ITALIA: I CONSUMI STAGNANO, I CONTI IN BANCA CRESCONO (altro che luce in fondo al tunnel)
[ 22 agosto ]
Crescita dei depositi bancari: oltre 80 miliardi (+5%) da giugno 2014 a giugno 2015
Non siamo solo in un sistema ad economia liberista stagnante, siamo sotto il tallone di un regime economico bancocratico. La keynesiana “trappola della liquidità” è letale per l’economia produttiva ma è una mano santa per la sfera bancaria e finanziaria, in cui si ingrassano coloro che fanno denaro speculando col denaro.
Non basta una politica monetaria “accomodante”, occorre rilanciare grandi investimenti e dunque aumentare la spesa pubblica. Cosa possibile solo rovesciando il sistema bancocratico fondato sul debito.
«Paura di nuove tasse e recessione: non si spende. I salvadanai degli italiani sono passati, complessivamente, da 1.477 miliardi di euro a 1.558 miliardi (+5%). Per le famiglie l’incremento dei tesoretti è pari a 15 miliardi (+1,7%) e per le aziende a 14 miliardi (+7%). Boom di liquidità nelle banche
L’accumulo di denaro è senz’altro una virtù dei parsimoniosi, ma in una impostazione consumistica a volte è un riflesso incondizionato che trova le sue radici in una situazione economica fragile, che spaventa le famiglie e impedisce loro di spendere ‘con serenità’. Così, additando il timore di nuove tasse e la paura della recessione, Unimpresa traccia una crescita dei depositi bancari, in salita di oltre 80 miliardi (+5%) da giugno 2014 a giugno 2015. Di contro i consumi restano al palo, gli investimenti sono fermi e la ripresa fatica. E’ proprio “il paradosso del risparmio”, fotografato dall’analisi del Centro studi di Unimpresa sull’andamento delle riserve italiane da giugno 2014 a giugno 2015.
I salvadanai degli italiani sono passati, complessivamente, da 1.477 miliardi di euro a 1.558 miliardi (+5%). Per le famiglie l’incremento dei tesoretti è pari a 15 miliardi (+1,7%) e per le aziende a 14 miliardi (+7%). Il comparto relativo alle assicurazioni e ai fondi pensione è l’unico che ha fatto registrare una diminuzione: le riserve sono calate di 3,4 miliardi (-15,51%). Particolarmente rilevante, inoltre, il dato relativo al settore bancario: nonostante la liquidità delle banche, infatti, sia cresciuta di quasi 52 miliardi (+16%), il totale dei finanziamenti al settore privato continua a diminuire, con i prestiti che registrano un calo di oltre 7 miliardi.
“E’ uno degli effetti perversi del rigore e dell’austerity”, commenta Paolo Longobardi, presidente Unimpresa. “Le famiglie non spendono più e preferiscono lasciare i soldi in banca: anche se i soldi ci sono non circolano, i consumi ristagnano e la ripresa fatica a crescere”».*
* Fonte: Economia & Finanza
Credo che tenere i soldi in banca, sia la cosa più sciocca che si possa fare…Specialmente quando veniamo a sapere del bailin… ovvero della norma che permette alle banche di appropriarsi dei tuoi denari, stile Cipro, tanto per capirsi ma, questa volta a cifre più piccole.Per cui se volete fare qualche cosa per i vostri "compagni"… ma ne dubito, ditegli di tirare fuori dalle banche i soldi… prima che spariscono… La Grecia docet.
Cioè tu pensi che noi abbiamo il gruzzoletto in banca?