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SYRIZA VA IN PEZZI

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[ 26 agosto ]

Anche Zoe Constantopoulou  [nella foto] abbandona SYRIZA
Dopo la firma del “Terzo memorandum” SYRIZA avrebbe dovuto svolgere un congresso per verificare se i militanti accettavano o respingevano la “capitolazione”.

E invece che ti fa Tsipras? Senza nemmeno convocare il Comitato centrale si dimette per andare alle elezioni anticipate, assicurandosi così, con questa mossa, di restare il leader.

Una manovra burocratica sfrontata che ha scatenato il putiferio dentro SYRIZA. 

Oltre al nutrito gruppo di deputati no-euro che con Lafazanis hanno dato vita ad Unità Popolare – Laikí Enótita, LAE —ed al quale stanno aderendo i compagni greci coi quali abbiamo dato vita al Forum di Atene del giugno scorso, tra cui Alekos Alavanos— stanno lasciando SYRIZA migliaia di attivisti e altri notissimi dirigenti di spicco.

Questa mattina davamo la notizia delle dimissioni del segretario di SYRIZA Tasos Koronakis.


Proprio adesso giunge un’altra notizia bomba: anche la presidentessa del Parlamento, Zoe Constantopoulou ha abbandonato SYRIZA.

Avrebbe addirittura l’intenzione di formare un partito proprio con altri fuoriusciti dalla stessa Syriza per partecipare alle prossime elezioni politiche previste per il venti settembre. 

«A scriverlo, usando il condizionale è il quotidiano ateniese Efimerida ton Syntakton. Citando stretti collaboratori di Constantopoulou, il quotidiano sottolinea che comunque l’idea è quella di seguire una linea parallela a quella di Unità popolare, il raggruppamento uscito dai dissidenti parlamentari di Syriza. Secondo le stesse fonti, la presidente della Camera – da sempre ferocemente contraria alle posizioni assunte dall’ex premier Alexis Tsipras nei confronti del terzo memorandum per il salvataggio della Grecia – Constantopoulou sarebbe anche in trattative con l’ex europarlamentare di Syriza Manolis Glezos, 92 anni, mitica figura della Resistenza ellenica all’invasione nazista della Grecia durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel frattempo, secondo fonti citate dal giornale, la vice ministro per la Politica migratoria, Tasia Christodoulopoulou, e suo marito, il vice ministro della Marina mercantile, Thodoris Dritsas, hanno reso noto che non correranno con Syriza alle prossime elezioni». *

Tsipras spera di stravincere le elezioni e promette che mai farà alleanza coi vecchi partiti sistemici. Vedremo come andranno le elezioni. Di sicuro la sua capitolazione ha ucciso SYRIZA, e dal suo cadavere ne sta sorgendo una nuova, che rassomiglia come una goccia d’acqua al mostro defunto del PASOK.

Ci auguriamo che a sinistra di Tsipras si avvii un processo unitario e che si eviti l’ennesima frantumazione in più partiti. Non avrebbe senso presentare alle elezioni (ci sono già il pietrificato Kke e il settario fronte ANTARSYA) due liste in competizione con programmi simili.
* Fonte: Contro la Crisi

4 pensieri su “SYRIZA VA IN PEZZI”

