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E/LEZIONI LUCANE

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19 novembre. Il primo dato che emerge dalle elezioni regionali in Basilicata è la percentuale altissima di coloro che non si sono recati alle urne: astensione al 53%. La stessa percentuale che si ebbe l’anno passato in Sicilia, che al tempo fu un record. Cresce quindi la sfiducia dei cittadini verso le elezioni, anzitutto nelle zone meridionali, le più colpite dalla devastazione della crisi economica. La relazione tra tenuta del tessuto sociale e partecipazione alle elezioni è confermata dall’alta affluenza (77,7%) alle recentissime elezioni regionali in Trentino-Sud Tirolo.
Il centro-sinistra canta vittoria per il suo 60%, ma il 60% del 50 di votanti è circa un quarto degli aventi diritto. Una piccola minoranza. Governerà grazie ad une legge elettorale truccata basata sul sistema maggioritario.
Il centro-destra riceve una legnata. Come del resto la lista del Movimento 5 Stelle, che rispetto alle elezioni politiche del febbraio scorso dimezza i voti, malgrado Beppe Grillo ci abbia messo la faccia.
Non viene colpito solo il governo di “larghe intese”, vengono bastonati tutti i partiti, compresi quelli della “sinistra radicale”. Sorvolando sui duemila voti del Partito comunista dei lavoratori (lo 0,87%) colpisce la sconfitta della lista di Sel e Prc: 12.888 voti (5,16%) che elegge un consigliere per il rotto della cuffia. 

Ricordiamo che alle elezioni politiche di febbraio solo Sel aveva ottenuto 18.300 voti, mentre Rivoluzione civile aveva ottenuto 7.387 voti.  Insieme presero 26.687 voti. Ora è vero che l’Idv in queste regionali si è presentato assieme al Pd, ottenendo 8.160 voti, ma resta che la “sinistra radicale” in pochi mesi ha perso per strada quasi un terzo dei suoi elettori. 
Le elezioni non puniscono quindi solo i partiti di governo, ma anche quelli che sono all’opposizione. Questo avviene mentre da ogni lato crescono l’indignazione e la rabbia per gli effetti della crisi e le scelte austeritarie imposte dalle oligarchie europee.

Una domanda salta agli occhi: siamo proprio sicuri che la disaffezione dei cittadini verso le elezioni dipenda dalla “bassa qualità” dell’offerta politica? Davvero se esistesse una lista che dica le cose come stanno e abbia una piattaforma politica di rifiuto della gabbia euro(pea) tanti cittadini ritornerebbero a votare? O non si tratta forse di una tendenza irreversibile  Sintomo non solo di disperazione diffusa ma pure della percezione che solo una sollevazione generale potrà cambiare il corso delle cose?






2 pensieri su “E/LEZIONI LUCANE”

  1. Anonimo dice:

    "Governerà grazie ad une legge elettorale truccata basata sul sistema maggioritario."il candidato presidente del csx ha preso il 60% dei voti validi, di quali trucchi sta parlando?

  2. Anonimo dice:

    Il PCL passa dallo 0,6% delle politiche di febbraio allo 0,9% (in un quadro di pesante isolamento mediatico).Alle regionali precedenti effettivamente ottenne l'1% ma era presente solo a Potenza… per questo ritengo che il nodo cruciale sia rappresentato dal fatto che oggi il PCL lucano si è radicato anche a Matera e ha aumentato quindi la sua base militante, sfruttando quindi queste diverse occasioni elettorali per costruirsi e non per contarsi.Una sinistra rivoluzionaria e di classe finalmente libera dai cretinismi "parlamentari"/ "antiparlamentari".Il fatto che non una generica "sollevazione", ma solo la rivoluzione socialista possa cambiare le cose è un dato di fatto e l'essenza stessa dell'esistenza del PCL-Crqi e del suo programma.

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