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2014: I SUICIDI SOCIALI SONO AUMENTATI

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[ 19 maggio ]

Ieri sera uno degli organi di propaganda del neo-regime renziano, per la precisione il Tg2, ha ricapitolato i dati sui suicidi causati da fattori economici e sociali (fallimenti, perdita dei posti di lavoro, debiti, mancate riscossione di crediti e salari, ecc.) in Italia.
Opera meritoria quanto inaspettata. 
Da quando Renzi è salito al governo, la narrazione essendo quella ottimistica “della volta buona”, la consegna dei media è stata infatti quella di tacere su uno degli effetti più tragici non solo e non tanto della crisi, bensì delle politiche austeritarie seguite dai governi sotto dettatura di Bruxelles e Francoforte, soprattutto da Monti in poi.
A causa di questa censura si è stati indotti a credere che i suicidi/omicidi sociali fossero scemati e che il picco fosse stato toccato nel biennio 2012-2013.
Ebbene i dati (che secondo noi sono in difetto) dimostrano il contrario.
Qui sotto una grafica quanto mai istruttiva di quanto tragica resti la situazione e di quanto spaziali siano le balle di Renzi. I suicidi nel 2014 sono aumentati quasi triplicati, così come i tentati suicidi.

9 pensieri su “2014: I SUICIDI SOCIALI SONO AUMENTATI”

  1. Anonimo dice:

    I segnali veramente significativi sono la questione delle pensioni che non vengono rimborsate completamente – ossia il primo vero attacco ai diritti della classe media benestante – e l'implementazione del QE annunciata oggi che, ovviamente, ha causato un'impennata della borsa e una discesa dell'EURUSD – ma non crea domanda il QE anzi in realtà la inibisce perché diventa troppo più conveniente la finanza rispetto all'investimento produttivo. Per di più le famose riforme creano stagnazione al fine di disciplinare il lavoro il che diminuisce ulteriormente la domanda. Il corto circuito arriverà fra non molto tempo.Il sistema sta lentamente incagliandosi nelle sue contraddizioni. Se solo la sinistra avesse il senso dell'opportunità per inserirsi nelle crepe che cominciano a formarsi da tutte le parti…ma non lo fa per la rigida ostinazione di chi non ha fantasia.

  2. Karl Melvin dice:

    Questi dati sono tragici ma anche degni di nota,soprattutto per capire una cosa che è essenziale per ogni soggettività politica volta al cambiamento.Io credo che queste situazioni siano un indice per capire la crisi non solo economica ma soprattutto di coscienza (senso) che questa situazione sta generando.Anzitutto cos'è il senso?Beh io lo definirei come lo schema (frame) entro il quale i gruppi sociali si rapportano,esprimono e vivono la realtà sociale.Questo non è “naturale” ma scaturisce dai rapporti di forza che si instaurano storicamente in una data società (per la nostra rimando a Guy Debord e le prime 2 parti della sua “la società dello spettacolo”)La questione del senso rimane fondamentale per varie ragioni:_il senso crea consenso sociale nelle classi subalterne aventi interessi strutturalmente diversi da quelle dominanti_glorifica e legittima continuamente il potere costituito e la struttura che ne discendeMa questa legittimazione continua attraverso la glorificazione (spettacolarizzazione) funziona solamente se ha come condizione di partenza il concetto di reciprocità sociale che rimane fondamentale per la convalida del senso stesso.Ecco questa reciprocità (per motivi politici e strutturali) sta venendo a mancare e in assenza di un senso che riesca a spiegare e sistematizzare la realtà nei gruppi sociali può generare una vasta gamma di azioni che vanno dalle dimostrazioni (anche violente) di irrazionalità politica fino al suicidio.Proprio in virtù di queste considerazioni credo che la crisi economica (cioè il venire meno delle condizioni materiali che garantiscono l'esistenza) sia importante per una prima fase della spaccatura,ma sia ancora più importante la crisi del senso poiché è tramite essa che i gruppi sociali possono iniziare il cammino versi nuovi modi di aggregazioni più rispondenti alla realtà.Ma questo può avvenire solamente grazie una soggettività politica che si faccia garante di tutto questo,riprendendo il concetto di politica come paideia cioè come vera e propria pedagogia che forma l'uomo.

