7 visite totali, 1 visite odierne

Browse By

QUAND’È TROPPO È TROPPO! MANDIAMO A CASA IL GOVERNO RENZI-BERLUSCONI! di Segreteria nazionale del MPL

7 visite totali, 1 visite odierne

20 settembre. 
I RENZI VANNO E VENGONO, I DRAGHI RESTANO

Non più tardi di 15 giorni fa Matteo Renzi polemizzava contro i falchi che gli chiedevano di abolire l’Art. 18, ovvero l’ultima formale tutela legale contro i licenziamenti arbitrari. 

Argomentava che l’Art.18 era poco più che un simulacro, facendo quindi intendere che il governo sarebbe sì andato avanti con la schifezza neliberista del Jobs act, ma senza rimuovere quel simulacro. Tanto la sostanza c’era: ulteriore mano libera al capitale per gestire a suo piacimento e dispoticamente la forza-lavoro.

Improvvisamente Matteo Renzi ha virato, si è fatto artefice, con pieno appoggio delle destre berlusconiane, della crociata per seppellire l’Art.18. 

Cos’è cambiato in una settimana? Com’è che Renzi si è deciso ad andare (provocatoriamente) allo scontro frontale con tutto ciò che sta alla sua sinistra, anche con gli apparati notabilari e oligarchici dello stesso Partito democratico e della Cgil?

Azzardiamo una risposta: gli sono giunte, per nome e per conto dell’aristocrazia finanziaria globale, le minacciose direttive della Bce e della Commissione europea.  E’ possibile decifrare il messaggio da quel poco che trapela sui media: la recessione durerà a lungo, le entrate dello Stato caleranno, il debito aumenterà, e così la crisi italiana potrà mettere di nuovo, e questa volta in modo fatale, l’eurozona a rischio. Lo spettro dunque della troika per evitare, col default italiano, l’implosione dell’Unione europea: “Caro Renzi, o fai quel che diciamo oppure ti molliamo, dovrai farti da parte, per lasciare il posto ad un governo diretta espressione dei poteri euristi”.

Renzi continua a mascherare la sua capitolazione (che avevamo previsto) ai poteri forti, ma fra poche settimane sarà chiaro a milioni di cittadini che se lui è solo un mandatario chiari sono i suoi mandanti esterni, gli euroligarchi, Mario Draghi in primis.

Questa repentina svolta è un azzardo. Renzi ha messo nel conto le resistenze che dovrà affrontare, e vuole vincerle. Sa che avrà contro la Cgil e pezzi da novanta del suo partito. Sa quindi che dovrà porre la fiducia al nuovo Jobs act, e che per sopravvivere avrà bisogno di un appoggio aperto da parte di Forza Italia.
Per adesioni alla manifestazione: info@sinistracontroeuro.it

La partita non è solo sociale è massimamente politica. Renzi si dimostra sì un “rottamatore”, ma solo della vecchia guardia del suo partito, e la rottama in combutta col diavolo Berlusconi. Non solo la spaccatura nel Pd è conclamata, una scissione è a questo punto possibile. Vincerà Renzi la partita dell’Art.18? Riuscirà a piegare l’opposizione della Cgil e a restare in sella? Sì, può riuscirci ma, appunto, dovrà andare con le truppe a lui fedeli ad un’alleanza secca di governo con Berlusconi, oppure rovesciare il tavolo e giocare il tutto per tutto andando ad elezioni anticipate.

Sia chiaro, non abbiamo neanche l’ombra di fiducia verso gli ittiosauri del Pd e della Cgil. Sono gli stessi servi che hanno ubbidito alle oligarchie europee, che hanno sostenuto Monti, che hanno avallato le politiche di austerità neoliberiste, che hanno accettato la già totale precarizzazione del lavoro. Gli stessi che hanno calpestato la Costituzione sacrificando la sovranità e seppellito la repubblica parlamentare sotto il tallone del potere esecutivo.

Ora questi vecchi arnesi sono davanti al bivio: o sparire dalla scena o lottare per restarci. Per restarci Renzi li pone davanti ad un aut aut: “fattemi fuori se ne siete capaci”. Questo scontro ci riguarda. Esso può, se non mettere in moto, agevolare un grande movimento d’opposizione sociale al governo Renzi-Berlusconi. Ben venga questo movimento! Vedremo se esso resterà nell’alveo che gli ittiosuari della sinistra che fu stanno già costruendo.
Chi ha sale in zucca non resterà alla finestra. Dovrà gettarsi nella mischi. 
I sovranisti dovranno essere parte integrante e d’avanguardia della protesta sociale che si annuncia, e li dentro dire le cose come stanno: ovvero che non bisogna solo cacciare Renzi ma uscire dalla gabbia dell’Euro(pa). 
I poteri forti usano Renzi e minacciano che se non lo lasciamo fare, l’arrivo della troika sarà inevitabile. 
Spieghiamo che è il contrario! Spieghiamo che proprio mandando a casa il governo Renzi-Berlusconi eviteremo il peggio, ovvero di sottoporci al giogo dei poteri oligarchici esterni. Per questo, se c’è bisogno di fare un pezzo di strada con quei pezzi di sinistra che si sono macchiati di tanti crimini sociali e politici, dovremo farla.

La Segreteria nazionale del MPL
20 settembre 2014

6 pensieri su “QUAND’È TROPPO È TROPPO! MANDIAMO A CASA IL GOVERNO RENZI-BERLUSCONI! di Segreteria nazionale del MPL”

  1. Anonimo dice:

    Però, escutendo aiuti da qualche destra non ce la faremo. Ricordiamoci che non c'è solo Berlusconi a destra. Provate a leggere quanto viene pubblicato su Rinascita Nazionale e vi sembrerà più spesso di quanto si possa pensare di star leggendo Sollevazione. Obiettivamente. Provare per credere.

  2. Anonimo dice:

    Non avete capito Niente eppure le modalità sono sempre le stesse ,siamo di fronte a una ennesima sceneggiata tra Banditi .questo e'tutto ,il resto sono chiacchiere ,esattamente come Voglino che i cittadini trascorrono il tempo nelle proprie frustrazioni .quando ci svegliamo?

  3. Luca Tonelli dice:

    ottima analisi.certo c'è da essere stupefatti di quanto i nostri governanti siano malleabili e si rimettano in riga tempo un giorno se chi di dovere gli fa "gli occhiacci".sono loro i veri codardi.sarà dura. ma non è il momento di esser schizzinosi. mi alleo temporaneamente anche con satana in persona pur di sconfiggere questa ennesima reincarnazione della troika made in Italy.

  4. Anonimo dice:

    Ecchepalle i fascisti che vengono qui a scrivere le loro boiate…all'anonimo (fascista) del primo commento dico che solo un provocatore può confondere Rinascita che è contro l'immigrazione, esalta la Le Pen, ha nostalgia per i fascismi più o meno eretici, e i "nazi-mao" degli anni 70 (ottimi strumenti della strategia della tensione), con Sollevazione…tornate nelle fogne, please!

  5. Paolo Nobili dice:

    scusate, per quanto riguarda gli incontri regionali ci sono novità? Quando pubblicherete il calendario degli appuntamenti? Grazie.

  6. Anonimo dice:

    Non c'è più tempo per riflettere e soppesare alleanze e strategie. Del resto tutto è dannatamente liquido. Rimane solo (poco) tempo per agire e per cercare di fermare il massacro. Prima che si esauriscano anche le ultime, poche, forze rimaste.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *