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SCALFARI, GRILLO E IL POPULISMO di Fiorenzo Fraioli

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4 novembre. Che il governo Letta tiri le cuoia non è un problema del se ma del quando. Malgrado ciò il Primo ministro da circa un mese, sia in interviste che nei suoi colloqui con suoi sodali europei, non fa che sottolineare l’importanza delle prossime elezioni europee (maggio 2014). Letta insiste che queste elezioni saranno una specie di resa dei conti, un referendum “pro o contro l’Europa… europeisti da un lato e populisti dall’altro”. Ciò di cui le euro-oligarchie hanno estremo bisogno è una legittimazione popolare, ovvero una maggioranza schiacciante alle due gambe su cui si regge l’euro-dittatura: il partito popolare e quello socialista. In soccorso agli euroligarchi è giunto Eugenio Scalfari (nella foto). Bersaglio: Beppe Grillo e il M5S. Morale: ogni critica al regime dell’euro è bollata come “populismo”, diventato il nuovo spaventapasseri con cui intimorire i cittadini.

Come sanno i pochi che mi leggono, io sono “uscito” dal M5S sia perché non ne condivido la “forma politica”, sia perché questo movimento non ha ancora assunto posizioni chiare e inequivocabili sull’uscita dall’Unione Europea e dall’euro. Nel dubbio, ho fatto mia la scommessa di Blaise Pascal… e sono diventato… sovranista, iscrivendomi all’ARS.

Questo non significa che sia passato nelle schiere di quanti detestano e osteggiano il M5S, ma solo che mantengo un atteggiamento vigile, pronto a sostenerlo quando è opportuno, senza rischiare di ritrovarmi in un movimento che non mi dà certezze su alcune questioni per me fondamentali: democrazia interna effettiva (ciò significa: struttura democratica del movimento) e non appartenenza dello stesso al lato oscuro della forza (del PUD€ – vedi anche €-Factor).

Detto questo, passo ad occuparmi dell’editoriale di Eugenio Scalfari del 3 novembre 2013, titolato Se vince Grillo, paese a rotoli.
Scrive Scalfari, a proposito della “campagna elettorale che il proprietario e leader del Movimento 5 Stelle ha già aperto in vista delle elezioni europee del maggio 2014 e di quelle italiane che egli si augura e fa di tutto per provocare il più presto possibile… si tratta di una campagna di destra, una destra xenofoba contro gli immigrati, qualunquista contro i partiti (tutti i partiti, nessuno escluso) e contro le istituzioni, dal capo dello Stato al presidente del Consiglio ai ministri (tutti i ministri) e contro la magistratura e la Corte costituzionale”

Niente male, vero? Ora una domanda: cosa dovrebbe fare una forza di opposizione al governo delle larghe intese benedetto dal bi-Presidente Napolitano, se non essere critica verso «i partiti (tutti i partiti, nessuno escluso) e contro le istituzioni, dal capo dello Stato al presidente del Consiglio ai ministri (tutti i ministri) e contro la magistratura e la Corte costituzionale»? 


Domando:

-Non dovrebbe criticare i partiti al governo?
-Non dovrebbe essere critica verso la Presidenza della Repubblica che spinge per una modifica della Costituzione?
-Non dovrebbe essere critica verso il Presidente del consiglio dei ministri?
-Non dovrebbe criticare l’operato dei ministri del governo in carica?
-Non dovrebbe essere critica verso la Corte costituzionale, largamente espressione dei partiti al governo?
Ma Scalfari ha anche tacciato il M5S di xenofobia e odio nei confronti degli immigrati. Un’accusa, questa sì, insidiosa. E allora parliamone.

Se Scalfari accusa il M5S di essere xenofobo, allora lui sarà xenofilo, e favorevole all’arrivo in Italia degli immigrati. Se sbalio corigeteme!

Prima, però, alcuni dati (fonte ISTAT).

Si tratta, con ogni evidenza, di un fenomeno imponente e, soprattutto, in netta crescita a partire dalla nascita dell’Unione Europea. C’è qualche correlazione tra l’aumento dei flussi migratori e la nascita dell’UE? Ma soprattutto: porre il problema, possibilmente correlandolo con le decisioni politiche che (forse?) tendono ad esaltare il fenomeno, è segno di xenofobia?

Se il signor Scalfari è tanto xenofilo, e magari pensa che gli immigrati siano sempre e comunque una ricchezza, perché non si fa egli promotore di un disegno di legge che consenta agli immigrati extra-europei di raggiungere il nostro paese semplicemente pagando un biglietto aereo o un passaggio nave? Non costerebbe addirittura di meno, rispetto a quanto questi poveracci devono lasciare nelle mani dei trafficanti di uomini?

Dirò di più: lo Stato italiano potrebbe addirittura guadagnarci! Se è vero, infatti, che un passaggio nel mar di Sicilia costa anche migliaia di dollari, perché lo Stato italiano, su suggerimento di Eugenio Scalfari, non organizza un servizio di trasporto offrendo il passaggio a costi che siano la metà di quello che questi poveracci lasciano nelle mani dei trafficanti di uomini, utilizzando il ricavato per predisporre le strutture di prima accoglienza? Perché? Forse perché al democratico Scalfari gli immigrati piacciono, ma solo se arrivano da noi in condizioni tali da poterli utilizzare come schiavi?


Quella di Eugenio Scalfari è un’ipocrisia con la barba, che egli dispensa a piene mani per i suoi inconfessabili fini politici. I quali emergono, con chiarezza cristallina, nel prosieguo dell’articolo: “Da qualche settimana l’Europa così come è fatta oggi e l’euro che la Banca europea stampa sono diventati i nemici principali e rappresentano i bersagli sui quali sparare per primi. La stessa strategia è quella usata dal Fronte nazionale francese della Le Pen, dal movimento anti-europeo di Germania (dove però non hanno neppure superato la soglia per entrare in Parlamento), in Grecia, in Danimarca, in Olanda”. Come imprecisione, per un giornalista paludato come il pessimo Eugenio, non c’è male! Egli mette insieme il movimento di Marie Le Pen con quello di Bernd Lucke (AFD), il partito Syriza in grecia e le opposizioni all’euro in Olanda e Danimarca, nell’assolutamente ridicolo tentativo di stendere l’ombra (presunta) di un marchio conservatore sugli evversari dell’UE, e dunque implicitamente considerando “progressisti” tutti gli altri. Anche il PDL, anima bella Eugenio Scalfari, è progressista? Anche Mario Monti è un “progressista”, caro Direttore? Ci dica… ci dica… aspettiamo il suo santo verbo!

Senza volerlo, senza rendersene conto, l’anziano Eugenio prosegue, sparandola davvero grossa: “(Grillo) sa interpretare e semplificare quello che molta gente pensa: ridurre le tasse, combattere evasione e corruzione, infischiarsene del debito pubblico, spendere per creare posti di lavoro senza preoccuparsi delle coperture, rispondere a pernacchie alle direttive europee e mandare per aria l’euro. Chi se ne frega dell’euro. Meglio una moneta nazionale stampata in Italia in quantità capaci a fare star meglio la gente, i giovani, gli anziani, tutti”.

In questa affermazione di Scalfari c’è tutta, ma veramente tutta, la sua concezione oligarchica e proprietaria della democrazia. Egli stesso afferma che Grillo “sa interpretare e semplificare quello che molta gente pensa”, ovvero:

-ridurre le tasse
-combattere evasione e corruzione
-infischiarsene del debito pubblico
-spendere per creare posti di lavoro senza preoccuparsi delle coperture
-rispondere a pernacchie alle direttive europee e mandare per aria l’euro, chi se ne frega dell’euro
-meglio una moneta nazionale stampata in Italia in quantità capaci a fare star meglio la gente, i giovani, gli anziani, tutti
Ma non è bellissimo? L’anziano Eugenio, perso nel tipico deliquio della senescenza, perde ogni ritegno e dice la pura e semplice verità: le tasse devono restare alte (anche se la gente, cioè il popolo unico titolare della sovranità le vuole più basse); non bisogna combattere evasione e corruzione (soprattutto quella ai piani alti, immagino); dobbiamo ripagare il debito pubblico (perché? Scalfari sa cos’è il debito pubblico?); non bisogna spendere per creare posti di lavoro se non ci sono coperture (ancora: perché?); dobbiamo obbedire, scattando sull’attenti, alle direttive europee; Meglio, per Scalfari, una moneta stampata dalla banca privata denominata BCE, piuttosto che una moneta stampata in Italia da un governo democraticamente eletto nei modi e nella quantità necessari a far star bene la gente, i giovani, gli anziani, tutti.

In pratica Eugenio Scalfari ci sta dicendo che una diversa politica economica e monetaria, se attutata, potrebbe sì far star bene “la gente, i giovani, gli anziani, tutti”, ma che questo condurrebbe al disastro. Egregio dott. Scalfari, se la gente stesse bene, chi sarebbe condotto al disastro, di grazia? Vuole essere così gentile da dircelo? Forse le classi privilegiate? E certo che sì!

La morale della favola

Ci sono concetti, semplici ed elementari, che sembrano essere stati dimenticati. Uno è il seguente, lapalissiano quanto oscurato da un’ipocrita marmellata culturale veicolata sui media mainstream.