  3. Ippolito Grimaldi dice:

    Io ci andrei cauto a trarre conclusioni da questi studi, i suicidi in Italia sono nell' ordine delle migliaia e le motivazioni dei suicidi non sono un dato autoptico.

  4. Karl Melvin dice:

    Ma guarda sul fatto di andarci cauto sono d'accordo ma per quanto mi riguarda io prima di scrivere ho preso in considerazione il fatto che se sommiamo i suicidi con i tentativi di suicidio nel 2014 viene fuori 316.Questo significa che in media quasi tutti i giorni qualcuno decide di porre fine alla propria esistenza partendo da una considerazione che rientra nell'ambito sociale (nell'articolo è specificato che la causa scatenante di questi gesti estremi è proprio quella).A me pare che un dato simile vada preso più che in considerazione,poi ovviamente,e parlo per me non considero affatto la mia "analisi" esaustiva,ma la ponevo come spunto di riflessione .

  5. Anonimo dice:

    Ippolito Grimaldi e RedazioneI suicidi per ragioni economiche sono più che raddoppiati come risulta da questo studio della Link Campus Universityhttp://www.unilink.it/suicidi-per-crisi-economica/Una citazione veloce ma significativa"La crisi economica continua a contare le sue vittime – dichiara Nicola Ferrigni, docente di Sociologia della Link Campus University e direttore di Link Lab – che negli ultimi tre anni sono cresciute in maniera esponenziale. Dopo l’impennata registrata nel 2013, infatti, i suicidi legati a difficoltà economiche hanno conosciuto un ulteriore e significativo aumento nel corso del 2014 risultando più che raddoppiati rispetto al 2012…"Stanno saltando uno per uno tutti i puntelli e fra poco la gente non è che "capirà" ma comincerà a perdere fiducia nelle idee portanti della società (capitalistica).Fate attenzione (scripta manent): il segnale INEQUIVOCABILE che il botto è imminente sarà che a un certo punto o l'euro o il dollaro cominceranno a precipitare. Quello significherà che si è arrivati al momento in cui nemmeno i più sfrenati QE serviranno a nulla.Se vogliamo dirla tutta già solamente un rialzo dei tassi americani quest'anno farebbe saltare il tappo ma non posso credere che siano così pazzi ma metterlo davvero in atto in questa situazione.

  6. Ippolito Grimaldi dice:

    Attenzione alle strumentalizzazioni in un verso o nell' altro di un fenomeno così tragico, l' autore dello studio conclude così:Un segnale positivo tuttavia – prosegue Nicola Ferrigni – arriva dagli ultimi mesi del 2014 che registrano una significativa diminuzione del numero di suicidi: a partire dal mese di agosto con i 12 casi registrati per arrivare ai 10 e 11 casi rispettivamente nei mesi di novembre e dicembre», il numero più basso di vittime dall’inizio dell’anno contro i 26 tragici episodi di aprile che si conferma, come nel 2013, il mese con il maggior numero di suicidi. «Si tratta con molta probabilità – continua il direttore di Link Lab – dell’ennesima iniezione di fiducia degli italiani, in line con quella registrata dall’Istat a fine marzo che vede imprese e consumatori più ottimisti sulla ripresa dell’economia e del Paese e che riaccende dunque le speranze».

  7. Anonimo dice:

    IppolitoE quindi ti sta dicendo che se la situazione economica è brutta si suicidano ma se sembra migliorare si suicidano di meno.

  8. Ippolito Grimaldi dice:

    Perchè finalmente con Renzi le controriforme cominciano a dare i frutti sperati, questo è il senso di tutto lo studio e si comincia a vedere la luce in fondo al tunnel.

  9. Anonimo dice:

    Ah mamma mia…Lo studio fa DUE coseLa prima: porta dei datiLa seconda: li interpreta più o meno strumentalmente.Siccome siamo tanto intelligenti SCINDIAMO i due momenti, prendiamo in considerazione solo quello oggettivo e vediamo che sí, effettivamente l'attuale situazione di crisi economica ha favorito l'aumento dei suicidi.

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