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CIVATI? UN PERSONAGGETTO CHE… di Piemme

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[ 21 luglio ]

«Ora la domanda da un milione di dollari: ma come farà Fassina a consumare il sodalizio d’autunno quando sulla dirimente questione dell’euro(pa) ha assunto da tempo posizioni diametralmente opposte a quelle euriste di Vendola e Civati? Solo Dio lo sa. Ma se Dio è logos, cioè ragione, neanche lui potrà mettere assieme il diavolo con l’Acqua santa».

La renzizzazione del PD ha prodotto, come sappiamo, le prime fuoriuscite. Non solo quella di Stefano Fassina, pubblicamente sancita dall’assemblea del 4 luglio a Roma. Poco prima era stata la volta di Pippo Civati, che sempre a Roma, il 21 giugno consacrò la nascita della sua associazione “POSSIBILE”. 
Proprio il 21 giugno Civati concluse l’incontro fondativo dicendo: 

«Proviamo a mettere insieme chi è deluso dal Pd, ma non solo. Ci sono i disillusi, gli astenuti. Abbiamo dimostrato che si può scendere dal carro del vincitore, e non per il vincitore, ma perché il carro va in una direzione che non è la nostra». 

Quale sia questa direzione, è presto detto: mettere su in fretta e furia l’ennesimo carrozzone della sinistra degli scontenti e degli sfigati —in cerca di cadrega. Quando? Addirittura entro l’autunno. Intenzione ribadita in occasione del politicamp svoltosi a Livorno nei giorni 11-13 luglio.

L’appello è stato subito raccolto da Vendola e da Sel: «Proviamo a fare una casa più grande, senza muri, non minoritaria né testimoniale» — disse Fratoianni al battesimo di POSSIBILE. Ma per non lasciare adito a dubbi (ed anche per mettere un vistoso cappello) Sel ha svolto, non a caso proprio l’11 luglio, la sua assemblea nazionale (in cui Vendola l’ha fatta da padrone), conclusasi con l’approvazione di un documento esilarante che tra l’altro afferma (SYRIZA aveva già firmato la capitolazione):

«Nella straordinaria notte di Atene rinasce l’Europa, prendono un colpo i nazionalismi più regressivi, e muore silente l’opzione della famiglia socialdemocratica incapace di ingaggiare una battaglia contro l’egemonia dei conservatori, la gabbia dei trattati, il tratto neoliberista. 
Occorre costruire una nuova piattaforma europeista fondata sull’aspirazione a costruire quegli Stati Uniti d’Europa la cui unità politica e democratica renda netta e percepibile la discontinuità con le politiche di austerità di questa Europa che da sogno è diventata incubo».

Intervistato Vendola ha poi aggiunto: “Occorre dare più poteri alla Bce”.

E qui siamo al punto cruciale, al nodo dei nodi dell’Unione europea e della sua moneta unica. La posizione di Sel è netta “più euro(pa). E quella di Civati? In perfetta sintonia con Vendola, se possibile anche peggio:

«Ora, leggo molti articoli in cui si spiega che la sinistra deve uscire dall’euro, che non ci sono altre possibilità, che Tsipras è come Monti, che se si sta nell’euro allora si stia nel Pd. E buona notte a tutti quanti.
A me sembrano ragionamenti molto pericolosi. Molto parziali, molto confusi. E non solo perché sono le stesse posizioni di Salvini (lo stesso Grillo è più moderato), ma perché aprono una stagione di incertezza. Mollare Iglesias e Tsipras non è una grande idea, anche perché solo con loro e con i socialisti francesi (una parte) e con i Verdi più progressisti si può provare a costruire qualcosa in Europa. Cercando una linea comune che ci rappresenti, prima (e, se si riuscisse, invece) di mollare il progetto europeo». [Pippo Civati, Podemos, Tsipras e -se possibile- Possibile, 17 luglio]

Chi da la linea a questi personaggi? Ma è chiaro! Il grande vecchio della sinistra anti-nazionale, ovvero Eugenio Scalfari.

«Gli obiettivi [per gli Stati uniti d’Europa, Ndr] sono, tanto per cominciare, un bilancio unico dell’Unione europea, creato con la revisioni di alcuni trattati a cominciare da quello di Lisbona e con apposite entrate e relativi investimenti federali, cioè decisi dal Parlamento europeo di propria iniziativa o su proposta della Commissione. Al bilancio unico si deve affiancare la nomina del ministro del Tesoro europeo, che sia anche l’interlocutore politico della Bce, ferma restando l’autonomia di quella Banca presidiata dal suo statuto fondativo. Ovviamente all’unicità del bilancio corrisponde anche un debito sovrano, cioè l’emissione di titoli europei per finanziare le misure economiche e gli investimenti federali che Parlamento e Commissione attueranno attraverso apposite agenzie esecutive.


