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ULTIME DALLA GRECIA

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[ 16 febbraio ]  


Riceviamo dalla Grecia:

«Ad Atene e nelle principali città greche s´è formato dal basso il Movimento Panellenico delle Piazze (Kinisi Panelladiko Plation) che continuerà la mobilitazione.
Oggi lunedì ci sarà un appuntamento nello spiazzo davanti al Parlamento alle 18:00, in Piazza Sintagma. Ci sarà inoltre un microfono aperto dove si faranno interventi rilevanti anche per il futuro. 
Questo microfono aperto c’era già ieri (domenica)  —molti interventi da parte di cittadini consapevoli della posta in palio, diversi gli interventi combattivi che han chiesto a Tsipras di tenere duro e di non cedere al ricatto degli euro-oligarchi».
Contrariamente a quanto affermato dai media, non c’è ancora infatti nessun accordo tra il governo greco e la controparte eurista. 

Oggi nuova riunione dell’eurogruppo. 

Alexis Tsipras in un’intervista al settimanale Stern dice: “Non vogliamo nuovi prestiti. Ci serve tempo, non denaro per fare le riforme. Sono per una soluzione in cui tutti possano solo vincere. Voglio salvare la Grecia da una tragedia, scongiurare una spaccatura dell’Europa”. Il portavoce dell’esecutivo, Gabriel Sakellaridis, ha ribadito ieri che il governo greco si atterrà all’impegno col popolo greco: “non sarà rispettato il Memorandum, ma si rispetteranno le regole Ue”.

Come abbiamo più volte scritto, sarà difficile avere la botte piena e la moglie ubriaca, non spaccare l’Unione europea e “salvare la Grecia dalla tragedia”. 

La chiave della tattica del governo di Atene sta tutta in questa affermazione di Tsipras: “Ci serve tempo”. Siccome un compromesso che sia duraturo è improbabile, la questione è questa: l’euro-Germania darà questo tempo alla Grecia? 

4 pensieri su “ULTIME DALLA GRECIA”

  1. barbaranotav dice:

    We are banksters colony, not merkel's one. Does it make you feel better now? Chi difese il popolo dalle banche passò alla storia come dittatore, enjoy your bank democracy: Nel libro di Monia Benini "La guerra dell'Europa" si riporta il caso della Grecia del 1936-Lo citò la Kirchner per introdurre il ripudio del debito odioso. Nel 1936 Grecia sotto il dittatore Ioannis Metaxas si rifiutò di restituire un prestito alla Societé Commerciale de Belgique. Il gov belga fece ricorso (per conto di una banca e la dice lunga su chi all'epoca governasse realmente e chi contestasse tale impero) alla Corte Internazionale in sede della Società delle nazioni (ante dell'Onu) Il processo si svolse nel 1938 ed il rappresentante greco dichiarò: Possiamo avere una situazione di emergenza che rende impossibile per i governi adempiere ai propri obblighi verso i finanziatori e verso il popolo. Le risorse del paese non sono sufficienti per soddisfare entrambi i requisiti contemporaneamente. E' impossibile pagare un debito pubblico e al tempo stesso dare al popolo una corretta amministrazione e condizioni eque per garantire uno sviluppo morale sociale ed economico" ….La corte di giustizia internazionale dette ragione alla Grecia…..MA POI LA CATTIVA DITTATURA CHE SE LA PRENDE CON LE BANCHE TERMINò ed arrivò la democrazia, la Ue e la troika.

  2. Anonimo dice:

    Mi sembra evidente che botte piena e moglie ubriaca sia proprio esattamente quanto Tsipras dichiara di volere ("una soluzione in cui tutti possono vencere": Merkel, Draghi, Lagarde e così via affamando i popoli da una parte e popolo greco dall' altra"; non si rispetterà il memorandm ma si rispetteranno le regole UE"; da che ci siamo perché non proporsi di ottenere anche il cerchio-quadrato?).Un escamotage tattico?Staremo a vedere.G.B.

  3. Anonimo dice:

    barbarellanotavmia,ti dimentichi il piccolo passettino in cui la dittatura cattiva se ne andò perchè fu mandata via da quel "plutocrate" di Mussolini.Eh, dimole le cose per intero, scusa, eh…

  4. Anonimo dice:

    @Barbaranotavquindi, non ho capito, Merkel con le banche non c'entra niente? E i sottomarini scassati dell'esercito fatti comprare al governo greco già con l'acqua alla gola sono per caso così diversi dallo strozzinaggio di una Goldman Sacns? Per me uguali sono, poi fai te…

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