conti, l’occultamento dell’ammanco; di qui ulteriori spericolate operazione corsare nella disperata ricerca di far ri-quadrare i conti, risoltesi poi in rovesci ancora più disatrosi.
«Le probabilità di realizzare tanti investimenti sbagliati tutti in fila, come è accaduto al Mps dal 2006, erano più o meno le stesse di fare “zero” alla schedina del Totocalcio. Monte Paschi ci è riuscita. (…) Con le operazioni sui derivati Santorini e Alexandria, l’istituto ha perso centinaia di milioni (c’è chi stima 750 milioni lordi) mai visti in bilancio, colmati ora con 500 milioni di euro di Monti-bond aggiuntivi rispetto alle stime inziali. [6] Ma questo ormai è coperto. L’ulteriore bomba da gestire è un’altra: il maxi-derivato realizzato da Mps su buona parte dei 25 miliardi di BTp che ha in bilancio. Qui la banca ha fatto un doppio flop. Ha rinunciato a circa 3 miliardi di euro di incassi sulle cedole negli ultimi tre anni. E in più si ritrova con perdite potenziali per 2,8 miliardi». [7]
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Tab 3. Mps detiene titoli di stato italiani per tre volte il proprio patrimonio (clicca per ingrandire) |
«Un affare concluso a una cifra davvero folle, roba da perdersi dietro agli zeri: 10,3 miliardi. Il venditore, la banca spagnola Santander, che l’Antonveneta l’aveva acquistata per 6,6 miliardi appena due mesi prima, incassò una sostanziosa plusvalenza. Mps si trovò invece con un ferro vecchio, anche se qualcuno in Italia provò ad esultare per il presunto successo patriottico. Il fatto è che l’Antonveneta quei soldi non li valeva proprio: anni dopo il collegio sindacale della banca senese stimò il suo valore patrimoniale in 2,3 miliardi.Non basta. Antonveneta fu pagata da Mps molto più di 10 miliardi e passa. La banca allora guidata da Mussari si accollò infatti anche i 7,9 miliardi di passivo che gravavano al momento della compravendita sull’ex gioiello del Nord-Est». [8]
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Tab 4. Il giro d’affari delle prime 5 banche supera di gran lunga il Pil dei rispettivi paesi. (clicca per ingrandire) |
All’origine del casinò
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Tab 5. LO CHIAMANO “SALVATAGGIO” Gli interessi sui titoli a due anni della Grecia |
Essa venne adottata sotto la pressione della Comunità Europea, che nel decennio degli ’80 avviò un radicale processo di liberalizzazioni e privatizzazioni dell’economia e quindi del mondo bancario. L’imperativo liberista, sappiamo, era quello di porre fine ad ogni tipo di supremazia e controllo vincolante degli Stati nella sfera economica, in ossequio al dogma della cosiddetta “libera concorrenza”. In verità, in nome della concorrenza, nacquero i colossi monopolistici che oggi abbiamo sotto gli occhi, e che fanno il bello e il cattivo tempo, ed hanno una potenza a volte superiore a certi Stati.
Complimenti! Continua così! Grazie per l articolo.
Grazie Pasquinelli per le informazioni preziose che ci dai!!
Un altro bell’articolo di Pasquinelli. Un paio di mie considerazioni.- Da quanto capisco tutte le grandi banche, e non solo Mps, giocavano al capitalismo casinò, facevano bilanci fantasiosi e detenevano derivati tossici. Se è così, l’attuale polemica verso il Pd mi pare pretestuosa e pre-elettoralistica: in casi analoghi (Lehman ecc.) la colpa veniva attribuita ai manager e non agli azionisti- Perché lo Stato, già in condizioni economiche precarie, si deve far carico delle perdite di società private? Se proprio interviene con un prestito, che almeno lo faccia mediante l’acquisto di azioni, così che da realizzare una nazionalizzazione (parziale). Se queste società sono troppo grandi per fallire, allora sono troppo grandi per rimanere private!
Gengiss, esatto.Ritornerò sulla questione.Intanto ti segnalo due nostro pezzi in tempi meno sospetti:Sulle banche italianehttp://sollevazione.blogspot.it/2010/04/crollano-gli-utili-delle-banche.htmlsul sistema bancario occidentalehttp://sollevazione.blogspot.it/2010/12/inchiesta-sul-sistema-bancario.htmlMoreno Pasquinelli