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ALBERTO BAGNAI: DOTTOR JEKILL O MISTER HIDE?

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4 giugno. Dovete assolutamente vedere questo filmato. Risale al 24 gennaio scorso. Con una prolusione brillante di dieci minuti Alberto Bagnai perora apertamente il ritorno alla lira e sbugiarda coloro che terrorizzano i cittadini sull’eventuale abbandono dell’euro. Bagnai lo fa con eloquenza e logica impeccabile. Ma… c’è un ma. Noterete la chiamata di correo… verso i mercati finanziari, che non sono “cattivi” perché puntano a fare un guadagno. 
Ciò sarebbe, secondo il Bagnai… “naturale”. Ciò è “luogocomunista” aggiungiamo noi, perché suona piddiellemente e piddimenoellemente come un’assoluzione della grande finanza predatoria, le cui responsabilità per il marasma in cui versa il mondo sono sotto gli occhi di tutti.

Una fessura non solo logica, ma etica, politica e teorica, che apre verso l’abisso, che noi siamo stati obbligati a segnalare come figlia di una concezione economica e dei rapporti sociali che non solo Marx ma anche Keynes avrebbe condannato.

Il fatto che sottolineiamo è tuttavia anche un altro e non meno grave. Il 24 gennaio, mentre Bagnai perorava il ritorno alla Lira, era lo stesso giorno in cui a Bruxelles veniva presentato il Manifesto di solidarietà europea, da lui stesso sottoscritto. Un Manifesto che va in tutt’altra direzione che la fine dell’euro e il ritorno alla sovranità monetaria e che per questo abbiamo duramente criticato.
Doppio Bagnai. Dottor Jekill e Mister Hide.

Buona visione e anzitutto buon ascolto!

7 pensieri su “ALBERTO BAGNAI: DOTTOR JEKILL O MISTER HIDE?”

  1. Ecodellarete.net dice:

    Ci ricascate sempre con le valutazioni morali. Dalle mie parti si dice "glie munne è cattive", cioè ognuno si fa i cazzi suoi. Sarà per questo che gli uomini hanno inventato la Legge, lo Stato, e tutte quelle complesse istituzioni che servono a rimediare al fatto che "glie munne è cattive"?Ma scusate, i burocrati di uno Stato comunista non si farebbero i kazzetti loro senza un sistema di controlli incrociati? La verità è che sia i mercati, sia i burocrati, sia "glie munne", sono cattivi sì, ma nel senso che quella è la loro natura. Dunque, a che serve lamentarsi di ciò? Togliete i mercati, metteteci una burocrazia autoreferenziale e, ancora una volta, "glie munne sarà cattive". Alberto Bagnai ha detto una verità lapalissiana: i mercati non c'entrano, hanno fatto quello che farebbe chiunque senza il controllo effettivo e democratico della collettività. I mercati possono essere "cattivi", e lo sono stati, perché Stato democratico è stato sfasciato. I mercati sono cattivi perché noi, il popolo, siamo stati deboli e abbiamo perso.Parafrasando Furio Camillo: "non con le recriminazioni, ma con la lotta di classe riconquisteremo la nostra libertà".

  2. pi3tr0 dice:

    certi post infatti ve li potete risparmiare, il capitalismo è sempre esistito, il mercato è sempre esistito sin dai tempi del baratto, il problema è che lo stato deve piegare il mercato a proprio vantaggio e non farsi stritolare come accade adesso, è solo un problema di regole e sovranità

  3. Anonimo dice:

    come ciascuno di noi,quella parte di noi che condividiamo sottoponendo le nostre idee alla visibilità del dibattito pubblico,anche Bagnai può essere messo in discussione.Possibilmente non nei modi spesso da lui usati.La differenza tra una valutazione morale e un giudizio moralistico sta nell'onestà intellettuale di argomentare con le ''possibili motivazioni personali'' solo quando le categorie teoriche di cui disponiamo non sono sufficienti a spiegare quelle che possono apparire come contraddizioni politiche,teoriche e pratiche.Quando il privato precede il pubblico nelle argomentazioni dopo è difficile recuperare…Per esempio prima di giudicare il prof dal vino che beve,e con chi,potremmo chiederci-gli le ragioni per aver sottoscritto quel manifesto.Magari basta mettere nella giusta successione le due cose,ed evitare l'ennesima spaccature tra persone legate dallo stesso destino:non contare un cxxxo,politicamente divisi. francesco

  4. Anonimo dice:

    E no! Questa poi no!Il capitalismo non è sempre esistito!Non è l'unico sisema socio-economico esistito, non è il miglior sistema, anzi! Può e deve essere distrutto, abbattuto, annientato.

