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FASCISTA CHI?

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28 agosto. Su una cosa, com’è noto, siamo d’accordo con Alberto Bagnai: che la moneta unica è destinata a collassare. Fino al gennaio scorso, per la verità, eravamo d’accordo anche su un’altra, ancor più importante: che l’Italia dovesse prepararsi a riconquistare la propria sovranità monetaria —come precondizione per attuare radicali misure di politica economica finalizzate ad evitare l’abisso.

Fino al gennaio diciamo, perché inopinatamente il Bagnai ce lo ritrovammo firmatario di un Manifesto di solidarietà europea….in cui, in nome del salvataggio dell’Unione europea e del Mercato comune, definiti, pensate un po’, «la conquista più preziosa dell’integrazione europea», si propone:

« … una segmentazione controllata dell’Eurozona attraverso l’uscita, decisa di comune accordo, dei paesi più competitivi. L’euro potrebbe rimanere – per qualche tempo – la moneta comune dei paesi meno competitivi. Ciò potrebbe comportare in definitiva il ritorno alle valute nazionali, o a differenti valute adottate da gruppi di paesi omogenei. Questa soluzione sarebbe un’espressione di vera solidarietà europea». 

Ogni discorso sulla sovranità nazionale come conditio sine qua non di quella popolare e democratica gettato nella spazzatura. Nessun riferimento, anche pallido, alle cause della crisi come sistemica del capitalismo occidentale. Niente sulla metastasi della finanziarizzazione, e quindi silenzio assoluto su come farla finita con il predominio delle banche d’affari ed il capitalismo-casinò. Neanche un cenno contro i draconiani piani d’austerrità che stanno affamando i popoli mediterranei. 

Un Manifesto di solidarietà sì, ma con le classi dominanti, alle quali si suggerisce la terapia “giusta” per “rilanciare la crescita” e che vengono quindi messe in guardia:

«Questa situazione rischia di portare allo scoppio di gravi disordini sociali nell’Europa meridionale, e di compromettere profondamente il sostegno dei cittadini all’integrazione europea nell’Europa settentrionale».

Dio ce ne scampi dai disordini sociali! 

Una volta sgamato il Bagnai è uscito fuori dai gangheri. Senza mai entrare nel merito, ha iniziato ad insultare noi e quelli che a vario titolo si son permessi di criticarlo —Albé guarda che non è solo un problema di sbilanci del conto corrente, che l’uscita dall’euro di per sé non è salvifica e che anzi, se pilotata dalle classi dominanti potrebbe causare una carneficina sociale ancor peggiore

La valanga di rimostranze che gli son giunte per quella sua maniera egotica e scomposta di (non)rispondere alle critiche l’ha costretto a cambiate almeno i toni. Ma accecato dall’ira ha finito per peggiorare la situazione. Se i “marxisti dell’Illinois” erano equiparati volgarmente ai vermi, ora sono etichettati come “fascisti”.
 
Sentiamo in base a quale criterio:

«Questi ancora oggi difendono l’euro (o fanno riferimento agli “economisti” di “sinistra” che lo difendono), un po’ per perseguire un malsano, distorto e strategicamente vacuo internazionalismo, ma un po’, se ci fate caso, anche con la segreta, malcelata e malriposta speranza che l’euro faccia “esplodere ‘e contraddizzzzzioni der capitalismo” e si riveli così lo strumento della tanto attesa ma mai pervenuta palingenesi.
Sembrano due sentimenti contraddittori, ma la forza degli stupidi, di qualsiasi schieramento, è proprio quella di riconciliare “sentimentalmente” qualsiasi contraddizione, convivendo con essa in perfetta serenità e letizia.
Il corollario è che per questi cialtroni (quelli “de sinistra”) aggiustare il sistema monetario europeo, rimuovendo l’euro, significa aggiustare il capitalismo, allontanando la palingenesi, aka “sol dell’avvenire”. Quindi ben venga e ben rimanga l’euro coi suoi morti (morti fuori, morti dentro), nel fine superiore della lotta contro la Ciiiina… Oooops, no, scusate: contro il capitalismo». [A. Bagnai.Gli estremi si toccano, 25 agosto Goofynomics]