Il benessere delle popolazioni dipende da due fattori:

la quantità complessiva di ricchezza disponibile;
il modo in cui questa è distribuita, soprattutto in relazione alle opportunità di parteciparezione effettiva al gioco economico.
La quantità complessiva di ricchezza disponibile è in continuo aumento (grazie alla tecnologia… dunque anche per merito di noi ingegneri… caro Goofy – n.d.r.); il modo in cui questa è distribuita è però talmente diseguale che nemmeno l’enorme aumento di produttività degli ultimi decenni riesce a limitare, a livelli accettabili, i fenomeni di esclusione.

Dopo l’attacco a Grillo, l'”editorialista de sé stesso” ne combina un’altra. Evidentemente angosciato dalla libertà di espressione esistente sul web (dove perfino uno “svantaggiato ciociaro” come il sottoscritto ha il diritto di parola!) cambia discorso e prende spunto dal Datagate per un discorso fumoso sulla privacy. Fumoso sì, ma dove voglia andare a parare, il barbuto, credo sia chiaro a tutti! Leggiamo:

«… la «privacy»… è stata infranta e insieme con essa quel tanto di libertà che ne deriva. La «privacy» e la libertà che da essa discende fanno ormai parte di un’altra epoca, non più della nostra. Sociologi e tecno-operatori di tutto il mondo sono perfettamente consapevoli di questa situazione e si domandano se esista la possibilità tecnica e la volontà politica di resuscitare la privatezza e quel tanto di libertà che vi è comunque connessa. Esiste ma comporta l’uso di regole e strumenti molto sofisticati. Oltre alla volontà politica di applicarli».

Non è meraviglioso? Tra non molto i “signori dello spread” gli toglieranno la parola, perché il nostro Eugenio non è più in grado di contenersi e fa come quei vecchi nonni che, straparlando davanti ai parenti, rivelano segreti e vergogne del casato! Questa la chicca scalfariana: “Naturalmente le due reti planetarie, quella dell’interconnesione e delle conversazioni telefoniche e quella di Internet, hanno effetti travolgenti sul circuito mediatico e quindi sulla formazione delle pubbliche opinioni”.

E certo! Come osate, voi servi della gleba, formarvi una vostra opinione dialogando alla pari sul web, senza la guida di persone capaci di proteggervi da voi stessi? Ricordate, Scalfari dixit: o la democrazia è oligarchia, oppure non è! Villani bifolchi che non siete altro!

* Fonte: eco della rete

7 pensieri su “SCALFARI, GRILLO E IL POPULISMO di Fiorenzo Fraioli”

  1. Guido dice:

    Bell'articolo, ma Scalfari è rimbambito da tempo…non c'è troppo da sorprendersi che riveli "segreti e vergogne del casato"!

  2. Anonimo dice:

    http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/2013/10/europa-e-euro-opportunita-o-schiavitu.htmlse vi può interessare gli incontri sono diversi!!! Nel M5S prima ci si confronta e poi si sceglie una linea

  3. Ecodellarete.net dice:

    Ho ascoltato gli interventi di Bellofiore e Piga. Il primo fa er rivoluZZZionario ma, non so perché, non mi allappa (magari sono io che non lo capisco… ma forse lui potrebbe spiegarsi meglio). Il secondo mi ha fatto venire la scarlattina. Se ho tempo, nei prossimi giorni mi riascolto l'intervento di Piga e dico la mia.

  4. Anonimo dice:

    L'articolo di Scalfari dimostra ancora una volta la mancanza di libertà dei giornalisti dai loro editori.

  5. Anonimo dice:

    su Piga è interessante considerare ciò che scrive Dagospia

  6. Anonimo dice:

    Sono 70 anni che vivono di rendita parassitaria, antifascismo senza fascismo, per occultare bene il fascismo del neoliberismo che ha raso al suolo democrazia e diritti.Chi ha compiuto questo capolavoro milioni senza lavoro che passano dalle mense della Caritas, la meglio gioventù in migrazione verso il nord-europa, salari di fame per chi resta condannati al lavoro fino a 70 anni con pensioni-sussidio?Chi ha smantellato negli anni "la costituzione nata dalla resistenza" con guerra in Jugoslavia, privatizzazioni decise sul Britannia,?Chi è più xenofobo della Turco -Napolitano e i suoi CIE?Se ne dia una ragione ma TUTTI proprio TUTTI TUTTI i partiti sono responsabili ed un giorno ne daranno conto al dottor Guillottin del ventennio auto… gestito dalle forze che geometricamente occupano gli scranni destri e sinistri del parlamento

  7. Anonimo dice:

    Ma si potrebbe, quando si scrive, lo dico a Eco della Rete, evitare di imitare sempre il modo di parlare di Bagnai? Cosa diventata oltremodo ridicola? Non considerando, poi, la squallida operazione politica di cui si fa portavoce il professorino…

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