  5. Marxista dice:

    Non diciamo minchiate. Il capitalismo non è sempre esistito e non inizia con il baratto. Il capitalismo non nasce nel mercato delle merci (quindi il baratto, ecc), ma nel mercato del lavoro.Prima abbiamo la società schiavistica, dove la forza lavoro non viene pagata e viene costretta a lavorare sotto la violenza della frusta e con la costrizione delle catene.Poi abbiamo il feudalesimo e la servitù, dove grandi proprietari (quasi sempre) terrieri fanno lavorare i loro servi o gratis o con piccole razioni di cibo, raramente di denaro, per un periodo di tempo che può variare (100-200-300 gg l'anno, in base alla durezza dello sfruttamento) e nei giorni "liberi" si lavora il proprio attezzamento di terra per la vita. Nell'ultima fase feudale abbiamo il mezzadro che lavora solo la "sua" terra, che in realtà non è manco la sua, ma del padrone, che si prende la metà dei suoi prodotti. I mezzadri più ricchi sono diventati piccoli borghesi, artigiani, ecc.Poi, circa nel '500/'600, avviene un fenomeno particolare (la cosiddetta accumulazione originaria): le terre vengono cintate, chi le vive (mezzadri, servi, o semplici pecorari "autonomi" che facevano scorrazzare lì le bestie) vengono cacciati. Dopo qualche decennio avviene anche la rivoluzione industriale, e queste mandrie di proletari cominciano ad affollare le città, i centi industriali, che diventano sempre più metropolitani. Questo esercito di diseredati sono gli attuali PROLETARI: ovvero, i lavoratori salariati.Quindi non date retta ai pennivendoli del capitalismo, i quali portano aventi la filosofia dell'eternità del capitalismo stesso. Il capitalismo non nasce con il baratto, ma con un certo tipo di mercato del lavoro: non il mercato degli schiavi, non il mercato dei servi, bensì il mercato dei lavoratori salariati.Come esistevano fenomeni prima del capitalismo, ne esisteranno altri dopo.L'errore clamoroso del compagni dell'mpl è di aver sperato per qualche secondo che gente come Eco della rete, Bagnai, il commentatore "pi3tro", gli elettori di grillo che avete cercato di arruffianarvi invitando a votare il buffone, ecc, potessero un giorno convertirsi al comunismo. Oggi vi trovate di fronte alla dura realtà: eco della rete, bagnai, non solo non sono comunisti, ma se potessero – li mortacci loro! – lo salverebbero il capitalismo stesso, magari uscendo dall'euro, stampando moneta, ma non certo con la trasformazione della società nella dittatura proletaria socialista e domani nella società ("anarchica") del comunismo realizzato.Avete saltato il guado, e ora avete perso i compagni come noi e state litigando su tutto (cancellare il debito, in primis) con i borghesi come loro.Cazzi vostri

  6. Giuseppe Angiuli dice:

    Bagnai è una persona saccente e spregevole. Lo avevo invitato in Puglia a tenere una conferenza prevista per lo scorso mese (maggio 2013). Aveva accettato l'invito fin da Natale scorso, assicurandoci la sua presenza a Bari. Sono bastate un po' di notorietà e qualche comparsata televisiva a fare montare la testa al professore. Dopo avere fatto perdere le sue tracce rendendosi irreperibile per un certo periodo, solo qualche settimana prima del già previsto incontro ha posto improvvisamente una condizione inedita, con stile aut-aut: "Se volete che venga a Bari, dovete darmi un cachet di mille euro" (!).Caro Bagnai, tu sarai pure diventato famoso ma….come diceva Totò: "Signori si nasce e Lei modestamente….. NON lo nacque"!Giuseppe Angiuli

  7. Anonimo dice:

    Sig. Giuseppe Angiuli,è stato un piacere leggerla.anatroccolo

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