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UMBRIA: SI È COSTITUITO IL COORDINAMENTO REGIONALE CONTRO LA TRASFORMAZIONE DELL E-45 IN AUTOSTRADA.

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5 aprile. Si è svolta con successo la conferenza stampa (nella foto) indetta questa mattina dal Coordinamento Umbro – No E45 Autostrada. La sala della partecipazione era gremita di persone e la stampa e le Tv locali presenti al completo.

Con il logo del Coordinamento bene in vista (vedi sotto), l’Umbria verde trafitta dal mostro autostradale, e le numerose copie della Petizione Popolare a disposizione dei convenuti, ha introdotto i lavori Marcello Teti, portavoce del neonato Coordinamento, che ha subito messo in chiaro i numeri di questo mostro che distruggerebbe il cuore verde dell’Umbria:

«… un cantiere ogni 18 chilometri, per 10-15 anni, per un costo di 11 miliardi di euro (meno della metà sarebbero sufficienti per sanare il dissesto idrogeologico dell’intero paese!). Due milioni di metri cubi di nuovi scavi, 139 chilometri di ponti e viadotti. E la larghezza della strada che aumenterà fino a 48 metri. L’unica alternativa percorribile è quella della messa in sicurezza della superstrada, per potenziare il turismo, che al contrario di quanto afferma chi sostiene il progetto di trasformazione, verrebbe gravemente compromesso, verrebbe infatti intaccata proprio l’immagine del cuore verde d’Italia».

Ha continuato Urbano Barelli, Presidente dell’associazione “C.r.e.a. Perugia”, toccando il tasto, doloroso per le tasche di tutti gli umbri, del pedaggio.


Barelli ha specificato che il pedaggio ci sarà di sicuro e dovrà essere pagato da tutti. L’esenzione per i cittadini umbri è impossibile.
E sapete perché? Ha spiegato Barelli che è l’Unione europea che lo impedisce, vietando qualsiasi forma di discriminazione territoriale. Per essere precisi, nel piano economico e finanziario del Cipe, redatto nel settembre 2013 e approvato l’otto novembre, c’è scritto: pedaggio per tutti. E non crediamo si possa cambiare. Si dice inoltre, che sono le imprese a volere questa trasformazione. Ma quanto costerà al tessuto produttivo umbro un cantiere permanente di più di 10 anni lungo tutta la strada? Sarebbe il caso di consultarle, le imprese.

Barelli ha anche precisato che il famoso ‘Nodo di Perugia’ è scomparso dal progetto definitivo della E45 autostrada approvato dal Cipe, sottolineando ancora una volta come l’unica soluzione sia recuperare la superstrada attuale, abbandonata e mandata volontariamente in malora.

Hanno preso la parola anche Luigino Ciotti, presidente del Circolo Primo Maggio, la Presidente di Legambiente Umbra Alessandra Paciotto, la portavoce dell’associazione “Per un’Umbria Migliore” Emanuela Arcaleni, il consigliere regionale Idv Oliviero Dottorini.
Tutti gli interventi sono stati mirati, volti a sfatare i falsi miti e le menzogne del governo regionale, spiegando ai presenti che è falso che non si pagherà il pedaggio, è falso che l’impatto del tracciato sarà minimo, è falso che economia e turismo saranno rilanciati, è falso che verrà rotto l’isolamento della nostra regione.

Dottorini ha precisato che è arrivato il momento di portare tra la gente un’opera rimasta sempre nascosta nei palazzi del potere. La Regione Umbria impedisce un quesito referendario per permettere agli umbri di esprimersi in proposito. Ciò che al momento è possibile, è una petizione popolare. Un atto politico molto forte che colma un enorme difetto di partecipazione.

La petizione, però, è solo il primo passo, ha precisato Daniela Di Marco, del movimento Marcia della dignità e tra i portavoce del Comitato 9 Dicembre di Perugia. Il Coordinamento non si fermerà alla raccolta firme, vuole una battaglia trasversale, l’obiettivo è creare un movimento popolare, ampio ed inclusivo che raccolga tutta la popolazione umbra, per fermare questo mostro. «La trasformazione della E45 in autostrada è per noi come la Tav per la Val Susa. E noi ci ispireremo al movimento No Tav per opporci a questa opera abominevole, con i migliori auguri da parte di Alberto Perino (leader del movimento valsusino)».