Sappiamo che egli non fosse molto ferrato in fatto di teoria economica per non parlare di storie delle dottrine politiche, ma l’ignoranza non può essere un’alibi della disonestà intellettuale e morale. Qui il Nostro mischia in modo sleale e infingardo il diavolo con l’acqua santa. Intreccia con un’acrobazia concettuale avventurosa la “sinistra” che difende l’euro e il principio del vincolo esterno (quella, per capirci, che ruota attorno al Pd con tutti i suoi ammenicoli “radicali”), con un certo estremismo di sinistra che in nome di un astratto internazionalismo rifiuta ogni discorso sulla sovranità nazionale e di difesa della democrazia. Ogni persona sana di mente sa bene che tra queste due sinistre c’è un abisso. Ma non è questo che qui ci interessa.

Perché disonestà intellettuale? Per la semplice ragione che il Nostro sa benissimo che c’è una terza sinistra, quella di cui ci onoriamo di far parte, che vuole coniugare sovranità monetaria e nazionale con gli interessi del popolo lavoratore e la prospettiva del socialismo. E’ da questa sinistra che del resto gli sono infatti venute le critiche (che le altre due non se lo filano per niente). Il giochetto di prestigio di Bagnai, dopo aver tanto vituperato (per delegittimarli) contro i “marxisti dell’Illinois”, è quello di farli sparire nella nuvoletta tossica del “fascismo” o meglio “fascismo rosso”. Un altro patetico trucchetto per non rispondere alle critiche. 
Infatti:

 «Addendum delle 12:46: come avrete capito, più che entrare nel merito – cioè nel demerito – di certi squallidi attacchi, mi interessa mostrarvene le radici ideologiche profonde. Una volta svelate quelle, sarete in grado di capire da soli cosa c’è che non va nei marxisti dell’Illinois, li lascerete ragliare in pace, e lascerete me ad ascoltare la musica che preferisco».
[A. Bagnai. Fascismo rosso, 28 agosto Goofynomics]

 Un trucchetto che può funzionare solo per la schiera dei suoi suscettibili adepti. Alcuni di essi, dopo la demenziale azione dimostrativa degli Autonomen contro i tedeschi anti-euro, sono giunti addirittura a chiedere al Bagnai se non tema per la sua incolumità fisica.

Sorvoliamo. Come i nostri lettori sanno noi riteniamo che Bagnai (di qui Bagnasconi) si sia già messo al servizio della destra berlusconiana. Ancora in molti non lo credono possibile. Che il Nostro, attraverso Borghi Aquilini, intrattenga da mesi relazioni strette con dignitari del blocco berlusconiano è un fatto certo. Lui stesso ce lo confessò nel dicembre scorso. Ce lo ribadisce egli stesso rispondendo a chi gli chiedeva come mai se la prendesse tanto con la sinistra e M5S. Sentiamo:

«Non volevo parlarvene, ma visto che lo fate voi, da sinistra non sono solo pervenute critiche sleali, ma anche minacce. Da destra no. (…)
È appena il caso di far notare che altri leader politici hanno invece ritenuto di chiedere a Claudio [Borghi Aquilini, Ndr] o a me, evitando strane manfrine, e che lo spazio dato nel blog di Grillo a “esperti” di varia desinenza (ma tutti merkeliani e euristi) è stato centinaia di volte superiore a quello dato a noi. Poi, se volete, continuate pure a illudervi, ma ditelo, al vostro capo: si salverà chi prenderà posizione prima, non dopo. E l’ora si avvicina».
[Gli estremi si toccano, 25 agosto Goofynomics]

Chi ha orecchie per intendere intenda.



17 pensieri su “FASCISTA CHI?”