  1. Lorenzo dice:

    "Di sicuro la sua capitolazione ha ucciso SYRIZA, e dal suo cadavere ne sta sorgendo una nuova, che rassomiglia come una goccia d'acqua al mostro defunto del PASOK"Che vi avevo scritto sei mesi fa? Non c'è da sbagliare: la sinistra europea riproduce immancabilmente il modello-Rifondazione, foraggiata dal regime per coprire da sinistra il programma turboliberista del PD. Dalle ceneri di Syriza rinasce il Pasok, certo, ma con due differenze: è un Pasok dal volto giovane e rinnovato, che non si è (ancora) sputtanato con anni di feroca smantellamento dello stato sociale, quindi adattissimo a fregare meglio il popolo, cioè gli schiavi e gli idioti.Secondariamente, è un Pasok privo delle clientele radicate a 180° che caratterizzavano il suo vecchio omonimo, e quindi adattissimo a realizzare il programma di "smantellamento della corruzione" perorato dal boia Tsipras e dalla Trojka: cioè la sua sostituzione colla corruzione da moderno capitalismo finanziarizzato, quella che mette soldi in tasca ai soli poteri forti anziché distribuirli a pioggia sull'intera società. Dal parassitismo bonaccione tradizionale si deve passare al parassitismo delle multinazionali: se il piccolo bottegaio non paga le tasse Tsipras non può passarle alle banche creditrici.Non crediate che i trasfughi di Syriza siano molto meglio di lui: se avessero avuto una certa coerenza avrebbero immediatamente affondato la baracca quando Tsipras ha firmato il memorandum. Si sono trascinati stancamente in una mezza opposizione e adesso se ne sono andati solo perché il traditore in capo li ha sbattuti fuori, insofferente persino ai loro piagnistei smozzicati.Un punto del suo programma comunque Tsipras l'ha realizzato, perfettamente in linea colle vostre aspettative nonché colle richieste dell'unione europea e della confindustria greca: ha spalancato ulteriormente le porte all'invasione extracomunitaria. Gioite: i proletari greci che vivono nelle borgate trasformate in dormitorio, che si sono visti affossare i prezzi delle case di un altro 20% nel giro di un mese, toccano con mano la tutela dei loro interessi da parte del governo socialista.

  2. Redazione SollevAzione dice:

    LE NOSTRE ASPETTATIVE?Che i dissidenti di SYRIZA avrebbero dovuto da tempo uscire dal partito, questo anche a noi è chiaro.Chi ci segue sa infatti che i nostri compagni greci, con cui abbiamo promosso il Forum di Atene (giungo 2015) non militano certo nel partito di Tsipras.Poi il lettore afferma:«Un punto del suo programma comunque Tsipras l'ha realizzato, perfettamente in linea colle vostre aspettative nonché colle richieste dell'unione europea e della confindustria greca: ha spalancato ulteriormente le porte all'invasione extracomunitaria».LE NOSTRE ASPETTATIVE?Scusi ma di che parla?Stendiamo un pietoso velo sull' «INVASIONE»….Che non è solo una definzione xenofoba ma ridicola. Anche considerando un arco di anni lungo, l'ondata migratoria consiste in alcuni milioni, mentre l'Unione europea di abitanti ne ha mezzo miliardo. Sarebbe come affermare che gli sloveni "invadono" l'Italia.Che poi questa ondata migratoria non sia sostenibile, se avesse la pazienza di informarsi, siamo i primi a sostenerlo.

  3. Anonimo dice:

    Condivido, nella sostanza, il commento di Lorenzo. Eviterei certi termini, tipo "Boia": quelli stanno a Bruxelles e a Washington, Renzi e Tsipras sono dei passacarte ambiziosi. Mi sembra importante che la sinistra di Tsipras si sia separata da Syriza. Però la critica di Tsipras come "traditore" è insufficiente. Perché lo hanno sostenuto fino ad adesso? Dovrebbero fare almeno autocritica. Tsipras si era presentato fin dall'inizio ai media europei come strumento per evitare l'ascesa della destra "populista e xenofoba". Anche al convegno di Firenze della c.d. Tsipras italiana non accennò all'uscita dall' Euro e dall' Unione Europea e ribadì il suo impegno "antipopulista". Quindi aveva avvertito. Se non c'è autocritica su questo, Unione Popolare è poco credibile.A. C.

  4. Lorenzo dice:

    Vi segnalo il seguente articolo che rilegge il comportamento di Tsipras alla luce delle logiche interne di Syriza:http://bruxelles.blogs.liberation.fr/2015/08/24/alexis-tsipras-bon-politique-grec-mauvais-negociateur-europeen/

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