Ultimi, ma non per importanza e spessore dei contenuti, hanno preso la parola il portavoce dell’associazione Salviamo il Paesaggio Salvatore Vitale, il portavoce del forum Nuova Mobilità Umbria Luca Trepiedi, e Concetta Spitale, che si espose in primo piano già anni fa, quando si iniziò a parlare della trasformazione della E45.

La battaglia è appena cominciata.
Il Coordinamento si riunisce il prossimo lunedì, 7 Aprile, alle 21:00, presso il CVA di Ponte San Giovanni. Chiunque voglia abbracciare questa lotta, si faccia avanti!

Per informazioni e adesioni: noe45autostrada@gmail.com
Il sito web: NOE45AUTOSTRADA


6 pensieri su “UMBRIA: SI È COSTITUITO IL COORDINAMENTO REGIONALE CONTRO LA TRASFORMAZIONE DELL E-45 IN AUTOSTRADA.”

  1. Anonimo dice:

    A dire il vero esiste già un movimento contro la trasformazione della e45 in autostrada ed ha portato in piazza 150 persone alcune settimane fa a Perugia.Si riunisce il martedì a Terni e il mercoledì a Perugia.Mi dispiace che il vostro blog abbia "coperto" solo il coordinamento istituzionale, quello con la Legambiente o con quella merda di Dottorini, e non quello fatto dagli anarchici e dai centri sociali

  2. Marcia della Dignità dice:

    1) Bene ha fatto la redazione di questo blog a non dare notizia della manifestazioncina svolta alcune settimane fa a Perugia, per l'esattezza il 22 febbraio scorso, di cui il Comitato contro le Devastazioni Ambientali (non contro la trasformazione della E45 in autostrada) era uno dei promotori. Si trattava infatti, sulla base dell'Appello dei No Tav per quella data, della solita liturgica sfilata, in stile sinistrato, delle notorie sigle di una sinistra settaria, chiusa in se stessa, che non riesce ad andare al di là delle solite pratiche.2) Le 150 persone millantate non si sono viste, lo si evince molto bene dalle foto. Come sempre, le solite sigle e i soliti volti, che non hanno avuto neanche il coraggio di un blocco stradale serio. Molto più significativa e degna di nota, l'Assemblea Popolare svoltasi lo stesso 22 febbraio alla Sala dei Notari, anch'essa in adesione alla giornata nazionale lanciata dai No Tav, che ha visto la partecipazione di 110 persone (reali!), non i soliti militanti, perchè l'obiettivo non è "cantarcela e suonarcela fra di noi", ma parlare al popolo. Quell'Assemblea ha saputo inoltre cogliere l'aspetto propriamente politico, il modello di sviluppo neoliberista che si nasconde dietro le grandi opere, sottolineando come anche in questo caso la battaglia è prima di tutto politica, non semplicemente ambientalista.3)Il Coordinamento Umbro – No E45 Autostrada non è un coordinamento istituzionale, ma è stato costituito da diverse associazioni, singoli cittadini e movimenti (si veda il blog noe45autostrada.blogspot.it per conoscere chi ne fa parte), ed ha l'appoggio di alcune forze politiche, cioè Rifondazione Comunista, che ha deciso di opporsi al faraonico progetto, Orfeo Goracci, che assieme all'ingiustamente vituperato Dottorini, in Consiglio Regionale hanno votato contro il via libera alla trasformazione (per altro, proprio Dottorini ha presentato una mozione contraria, ovviamente bocciata). 4) Sull'ottimo esempio del Movimento No Tav, l'obiettivo del Coordinamento Umbro è quello di dar vita ad un ampio ed inclusivo movimento popolare, in altre parole, tutti dentro, purchè si condivida il no secco alla trasformazione della e45 in autostrada. Non è solo questione di tattica, ma di modo di far politica: individuato il nemico comune, tutti uniti contro.5) Last but not least, il Coordinamento fatto dagli "anarchici e dai centri sociali" si è rivelato spocchioso ed ostile nei confronti di alcuni aderenti al Coordinamento Umbro, accusati di "ambiguità politica" e di "rossobrunismo" (se c'è qualche ex fascista, e non gliene facciamo una colpa, è proprio fra le vostre file). Rispediamo al mittente queste accuse, gravate da un'ottusità politica senza precedenti. Se la calunnia di "rossobrunismo" deriva dall'essere stati accanto al Movimento 9 Dicembre, che pur con tutti i suoi limiti, gli errori commessi, e infiltrazioni varie (non da noi a Perugia, guarda caso!) è stato un movimento spontaneo e legittimo nelle sue rivendicazioni, voce di chi ha capito che l'euro e l'UE sono una gabbia, che quindi senza sovranità popolare e monetaria il nostro Paese non potrà mai autodeterminarsi, nè tantomeno, vedere una ripresa economica. Il Coordinamento degli "anarchici e dei centri sociali" ha inoltre criticato la scelta della petizione popolare con la scusa che è una "pratica legalitaria e non serve a nulla". Precisiamo che uno strumento come la Petizione popolare permette di parlare alle persone, spiegare, informare, quindi trovare consensi e partecipazione. A ben vedere, quindi, per volontà loro, non si è potuto costituire un Coordinamento unitario, non certo per chiusura da parte nostra. Daniela Di Marcoportavoce della Marcia della Dignità