  1. Anonimo dice:

    Alcuni di essi, dopo la demenziale azione dimostrativa degli Autonomen contro i tedeschi anti-euro, sono giunti addirittura a chiedere al Bagnai se non tema per la sua incolumità fisica.Dopo l'esercito di Silvio, urge l'esercito di Bagnaleone.

  2. Anonimo dice:

    tra una valigia e l'altra…tra un concerto e l'altro … tra una presentazione (del mio capolavoro) e un'altra…tra un convegno e un altro (tra una comparsata e un'altra)…ho tradotto di corsa, in beata solitudine (sola beatitudo)… le merde di sinistra…i fascisti rossi…è necessaria una dimensione internazionale…… siete voi (miei discepoli) a tenere vivo il dibattito in Italia (nell'Universo intero?)…ora provo a mangiare un boccone, se ho tempo…altra cosa: poi parleremo di soldi… desiderosi di contribuire ulteriormente!…capito a cosa servono li sòòòòòrdi?Capito, capito!

  3. Redazione SollevAzione dice:

    Avviso ai lettori di SOLLEVAZIONE:Dall'ultimo post di Bagnasconi "FASCISMO ROSSO":«"Non sono in grado di fare una statistica. Rimanendo sull'aneddotico, una volta che avevo bisogno di emozioni forti sono andato sul sito dei marxisti dell'Illinois per seguire una delle loro discussioni vagamente dadaiste, e sono rimasti piuttosto sorpreso nel constatare che per uno di loro uno stipendio "decente" era pari a 5000 euro. Io non arrivo a 3000 (e peraltro sto benissimo così). Questo la dice lunga… sul mio conflitto di interessi! (ma anche sul tipo di aspirazioni che certi rivoluzzzzionari legittimamente nutrono)"».Non ci risulta che in sede di commento ci siano stati lettori che abbiano scritto ciò che Bagnasconi afferma. Come al solito quanto straparla mai una citazione virgolettata.Comunque siete tutti avvisati: attenti a quello che scrivete.

  4. Redazione SollevAzione dice:

    "SIETE TUTTI FASCISTI"Altre chicche e florilegi di Bagnasconi…INSULTI SU TWITTER

  5. Redazione SollevAzione dice:

    Anonimo di cui sopra.Ti stavamo alle calcagna sai!Tu scrivi:«un governo di sinistra anticapitalista che andasse al potere oggi in un Paese mediterraneo dell'Eurozona dovrebbe inevitabilmente programmare l'uscita non solo dalla moneta unica ma anche dall'Unione Europea e dalla NATO come parte di un programma di trasformazione socialista della società. Ho però anche detto che sbaglia chi riduce la questione all'uscita dall'euro, dando cioè una lettura nazionalistica e monetaria di una crisi che ha un carattere internazionale e legato all'economia reale — è cioè una crisi di sovrapproduzione globale. E con ciò, come diceva Karl Marx, dixi et servavi animam meam.)»E SIAMO PIENAMENTE D'ACCORDO!In poche parole: senza uno sganciamento dal capitalismo-casinò un paese può anche riacquisire sovranità monetaria ma non si mette al riparo dalla crisi globali e sistemiche.Lo scoppio della prossima bolla dei valori borsistitici giunti alle stelle, azzopperà infatti paesi a sovranità monetaria (Brics compresi). La svalutazione non solo non basta ma può essere un'arma a doppio taglio; come mostra il caso brasiliano di queste settimane: il real che si è deprezzato sul dollaro del 20% e la banca centrale brasiliana che si deve svenare per frenare la fuga dei caapitali.

