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FINLANDIA: I COSTI DELL’EURO…. di Raine Tiessalo

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[ 28 agosto]

Il 6 agosto smascheravamo la COLOSSALE BUFALA DELLA FINE DEL LAVORO IN FINLANDIA.


Altro che fine del lavoro! Ora il ministro delle finanze sostiene che i finlandesi debbano accettare, siccome si deve restare nell’eurozona,  tagli ai salari per tornare competitivi. Il primo ministro aggiunge che con una propria moneta si potrebbe anche svalutare, ma è un’opzione a cui non vuole nemmeno pensare.
«La Finlandia si sta rivelando l’economia più debole dell’Unione Europea a causa della sua incapacità di rendere competitivo il proprio mercato del lavoro, questa è l’idea del Ministro delle Finanze finlandese, Alexander Stubb.
L’economia del più nordico dei paesi dell’eurozona si sta avviando alla quarta contrazione annuale consecutiva, ha detto Stubb durante una conferenza di diplomatici finlandesi che si è tenuta lunedì a Helsinki. Ha poi descritto questo sviluppo come “preoccupante”.
Il governo finora non è riuscito a persuadere i finlandesi ad accettare i tagli ai salari che, secondo Stubb, sarebbero necessari per competere con gli altri partner commerciali. Stubb ha avvertito che la difficile situazione economica non è legata solo allo shock dei mercati, ma è strutturale, il che significa che solo un programma di riforme può scuotere il paese dalla sua sclerosi. Le difficoltà della Finlandia sono aggravate dalla recessione della Russia, e le esportazioni verso il vicino orientale sono cadute del 35 percento nei primi cinque mesi del 2015, secondo i dati rilasciati martedì dal governo.
La banca finlandese Aktia ha stimato che il prodotto interno lordo si contrarrà dello 0,5 percento nel 2015, proseguendo una tendenza al ribasso che continua ininterrotta dal 2011. Stanno diminuendo sia le esportazioni che gli investimenti, secondo la banca. Un programma di riforme dovrebbe avere come obiettivo quello di portare un “rapido sollievo” ad un’economia che sta arrancando a causa della sua mancanza di competitività, dice Aktia.
La Finlandia, che è sempre andata a braccetto della Germania durante i periodi più cupi della crisi europea del debito nel chiedere che l’applicazione della saggia austerità, rischia ora di vedere il suo stesso rating del debito rovinato dal proprio declino economico. Il Servizio per l’Investimento di Moody’s, che tuttora assegna una “Aaa” alla Finlandia, la scorsa settimana ha dichiarato negative le prospettive economiche del paese. Standard & Poor’s aveva declassato la Finlandia lo scorso ottobre, togliendole il massimo rating sul debito.
Aumentare la competitività
Il Primo Ministro Juha Sipila, durante una conferenza stampa tenutasi lunedì a Helsinki ha detto che il governo sta preparando una proposta per aumentare la competitività; proposta che sarà presentata entro la fine di settembre. Se il paese avesse ancora la propria moneta, ha detto, ora staremmo considerando una svalutazione.
“Dobbiamo vivere dentro l’eurozona, non ho nessun’altra opzione sulla moneta,” ha detto. “Non ci penso nemmeno alle altre opzioni, perciò ora dobbiamo occuparci dei provvedimenti che ci rendano competitivi stando dentro l’euro”».

3 pensieri su “FINLANDIA: I COSTI DELL’EURO…. di Raine Tiessalo”

  1. Anonimo dice:

    Attenzione attenzione (ki o tsukete!!!)Nell'ultimissimo inserimento nei sondaggi per il settembre 2015 su Wikipedia i dissidenti di Syriza superano l'11%, Alba Dorata supera il 10 e Syriza perde tre punti percentuali pur aumentando il suo distacco su ND.Vuoi vedere che quel coglione di Tsipras ha fatto l'ennesima cazzata?Speriamo di vederlo a testa in giù a Piazza Syntagma il traditore.Questo smentirebbe in parte le mie considerazioni sul "popolo"…ne sarei felicissimo…

  2. Alberto Capece Minutolo dice:

    Due note la prima riguarda il ministro finlandese che con boreale ipocrisia attribuisce il calo dell'interscambio con la Russia non alle sanzioni, ma al rallentamento dell'economia di Mosca. La seconda al commento off topic che compare sotto il post: la legge elettorale greca prevede che il primo partito, con qualsiasi percentuale, prenda 50 deputati oltre a quelli eletti, dunque tolti agli altri. Su 300 deputati il premio garantisce una maggioranza gestibile a patto di non scendere sotto il 30 per cento. Tsipras ha fatto perciò l'unica mossa che gli rimaneva dopo il tradimento: andare alle elezioni prima che la sinistra di Syriza potesse organizzarsi e strappargli abbastanza voti da farlo soccombere. Al massimo dovrà allearsi col centro destra cosa che per lui non credo che costituisca un problema.

  3. Anonimo dice:

    Si lo qvevo scritto prima in un altro postAdesso ho detto una cosa diversa e cioè che Syrisa cala e l opposizione saleEsiste una ebilensperanza che Tsipras scopra di aver fatto una cappellataQuesto stavo dicendo

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