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PER AMORE DELLA VERITÀ

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[ 28 agosto]

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

«Cari compagni della redazione,

non voglio affatto rinfocolare la polemica con Alberto Bagnai, ma debbo segnalare, nel caso vi fosse sfuggito, un passaggio di un recente post del professore nel quale si può leggere:

“Sento parlare, in giro per il mondo, di Comitati di Liberazione Nazionale. Ne hanno parlato su a/simmetrie Boghetta, Dal Monte e Magoni (il 15 luglio), poi ne ha parlato Fassina (il 27 luglio), poi ne ha parlato Jacques Sapir (il primo agosto). Hai detto bene: qui siamo anni avanti. Conosco tutte le persone che stanno parlando di CLN in giro per l’Europa, e sono il presidente dell’associazione dove questa proposta è stata lanciata, a seguito di un dibattito che mi ha coinvolto. La mia posizione, però, lo sapete bene, è un’altra. Il mio educated guess è che da qui si uscirà se e quando gli Stati Uniti capiranno che i costi sono per loro superiori ai benefici, il che potrà accadere o attraverso un processo di maturazione che conduca a una scelta deliberata, o in seguito a uno o più eventi traumatici (in soldoni, quando noi saremo ridotti come la Grecia)”.

E’ bene si sappia che quanto afferma Bagnai non è vero, è falso. 

La benemerita a/simmetrie era di là dal vedere la luce (se non erro nacque nel 2013) che noi, come Mpl, da almeno un anno, parlavamo della necessità di costruire non solo un “fronte ampio” ma un Comitato di liberazione per riconquistare la sovranità nazionale e monetaria. E con noi, per amore della verità, convenivano altri gruppi sovranisti. Erano i mesi della caduta del governo Berlusconi e dell’arrivo di Monti (Novembre-dicembre 2011) i quali, dicevamo, facevano entrare l’Italia in una situazione d’emergenza e sotto il protettorato dell’eurocrazia.
Così stanno le cose ed è bene che, chi è interessato davvero alle sorti del paese, sappia come stanno.

Sempre per amore della verità, non sarà inutile ricordare ai nostri lettori che nel gennaio 2013 Alberto Bagnai sottoscrisse quell’infelice Manifesto di solidarietà europea  in cui si poteva leggere:

“La creazione dell’Unione Europea e del Mercato Comune Europeo si colloca fra le maggiori conquiste dell’Europa post-bellica in campo politico ed economico. Il notevole successo dell’integrazione europea è scaturito da un modello di cooperazione che beneficiava tutti gli stati membri, senza minacciarne alcuno….l’Eurozona, nella sua forma attuale, è diventata una seria minaccia al progetto di integrazione europea…L’euro, invece di rafforzare l’Europa, produce divisioni e tensioni che minano le fondamenta stesse dell’Unione Europea e del Mercato Comune Europeo”.

Come giustamente SOLLEVAZIONE segnalò ,quel Manifesto, firmato infatti da economisti vonhayekiani, contestava sì questa Unione monetaria, ma si poneva (vedi la citazione) a difesa del mercato unico e quindi del dogma liberista che sta alla base del  Trattato di Maastricht. 

Ma quel Manifesto diceva anche un’altra “cosuccia”:

«Riteniamo che la strategia che offre le migliori possibilità di salvare l’Unione Europea, la conquista più preziosa dell’integrazione europea, sia una segmentazione controllata dell’Eurozona attraverso l’uscita, decisa di comune accordo, dei paesi più competitivi. L’euro potrebbe rimanere – per qualche tempo – la moneta comune dei paesi meno competitivi. Ciò potrebbe comportare in definitiva il ritorno alle valute nazionali, o a differenti valute adottate da gruppi di paesi omogenei. Questa soluzione sarebbe un’espressione di vera solidarietà europea».

Non si chiedeva quindi l’uscita dell’Italia (o dei “Piigs”) dalla gabbia dell’euro, ma bensì quella della Germania.

Se quindi Bagnai parlava di Cln e rivendica primogeniture, si sappia che non alludeva ad un CLN per l’Italia, ma ad un Comitato di liberazione nazionale tedesco».

4 pensieri su “PER AMORE DELLA VERITÀ”

  1. Peter Yanez dice:

    Oggi AB ha ribadito il puntohttps://twitter.com/AlbertoBagnai/status/637182399848280064Costui ha davvero una faccia tosta megagalattica!

  2. Anonimo dice:

    Qualcosa si smuove?Sembra di sí se leggete questo commento di Pier Giorgio Gawronski nel blog di Gustavo Piga.http://www.gustavopiga.it/2015/leuropa-delleuro-di-habermas-si-grazie-ma-non-troppa/#comment-10700Se il rifiuto dell'euro comincia a farsi strada nell'alta borghesia le cose potrebbero cambiare ricordando sempre che con quella gente bisogna stare attentissimi Ma in una prima fase potrebbero essere utili.

  3. Ippolito Grimaldi dice:

    Non mi sembra il caso di farne un caso, potrebbe trattarsi semplicemente di un falso ricordo.A maggior ragione perdonabile visto che siamo ancora alla fase di preembrionale di CLN se mai ci sarà.Non basta declinare una idea perchè essa si realizzi, la realtà va costruita e spesso con enormi sacrifici.

  4. Fiorenzo Fraioli dice:

    Povera stILLIna cadente, che più cade e più s'accende.

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