  6. Anonimo dice:

    Anonimo di cui sopra.Ti stavamo alle calcagna sai!Tu scrivi:«un governo di sinistra anticapitalista che andasse al potere oggi in un Paese mediterraneo dell'Eurozona dovrebbe inevitabilmente programmare l'uscita non solo dalla moneta unica ma anche dall'Unione Europea e dalla NATO come parte di un programma di trasformazione socialista della società…Una sola precisazione: queste cose (lo storify twitter da me linkato e relativo articolo del quale riportate parte non sono mie, ma hanno un chiaro nome e cognome. Grazie comunque per il lungo (un po' ostico leggerlo) storify twitter di Andrea Franceschelli. Penso che però la finezza dell'analisi politica lasci, nella "polemica" con Bagnasconi (o Bagnaleone), il tempo che trova: infatti al Nostro Cultore delle Arti, nonché Eccelso Clavicembalista, nonché Uomo del Rinascimento, nonché Uomo che ha per radici il vero Spirito europeo, nonché Eminente Econometrista (solo per sbaglio, poiché mancato Filosofo), il quale prima di tutti aveva capito tutto (si era infatti solo momentaneamente "appoggiato" sulle spalle di Giganti come Lui), dell'analisi politica – che indica le vere cause della crisi (l'economia è sempre economia politica, come scrivete spesso) – nun gliene pò frega' de meno. La manfrina, con insulti annessi degni del peggior cafone "del Rinascimento" (a che livelli è giunta l'università italiana!) nasce poiché il Nostro ha (immeritatamente e da basi men che mediocri) trovato la gallina dalle uova d'oro (e alcuni polli di contorno) e vuole che questa gallina ingrassi sempre di più (prossima candidatura?), temendo ogni cosa che possa contraddirlo/oscurarlo.

  7. Unknown dice:

    Bagnai, se mi leggi sappi che ti ritengo un pallone gonfiato abbastanza ridicolo e penoso. Però i tuoi seguaci sono pure peggio e la cosa è triste.

  8. Anonimo dice:

    @RedazioneQuella dei 5000 euro l'ho scritta io qui su Sollevazione qualche tempo fa.Solo che andrebbe contestualizzata: è arrivata una sostenitrice di Bagnai e ha cominciato a dire che la gente di sinistra vive sull'invidia sociale della gente di destra come lei e poi ha detto qualcosa del tipo che lei aveva un lavoro molto ben pagato e quindi si sarebbe data da fare anche per noi che non capiamo una mazza.Allora io che avevo capito che si trattava di una poverella piena di sé l'ho sfottuta dicendogli che uno stipendio "buono" parte dai 5000 euro al mese sapendo che ovviamente lei non ci si avvicinava nemmeno.Ossia lei era una di quella destra piccola borghese che si sente tutta fiera di raccogliere le briciole del padrone, ritiene di aver accesso agli avanzi in virtù di sue qualità intrinseche e ammazzerebbe per mantenere il posto di cane da riporto che si è guadagnato.Un buono stipendio per la vera borghesia è a partire dai 200.000 all'anno in su; al di sotto è obiettivamente difficile mantenere una famiglia e contemporaneamente un livello di vita sociale adeguato alla classe che è molto impegnativo e senza il quale resti davvero fuori dal giro.Allora se arriva il ritardato mentale che si vanta di fare il servo e sciorina i suoj quattro spiccioli elemosinati mi sento di farglielo presente.E comunque non è che se uno guadagna 5000 o più al mese non può essere comunista, vorrei far presente…

  9. Ecodellarete.net dice:

    Alberto Bagnai ha perso un treno che non gli si ripresenterà mai più. Egli avrebbe potuto essere uno dei punti di riferimento di uno sforzo comune teso a conciliare diverse tradizioni politiche, quella marxista, quella keynesiana e quella mazziniana, in un momento in cui la necessità di opporsi alle devastazioni del liberismo più selvaggio può giustificare un'alleanza di fase. Dietro l'espressione "Fronte ampio", coniata da Sollevazione, c'è, io credo, questa prospettiva politica, ma il contabile di Pescara non si è dimostrato all'altezza del compito. Come tutti i contabili ragiona in termini statici, essendo questa la natura della contabilità: la colonna del dare, quella dell'avere, e il saldo.In un'occasione (non ricordo quale) ebbe a dire "questa volta si vince divisi", e sta agendo di conseguenza: creando divisioni. Questa è la ragione del suo accanirsi contro due realtà, ARS e MPL, che, seppur minoritarie, continuano a dialogare sforzandosi di comprendersi. Ma Bagnai ha fatto la scelta sbagliata, perché, ne sono certo, Keynes e Marx possono incontrarsi. Che c'entra Mazzini? Mazzini è la specificità italiana (non sarebbe concepibile in Francia, ad esempio). All'orizzonte non c'è, come crede Bagnai, un nuovo patto Molotov-Ribentrop, ma il tridente Mazzini-Marx-Keynes.Bagnai, in questa storia, avrebbe potuto essere l'alfiere del keynesismo, ma ha preferito un piatto di lenticchie. Che si strozzi!

