«LA GRECIA DEVE USCIRE DALL’EURO» di Stefano Fassina
[ 25 febbraio ]
Il prezzo pagato dal governo di SYRIZA in cambio della boccata d’ossigeno da parte dell’Unione europea è molto salato. Criticare il cedimento di Tsipras è non solo giusto ma necessario. Tuttavia, oltre al fatto che la Grecia si è trovata completamente isolata in sede europea (addirittura coi paesi mediterranei governati dalle destre in prima fila nel fronte tedesco della fermezza, Italia inclusa —Padoan: “non è arroganza chiedere il rispetto delle regole, e queste vanno rispettate”—, va tenuto nel conto che la partita definitiva si gioca nei prossimi mesi. A giugno il cosiddetto “aiuto europeo” sarà scaduto.
Che piega prenderanno gli eventi lo vedremo anzi prima, esattamente ad aprile, quando Tsipras dovrà presentare ai suoi carnefici europei il programma completo di governo, ovvero le misure draconiane che essi chiedono.
Sapremo quindi presto se il gruppo dirigente di SYRIZA deciderà di suicidarsi oppure se, come sostiene anche Stafano Fassina, dato che ulteriori politiche austeritarie non sono sostenibili, deciderà finalmente di prendere il toro per le corna e di sganciarsi dall’eurozona.
Fassina nel suo modo prolisso e confusionario dice alcune cose giuste. Ma la radice della crisi non sta nella politica mercantilistica imposta dalla Germania e non si risolve colla crescita della domanda interna.Il problema vero sta nella globalizzazione – leggi pax americana – che ha istituito il principio dei vasi comunicanti fra primo e terzo mondo e messo 300 milioni di europei occidentali in concorrenza con 200 milioni di europei orientali e 2 miliardi di cinesi, indiani ecc.Una realtà che ha fatto scoppiare i paradigmi del neoliberismo, ma che esula anche dagli schemi keynesiani e da quelli marxisti. E su cui voi non dite una parola perché la globalizzazione vi piace e vorreste solo capovolgerla da liberista in socialista.
Per chi sia interessato ad ampliare la prospettiva ecco un articolo di Strafor – la rivista dei servizi segreti statunitensi – sui rapporti fra crisi ucraina e crisi in Grecia e le loro ricadute sulla Großpolitik germanica.https://www.stratfor.com/weekly/intersection-three-crises?mc_cid=b4d47921da&mc_eid=0a77cfcb41Sullo sfondo la contrapposizione fra l'intento tedesco di stabilizzare la situazione internazionale e quello statunitense di fomentare "caos controllato" atto a rafforzare il dominio sull'Europa ed estenderlo verso la Russia (non ultimo tramite la manipolazione dei prezzi del petrolio realizzata grazie al proxy saudita):http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=113723http://www.lintellettualedissidente.it/ars-disputandi/lamerica-e-la-strategia-del-caos-controllato/http://temi.repubblica.it/limes/il-caos-controllato-degli-usa-dallo-stato-islamico-allucraina/66944