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Archivi del mese: Febbraio 2014

GRILLO, MA TI SEMBRA QUESTO IL MODO? di Piemme

27 febbraio. L’espulsione dal Movimento 5 Stelle dei senatori Bocchino, Campanella, Battista e Orellana, solleva questioni di sostanza e di forma. Partiamo dall’aspetto formale.  E’ nota la querelle sullo Statuto-non-Statuto dei pentastellati, ovvero l’assenza di un documento costitutivo in cui fossero scolpite le regole sulla vita interna.  L’Huffington

PIER PAOLO PADOAN: CURRICULUM di Carlo Fracassi

26 febbraio. «La riforma Fornero è stato un passo importante per la risoluzione dei problemi dell’Italia», dichiarò un anno fa il neo ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Ex dirigente del Fondo monetario internazionale, ex-consulente della Bce ed ex-vice segretario dell’Ocse, Padoan è di casa tra i

PATRIMONIALE… MA DE CHE?! di Piemme

24 febbraio. Abbiamo appena ascoltato il comizio con cui Matteo Renzi ha chiesto la fiducia al Senato. Sfuggente su molte questioni egli è stato paraculescamente perentorio nel sottolineare non solo il suo convinto europeismo ma le sue simpatie per una “svolta radicale”, ovviamente all’insegna del

CHI È PIER CARLO PADOAN? di Emiliano Brancaccio

22 febbraio. E’ nato il Primo Governo Renzi, ovvero il Governo Napolitano 3. Vedremo lunedì, quando Renzi si presenterà alle Camere, cosa questo governo prometterà di “fare”. La scelta di Padoan all’economia è tuttavia la cifra di una sostanziale continuità con le politiche austeritarie che hanno

UCRAINA: ACHTUNG BANDERA! di Nello De Bellis

21 febbraio. CHI SONO I FASCISTI UCRAINI? E’ di queste ultime ore la notizia che tra il corrotto, oligarchico e presidenzialista regime guidato dal presidente Janukovic e alcuni leader dell’opposizione filo-occidentale, è stato raggiunta un’intesa politica. Non è detto che questa ponga fine alla rivolta.

SARDEGNA: CHE CI DICONO LE ELEZIONI? di F.re.

20 febbraio. Il dato più eclatante è stata certamente l’astensione, che ha sfiorato la soglia del 50% dei votanti. L’assenza della lista dei Cinque Stelle è stato sicuramente uno dei fattori che spiega la fuga in massa dalle urne. L’assenza dei “grillini”, com’è noto, è stata causata