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CONGRESSO DI RIFONDAZIONE: LA TERZA MOZIONE di Tommaso Roselli

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27 novembre. Dal 6 all’8 dicembre, in quel di Perugia, il Prc svolgerà il suo IX. Congresso nazionale. Due fatti nuovi di una certa importanza. Il primo è un emendamento al documento di maggioranza (primo firmatario Ugo Boghetta, che sarà al convegno di Chianciano Terme di gennaio) che chiedono l’uscita del Paese dall’euro e che pare abbia raccolto ampi consensi nei congressi di circolo. Il secondo è la comparsa di un documento di minoranza (primo firmatario il toscano Sandro Targetti, nella foto in basso), anche in questo caso si chiede l’uscita dall’euro. Qualcosa finalmante si muove nella sinistra che resiste.

«Lo scrutinio dei voti dei congressi di circolo è quasi ultimato. Il primo documento, della maggioranza uscente di Ferrero, che molto probabilmente verrà confermata, ha ottenuto il 70% delle preferenze. Il secondo, dei trotskisti di FalceMartello, aderente alla Tendenza Marxista Internazionalista, ha preso l’ 11%, peggiorando il dato dell’ultimo congresso. Il restante 19% e’ andato alla mozione tre, quella degli Autoconvocati, l’unica novità’ di questo congresso, che ha ottenuto un successo inaspettato. 

Sandro Targetti


Infatti gli Autoconvocati non sono una corrente organizzata come FalceMartello, o la maggioranza ferreriana, o “Essere Comunisti”, che ancora vogliono l’alleanza con il centrosinistra. Si tratta di un area di compagni critici della dirigenza attuale di Rifondazione che hanno presentato un documento grazie ad una rapidissima raccolta di firme, visto che la maggioranza aveva alzato il numero di membri del parlamentino nazionale per ostacolare la nascente opposizione. 

Il documento si basa su “Aqui no se rinde nadie” (qui non si arrende nessuno”, presentato nei circoli solo a luglio, ed è stato integrato con contributi provenienti dalla base. La differenza principale con il doc. 1, con cui condivide la linea per l’alternativa al centrosinistra, riguarda il futuro del più grande partito comunista d’Italia (più di 30.000 iscritti e circoli in tutto il territorio nazionale). Infatti la mozione ferreriana propone la creazione di un nuovo soggetto politico della sinistra alternativa, con adesione per testa, che marginalizzarebbe Rifondazione. 

Gli Autoconvocati propongono invece un fronte anticapitalista in cui il partito conserverebbe la sua autonomia e identità. Altre particolarità del doc. 3 sono la proposta di uscire dall’euro, che se perseguita aprirebbe agli autoconvocati nuovi spazi politici, l’organizzazione in cellule sui posti di lavoro e l’individuazione di una linea sindacale comune a tutti i militanti comunisti membri di un organizzazione sindacale. Il partito deve cambiare, questo il messaggio degli Autoconvocati, forse l’ultima speranza per rilanciare Rifondazione …».

* Fonte: Bentornata Bandiera Rossa

5 pensieri su “CONGRESSO DI RIFONDAZIONE: LA TERZA MOZIONE di Tommaso Roselli”

  1. Claudio dice:

    Va detto che anche la mozione 2, iper-critica nei confronti della 3 per preteso "nazionalismo" (e forse non hanno nemmeno tutti i torti), parla nondimeno di "rottura con l'Unione Europea". Se le parole hanno un senso ciò significa che il 30%, senza contare l'emendamento Boghetta, è già per l'uscita.

  2. Redazione SollevAzione dice:

    Sì. lo sappiamo che anche falceMartello parla di "rottura della Ue". Ma questo è affermato anche dalla tesi di maggioranza di Ferrero. Non è la stessa cosa che chiedere l'uscita dall'eurozona e perorare la sovranità monetaria. E' una frase, quella della "rottura della Ue", astratta, algebrica, un secchio in cui ognuno può mettere ciò che vuole.Di solito s'intende "per un'altra Europa", frase altrettanto astratta.

  3. Anonimo dice:

    I veri trotzkjsti oggi sono per il N.W.O. e sappiamo chi lo propugna. L'Internazionalismo (per modo di dire "di sinistra", quella che a suo tempo ha fatto il suo lavoro nell'impero zarista) sta facendo sul serio anche oggi con gli stessi obiettivi dei Trokjsti di allora e corre sul cavallo che può portarlo al traguardo.Giocare con i nomi e con le etichette può essere superficiale.

  4. Claudio dice:

    Ma certo. Tuttavia, è un buon segno che persino la fazione complessivamente più ostile alla parola d'ordine dell'uscita dall'euro utilizzi simili espressioni.

  5. Vincenzo Cucinotta dice:

    Mah, un partito che non è in grado di raccogliere più del 2% dei consensi, che poi considernado l'astensionismo significa ancora meno in termini di voti effettivi, si divide su tre distinte mozioni, che a loro volta rappresentano non so quante distinte fazioni l'un contro l'altra armata, non mi pare un bello spettacolo. Poi, vorrei capire se un partito può pensare di incidere sulla realtà senza avere uno straccio di parola d'ordine. In un mio post sul mio blog, avevo recentemente proposto la parola d'ordine "contro la globalizzazione" che mi pare possa condensare quello che potrebbe essere un obiettivo in grado di creare su di sè un'ampia condivisione e di indirizzare le specifiche iniziative politiche: non potrebbe Rifondazione farlo suo, invece di stare lì a dividersi su come aggettivare l'europa? Pensare in grande mai?

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