GRECIA: LA SITUAZIONE DOPO LA RESA DI SYRIZA di Paremvasi
[ 20 luglio ]
«Tutte le cose che accadono in questi giorni resteranno nella storia, non si dimenticherà che un governo di sinistra ha firmato la svendita del proprio paese e la distruzione della sua gente, piegandosi alle esigenze e agli interessi delle potenze imperialiste. Un governo che sfacciatamente svende la volontà, le aspettative, le speranze, la dignità e le esigenze del popolo.
Da questo punto di vista se e quanto il governo di SYRIZA sia di sinistra o di “sinistra” nella stime delle forze organizzate è del tutto irrilevante. Ciò che conta è che, per le grandi masse, Syriza è la sinistra; conta che ciò che in questo momento si sta imprimendo nella coscienza popolare è che la sinistra ci ha venduto, e che “sono tutti uguali”. Ciò che si fa allo stesso tempo avanti è la sensazione che la resistenza sia inutile e che nessuno può tenere testa ai potenti.
Cosa questo significhi e dove conduca, è più che evidente:
– Discredito generale di tutte le forze della sinistra —peggio ancora, disprezzo dei suoi valori e dei suoi ideali.
– Discredito dell’idee di resistenza e che la lotta paga —quindi sopravvento del servilismo, del fatalismo, della sottomissione al più forte.
– Riciclaggio del venduto personale politico borghese —cancellazione delle linee di divisione tra destra e sinistra.
– Una lezione di obbedienza impartita agli altri europei —per la precisione ai paesi più deboli.
– Rafforzamento delle destre e delle forze fasciste —Alba Dorata che si accredita come una vera e propria forza anti-memorandum.
Per invertire questo corso:
– I Deputati di SYRIZA, indipendentemente da ciò che hanno fatto o non ha fatto nel periodo precedente (una rivalutazione deve tuttavia essere compiuta per trarre conclusioni su come siamo arrivati a questo punto e come far fronte al periodo che sta arrivando), debbono davvero distinguersi dalle posizioni e dalle scelte di Tsipras e del governo. Devono rifiutarsi di firmare la condanna del popolo e del paese. Devono seguire un altro percorso, unire gli sforzi nel tentativo di creare un movimento e un nuovo soggetto politico, non solo per “salvare l’onore” e i valori di sinistra, ma per servire il popolo.
– I Membri ed i funzionari di SYRIZA debbono dissociarsi dalla posizione della direzione e partecipare alla creazione del nuovo soggetto politico e, in sostanza, unirsi al popolo. Coloro che sono in posizioni di governo e di stato devono dimettersi, rifiutando di attuare politiche e misure impopolari. Alle intenzioni seguano i fatti.
– Le Forze dell’ “altra di sinistra, quale che sia la loro appartenenza organizzativa, devono immediatamente chiamare alla creazione di un ampio spazio/fronte politico e sociale che raccolga la spinta del “No”, con tutte quelle forze (senza esclusioni) che sono decise a sostenere il “No” fino in fondo contro l’austerità, al memorandum ed all’euro-protettorato. C’è un bisogno urgente per la costituzione di un veicolo politico unitario per la rottura e il ritiro della Grecia dalla zona euro e dall’Unione europea. Un fronte che organizzi il popolo a non capitolare, per tenere vivo lo spirito combattivo di resistenza, affinché la lotta per i diritti sia portata nelle strade. Si deve dare vita e sviluppare ad un movimento popolare che difenda la democrazia e l’indipendenza del Paese, le libertà ed i diritti dei lavoratori e dei giovani, affinché le classi lavoratrici possano vivere con dignità, per il futuro dei nostri figli e delle generazioni a venire.
– Una Sinistra dovrebbe organizzare un soggetto politico indipendente indisponibile ad ogni svendita . Una sinistra che abbia un programma di lotta fattuale, che promuova una via d’uscita credibile dalla crisi. Una sinistra che serva il popolo ed i suoi diritti, che lotti per il rovesciamento delle misure e delle politiche impopolari. Una sinistra che difenda l’indipendenza nazionale, la lotta contro l’UE e ogni intrigo. Una sinistra che si batta contro ogni oppressione e sfruttamento e che dimostri che è possibile guadagnare un altro mondo».
in questo momento si sta imprimendo nella coscienza popolare è che la sinistra ci ha venduto, e che "sono tutti uguali"Beh, diciamo pure che i greci sono stati più fortunati di noi, se devono confrontarsi con questi problemi nel 2015. Personalmente fu nel 1999, quando D'Alema bombardò il Kosovo, che ebbi la crisi di identità: ero davvero di sinistra così come lo era baffino? Oppure baffino era di destra e quindi anch'io? Mi co sono voluti molti anni per capire una semplice verità: al di là delle autoproclamazioni, nessuna persona che faccia uso del tradimento e della violenza sui popoli può essere definito di sinistra. Ma questo concetto è praticamente sparito, manipolato da persone come D'Alema che hanno saputo fare gli interessi atlantici e, più in generale, del capitale internazionale. Parlare di sinistra oggi è pericoloso, almeno quanto parlare di ebraismo sotto il Fuhrer. Non è solo questione di propaganda fascista, magari fosse solo quella: il problema più grave sono gli innumerevoli atti di svendita a buon mercato degli ideali che la sinistra una volta portava avanti. Pare che alla fine solo una nicchia di irriducibili (mettiamoci pure Sollevazione) siano ancora legati ai vecchi ideali e abbiano ancora ben chiare le distinzioni. Ma la macchina propagandistica sa bene che non rappresentiamo (mi ci metto in mezzo anch'io) alcun pericolo, perchè per ogni parola da noi versata ci sono centinaia di episodi abilmente montati che dimostrano il contrario. Se così non fosse la Lega sarebbe sparita da un pezzo. L'eposidio di Syriza mette a nudo una verità internazionale: dovunque la sinistra voglia andare al comando, deve fare i conti con tali e tanti compromessi da non potere più essere chiamata "sinistra". Ben prima di D'Alema noi abbiamo avuto il caso Moro….giusto per ricordare come vanno le cose. Nell'ex URSS ci volle Stalin per traghettare (i costi li pagò il popolo) la nazione da agricola ad una superpotenza in grado di minacciare gli USA. Ma Stalin fu davvero di sinistra?OT