A tutto ciò si affianca l’Unione bancaria europea, la garanzia sui depositi, la vigilanza centralizzata già in corso d’opera. E sarà a quel punto che ci vorrà il salto politico e cioè la nuova Costituzione dell’Europa federale, elaborata da un’Assemblea costituente eletta dai cittadini dell’Unione sulla base di liste presentate dai partiti e movimenti europei, con un sistema di voto proporzionale come sempre avviene per tutte le Costituenti. In questo modo l’egemonia pro tempore sarà dei partiti vincenti e non degli Stati membri della Federazione».  [la Repubblica, 12 luglio; Se l’accordo non si fa l’Unione si spaccherà in 28 pezzi]

C’è una diabolica intelligenza dietro al sodalizio Civati-Vendola.
Qui non si tratta di un limite, del non aver capito un cazzo della lezione che viene dalla Grecia —che se si sta nell’euro(pa) non ci sarà né democrazia né fine dell’austerità. Qui si tratta che il sistema eurista ha bisogno come il pane che sul suo fianco sinistro esista una valvola di sfogo “radicale” quanto eurista. Quanto questa valvola di sfogo sia per l’eurocrazia preziosa lo si vede proprio in Grecia: se non ci fosse stata SYRIZA sarebbe stato il caos politico e sociale, mentre SYRIZA assicura la… governance.

Vedremo in autunno chi parteciperà alla cerimonia fondativa del “nuovo soggetto” a sinistra di Renzi. Landini sembra già un cane morto. Rifondazione invece si lamenta per sentirsi esclusa, e lo fa addirittura per bocca di Claudio Grassi, che di Rifondazione rappresenta l’ala non solo più moderata ma quella che non vede l’ora di squagliare il “partito”.

Ora la domanda da un milione di dollari: ma come farà Fassina a consumare il sodalizio d’autunno quando sulla dirimente questione dell’euro(pa) ha assunto da tempo posizioni diametralmente opposte a quelle euriste di Vendola e Civati? Solo Dio lo sa. Ma se Dio è logos, cioè ragione, neanche lui potrà mettere assieme il diavolo con l’Acqua santa.

PS

A proposito, questo è quel che diceva Civati di Fassina solo un anno e mezzo fa, quando il Pippo stava uscendo dal bozzolo renziano:

4 pensieri su “CIVATI? UN PERSONAGGETTO CHE… di Piemme”

  1. Anonimo dice:

    Il nuovo già rancido? Devo dire che i tentennamenti di Civati non me lo hanno mai fatto apprezzare molto.Capisco che per certe evoluzioni ci vuole tempo, ma non millenni.Se poi il cambiamento finisce nel ribadire che bisogna sempre percorrere la strada sbagliata, beh che vada pure al diavolo.L'unica speranza è che gli elettori, almeno stavolta mangino la foglia e diano a queste rifondute, voglio sprecarmi, non più di centomilavoti in tutta Italia. Ad un certo punto qualcuno connetterà i neuroni.Una volta avevamo l'uomo che faceva arrivare i treni in orario, adesso sembra che lo sport preferito a sinistra sia non fare arrivare i treni in orario, anzi non farli arrivare proprio.Ma la gente comune domani vuole treni in orario e pane fresco dal panettiere…Altrimenti se a sinistra non li trova, indovinate dove vanno?Possibile che certa gente trovi la necessità di sbagliare sempre e comunque?Riccardo.

  2. Anonimo dice:

    per una volta bisogna riconoscere che civoti aveva ragione

  3. Luca Tonelli dice:

    Direi che Fassina e D'Attorre non faranno parte del progetto civatiano che è appunto l'ennesima presa per i fondelli.Questo è un segnale positivo. Finalmente abbiamo fra le classi alte qualche potenziale alleato di breve periodo. Potrebbe tornare utile.PS: Qualcuno mi spiega QUAL E' LA DIFFERENZA FRA CIVATIANI E RENZIANI????? QUAL E'???ANCHE I RENZIANI VOGLIONO GLI STATI UNITI D'EUROPA!!!!Qual è???? sforare il 3% di qualche decimale? 2 miliardi di investimenti pubblici in più l'anno?è solo propagandistica. perchè fattualmente la differenza è PRATICAMENTE NULLA.

  4. Anonimo dice:

    Fa veramente impressione constatare che in Europa sono solo le destre ad avere posizioni intelligenti rispetto all'Euro, e forza elettorale per poter tentare di rovesciare le sorti Tsipras,Iglesias,Vendola e Civati sono quanto di più pericoloso possa esserci in Europa perchè si presentano come paladini dei ceti deboli, e come uomini capaci di cambiare l'Europa, illudendo i meno informati che la cosa sia possibile e quindi nei fatti fanno il gioco dell'Eurodittatura,si può essere cosi' inetti?.

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