  3. Anonimo dice:

    Io trovo una differenza nel metodo. Da una parte ci si riunisce, pazientemente e faticosamente, dal basso. Aprendo uno sportello tutti i martedì e tutti i mercoledì nei due capoluoghi della regione, dialogando col territorio, senza sigle. D'altro si chiamano le capocce della politica: il presidente di Legambiente, il consigliere Idv, il presidente di questo, il portavoce di quest'altro, il portaborse della nonna.Insomma l'iniziativa di cui parlate su questo blog era una iniziativa in cui parlavano i leader e i politicanti. Se c'è una cosa che ci ha insegnato il Movimento 5 stelle è che questa prassi dell'invitare il politicante porta solo il disgusto popolare.

  4. Anonimo dice:

    ho partecipato alla Conferenza stampa, molto affollata, del Coordinamento regionale. Non mi pare affatto che si sia svolta sotto l'egida dei "politicanti o le capoccie della politica".Portavoce del Coordinamento è Teti, che tutto gli si può dire meno che sia un "politicante".Ho visto gente onesta, facce nuove. Voglia di fare e di lavorare dal basso.C'erano i consiglieri regionali che hanno votato contro il mostro autostradale, sì. E penso che sia giusto collaborare con loro per una giusta causa.IO DARO' UNA MANO.Bravi ragazzi!

  5. Anonimo dice:

    Se fossero stati così coerenti questi consiglieri avrebbero dovuto togliere l'appoggio alla maggioranza e far cadere la Marini.Ma si può chiedere una cosa del genere ad uno come Dottorini? Uno che è passato all'Idv perché i verdi non gli davano più la garanzia della rielezione!I Dottorini di tutta Italia sono la ragione principale dell'antipolitica. Non accompagnatevi con questi soggetti, vi prego

  6. Anonimo dice:

    NON SI COSTRUISCONO MOVIMENTI DI MASSA SOLO COI "PURI", con quelli dalla coscienza immacolata.BASTA COL MINORITARSIMO!!!!!!!!!!IL MOVIMENTO NOTAV SAREBBE MAI DIVENTATO QUELLO CHE E' SE AVESSE RESPINTO LA COLLABORAZIONE CON CHI PER ANNI AVEVA TACIUTO E I PENTITI CHE ALL'INIZIO STAVANO DALLA PARTE DEL REGIME?NON CONOSCO DOTTORINI MA SO CHE AL CONSIGLIO REGIONALE HA VOTATO CONTRO LA TRASFORMAZIONE DELLA E-45 IN AUTOSTRADA.SE VOGLIAMO DAVVERO FERMARE IL MOSTRO DOBBIAMO MOBILITARE UN'INTERA REGIONE E PER QUESTO C'E' BISOGNO DI UNIRE TUTTE LE FORZE DISPONIBILI.

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