  10. Unknown dice:

    Per definire Bagnai ho dimenticato il termine "FRUSTRATO", che forse è quello che riassume tutto.

  11. Redazione SollevAzione dice:

    Questo commento è stato eliminato dall’autore.

  12. Redazione SollevAzione dice:

    Eco della Rete ci segnala una notizia apparsa su La Padania del 28 agosto scorso. E si riferisce ad un'assemblea pubblica in quel di Piacenza promossa dalla Lega contro l'euro e per il ritorno alla lira.Si legge:«La rivolta anti-euro del Carroccio è ripartita da Piacenza l’altra sera. A raccolta il professor Antonio Maria Rinaldi, uno dei guru della scuola anti-euro (che conta nomi come Bagnai, Borghi, Savona) e il capo delegazione della Lega Nord al parlamento europeo Lorenzo Fontana. Oltre 200 persone nella sala dell’auditorium Sant’Ilario. “Con questa Europa e con questo euro siamo diventati comparse, praticamente una colonia della Germania».Ecco i compagni di merende di bagnai e della sua ASsociazione A/SIMMETRIE.

  13. Anonimo dice:

    DemetrioTrovo interessante il concetto di "terza sinistra": Mi sembrerebbe opportuno tuttavia che venisse meglio sviluppato anche dal punto di vista storico e teoretico.Sebbene vi sia un certo rischio che questa categoria politica appaia un po' imparentata con il nazismo, con gli orientamenti politico sociali di Salò , con il "primo" Mussolini e persino con "la via nazionale al socialismo" della Jugoslavia di Tito. Al limite, Stalin fu avverso a Trotzkj proprio perché meno internazionalista di lui: Stalin si sentiva "russo" oltre che comunista.

  14. Anonimo dice:

    x redazione:pil brasile q2 y/y: +3.3 (precedente 1.9), dovuto a aumento di agricoltura, investimenti e industria.la prod.industriale negli ultimi 3 mesi ha fatto +8.1, +1.4, +3.1, dopo 2 anni negativi. è chiara la correlazione di questi miglioramenti con la svalutazione.antonio.http://www.tradingeconomics.com/charts/brazil-industrial-production.png?s=bzipyoy%25&d1=20110101&d2=20131231

  15. Anonimo dice:

    @DemetrioCreare "terze sinistre" mi sembra superfluo, già ce ne abbiamo due (quella liberal borghese piddina + radicali alla Ferrero) e quella antagonista (parlo degli antagonisti seri, come Marco Rizzo, che a differenza di molti suo vecchi compagni è sempre stato coerente e anche lui sa che l'euro è il male e va dissolto, a differenza di altri, appunto).Riguardo Trozky e Stalin, io la storia non la conosco, ma mi sembra riduttivo definire le diatribe tra di loro per un problema di più russo che comunista. Stalin infatti era georgiano, cosa diversa dall'essere russo, tant'è che il suo primo nome di battaglia fu Koba, il nome di un eroe nazionale della Georgia. E comunque il problema era anche pratico: Trozky voleva in un certo senso "esportare il socialismo", Stalin faceva notare che con un paese uscito dalla guerra civile e in fase di ricostruzione pensare di dichiarare guerra al mondo intero sarebbe stata oggettivamente una follia. Tra l'altro la tesi della rivoluzione permanente fu criticata da pensatori come Gramsci e Che Guevara.Ma questa è storia

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