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LAIKÌ ENÓTITA: COSTRUIAMO “UNITÀ POPOLARE” ANCHE IN ITALIA

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STRALCI DEL DOCUMENTO FONDATIVO DI UNITÀ POPOLARE

Il 21 agosto davamo notizia della scissione di SYRIZA e della nascita di Unità Popolare (Laikí Enótita). 
Unità Popolare nasceva non solo contro la firma del “Terzo memorandum” da parte di Tsipras. Nasce un soggetto politico di sinistra e di massa che pone l’uscita dall’Unione europea e la riconquista della sovranità nazionale  monetaria come suoi obbiettivi fondamentali.
Unità Popolare ha appena diffuso il suo primo documento  programmatico. Stiamo lavorando alla sua traduzione in lingua italiana.
Ne pubblichiamo qui sotto alcuni stralci.

“Quello che ci serve è un grande fronte popolare patriottico, caratterizzato da credibilità, affidabilità e altruismo. Un fronte che farà rivivere le speranze tradite, che farà superare le paure, e fornirà una prospettiva di vittoria alla corrente popolare e giovanile del NO manifestatasi il 5 luglio [Il referendum che ha visto la vittoria di OXI, Ndr]”.

“In questa iniziativa non ci sarà spazio per logiche monolitiche e le pretese di verità esclusiva. Una varietà di sensibilità sociali, di tradizioni politiche e preferenze ideologiche avranno il loro posto al suo interno. Si tratta di un prerequisito per la sopravvivenza di questo fronte che il suo funzionamento sia democratico, centrato sugli attivisti stessi, le richieste e le risposte che essi avanzeranno”.

“Nazionalizzazione delle banche che funzioneranno in un regime di controllo sociale, con garanzie certe per i risparmi dei cittadini. Il nuovo sistema bancario nazionalizzato, liberato dalla morsa della Banca centrale europea (BCE), dovrà cancellare il debito per le famiglie stremata dalla crisi e fornirà la liquidità altrettanto necessaria per le piccole e medie imprese a rischio di chiusura”.

“Saranno necessarie politiche di pianificazione democratica a livello centrale e regionale, con la partecipazione e meccanismi di co-decisione che coinvolgano le comunità locali”.

“La richiesta di un’uscita dalla zona euro e di una rottura con le politiche neoliberiste e le scelte dell’Unione europea, che ha imboccato una traiettoria sempre più reazionaria e antidemocratica, sarà posta all’ordine del giorno non come il prodotto di qualche ‘ossessione ideologica’ [l’accusa lanciata da Tsipras a UP, Ndr] ma nei termini di un decisivo realismo politico”.

“Quali che siano le inevitabili difficoltà dei primi mesi, nulla giustifica l’atteggiamento di quelle Cassandre che equiparano una tale mossa con il disastro economico e la rovina nazionale. Nel corso del XX secolo, sessantanove unioni monetarie sono crollate su questo pianeta senza che questo significasse la fine del mondo. L’introduzione di una valuta nazionale come prerequisito per l’attuazione di un programma progressista di ricostruzione e per l’uscita dal marasma, non è solo una valida opzione; è un’opzione di speranza, che renderà possibile avviare il paese su una nuova traiettoria di sviluppo”.

“Noi siamo contro la nuova “guerra fredda” e una nuova divisione dell’Europa con la costruzione di nuovi muri contro la Russia. Ci opponiamo alle opzioni imperialiste e all’avventurismo militare della NATO. Ci impegnamo per l’uscita della Grecia da questa coalizione, una macchina da guerra che disintegra gli Stati, tiranneggia i popoli, e destabilizza l’ampio arco geopolitico della nostra regione dall’Ucraina orientale al Medio Oriente. Faremo una campagna per la rimozione delle basi americane-NATO, per la non partecipazione della Grecia a qualsiasi organizzazione imperialista”.

“Lanceremo inoltre un’ampia consultazione sociale per una profonda revisione della Costituzione e del sistema politico e per eleggere una nuova assemblea costituente”.

“Per noi la conquista del potere governativo non è un fine in sé. Esso è subordinato all’obiettivo più generale di consegnare il potere politico alla più ampia alleanza popolare. Serve un programma per l’uscita immediata dall’impasse di oggi, cosa che può essere imposta solo da un governo sostenuto dal potere del popolo organizzato e dalle proprie istituzioni specifiche, dal movimento operaio, dal movimento giovanile, dai movimenti locali e ambientali e di solidarietà, dalle forme di autorganizzazione popolare”.

2 pensieri su “LAIKÌ ENÓTITA: COSTRUIAMO “UNITÀ POPOLARE” ANCHE IN ITALIA”

  1. Anonimo dice:

    Costruirla pure in Italia è giusto. Ma c'è qualche concreta speranza che, ad esempio, la minoranza di Rifondazione (se c'è ancora vita li dentro) lasci il partito e confluisca dentro una U.P. dopo le posizioni che voi stessi avete definito "allucinanti"? C'è qualche speranza che vi confluisca Rete dei comunisti ed altri gruppi? Oppure gli appelli, per quanto ragionevoli, continuano a cadere nel vuoto?

  2. Anonimo dice:

    fuss ca fuss la vorta bbonafrancesco

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