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ACCIAIERIA DI TERNI: GLI OPERAI BLOCCANO L’AUTOSTRADA DEL SOLE E PROCLAMANO LO SCIOPERO A OLTRANZA di marcia della Dignità*

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2 agosto. Volentieri pubblichiamo questa cronaca della giornata di lotta che ha visto protagonisti gli operai delle acciaierie AST di Terni, che sono giunti a bloccare l’autostrada del sole in barba ai pompieri sindacali.


Sono più di un migliaio. Sono ragazzi, donne e uomini più o meno giovani.
Scioperano [mentre pubblichiamo questa cronaca l’assemblea operaia, dopo aver assediato la palazzina della direzione, ha deciso lo sciopero a oltranza, il primo risultato è che i licenziamenti sono stati sospesi! Ndr] e manifestano.
Sono partiti stamattina [1 agosto, Ndr], distribuiti in 12 pullman, macchine private e scooter, alla volta di Orte.
Sono gli operai della ThyssenKrupp, del reparto Acciai Speciali Terni (AST), che continuano a lottare per salvaguardare il futuro dell’acciaieria, per salvare lavoro e futuro, contro il piano della multinazionale tedesca, che prevede il taglio di centinaia di migliaia di posti di lavoro in tante sedi, compresa Terni.Per questi operai oggi è un giorno di lotta vera.

Dopo blocchi stradali iniziali, all’imbocco del casello di Orte, gli operai, in tarda mattinata, si sono riversati sulla carreggiata dell’autostrada del Sole, bloccandola del tutto in entrambe le direzioni di marcia, facendo chilometri di coda, sia in direzione Roma, che in direzione Firenze.
Le richieste, che leggiamo scritte in un volantino diffuso, sono:

– Lo stop immediato dell’applicazione del piano finanziario Thyssen Krupp;
– La riconvocazione del Governo ai massimi livelli per ridefinire un nuovo e diverso piano industriale basato su elementi condivisi;
– L’impegno concreto e incisivo dello stesso Governo italiano nei confronti di Thyssen Krupp e della Commissione europea per non indebolire le produzioni ternane;
– Alla Commissione europea coerenza rispetto ai vincoli che la stessa ha posto in questi anni per salvaguardare la strategicità del sito ternano;
– Evitare ridimensionamenti produttivi e perdite occupazionali che inevitabilmente diventeranno, per questa comunità, un dramma sociale.

E non si sono fermati al blocco della A1. 


Mentre scriviamo gli operai dell’Ast si trovano all’interno della palazzina di Viale Brin, dove era in corso la riunione del Cda per decidere sull’azzeramento delle società controllate.
Sono veramente arrabbiati, e la giornata di lotta, così intensa e non ancora terminata, lo dimostra. Erano tanti anni che a Terni gli operai delle acciaierie non conducevano un’azione di lotta così “sfrontata” come il blocco dell’autostrada del sole.
Speriamo che sia il segnale non solo della fine dell’apatia e dell’accondiscendenza verso la multinazionale, ma anche della sudditanza verso dei sindacati che negli ultimi 30 anni hanno di fatto accettato, prima la privatizzazione dell’acciaieria e quindi il suo drastico ridimensionamento.
Come Marcia della Dignità esprimiamo la piena solidarietà alla battaglia dei lavoratori dell’AST, mettendoli in guardia che la sola soluzione può essere la nazionalizzazione dell’acciaieria, sotto il loro diretto controllo.
Ci risponderanno che … “Bruxelles e l’Unione europea non ce lo consentono”.

Vadano al diavolo i tecnocrati dell’Europa e le multinazionali che li hanno sul libro paga!

* Fonte: marcia della dignità

3 pensieri su “ACCIAIERIA DI TERNI: GLI OPERAI BLOCCANO L’AUTOSTRADA DEL SOLE E PROCLAMANO LO SCIOPERO A OLTRANZA di marcia della Dignità*”

  1. chiunque scriva ciò che vuole dice:

    Un ulteriore caso che dimostra dove si trova l'origine di tutti i mali economici d'Italia e d'Europa.""la sola soluzione può essere la nazionalizzazione dell'acciaieria, sotto il loro diretto controllo.Ci risponderanno che … "Bruxelles e l'Unione europea non ce lo consentono".Vadano al diavolo i tecnocrati dell'Europa e le multinazionali che li hanno sul libro paga!""L'UE era stata presentata come la soluzione per facilitare la cooperazione economica a vantaggio di tutte le nazioni aderenti. Quando però una "soluzione" risolvendo a malapena un problema ne crea altri cento, probabilmente soluzione non era. E continuare con la stessa medicina aumentandone unicamente la dose è la pazzia dei medici delle commedie di Moliere, ma i buffoni al governo non sono da meno.

  2. Anonimo dice:

    Il problema di fondo è che il "diritto al lavoro" è un non senso se a reclamarlo sono i dipendenti di questa come di altre grandi/medie aziende. QUESTI OPERAI INFATTI STANNO RIVENDICANDO IL DIRITTO AD ESSERE SCHIAVI, in effetti di schiavitù si tratta quando un uomo per vivere è costretto a lavorare 8/10 ore al giorno per mantenere se stesso e la propria famiglia E PER SVOLGERE UN'OCCUPAZIONE CHE IN TANTISSIMI CASI NON GLI PIACE. Se poi si tratta di un lavoro pesante e degenerante come quello che svolgono molti di questi operai che scioperano, l'affermazione è ancora più vera.IL GROSSO PROBLEMA E' CHE SIAMO TALMENTE INTEGRATI IN QUESTO SISTEMA ECONOMICO SCHIAVISTA CHE PRETENDIAMO DI ESSERE SCHIAVI ED ARRIVIAMO AD AFFERMARE CHE "E' UN NOSTRO DIRITTO ESSERLO".In effetti ogni essere umano ha, non tanto il diritto al lavoro, quanto quello ad una vita dignitosa e che vi siano le condizioni ambientali e sociali, affinche esso possa ottenere ciò. Concludendo, in un sistema sociale sano, ogni componente della stessa, deve poter scegliere come e quanto lavorare, e non necessariamente alle dipendenze di qualcuno.

  3. Anonimo dice:

    @MassimoMi sembri un pelino sul teorico spinto…

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