«VENDOLA: STAI ZITTO CHE È MEGLIO!» (leggere per credere)
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[ 21 settembre ]
La turpe vittoria elettorale di Tsipras ha provocato l’euforia dei diversi beccamorti del popolo greco, nonché dei suoi sodali italiani. Un’euforia dal fiato corto, e che la dice lunga sul loro cinismo, e fino a dove potranno spingersi domani nella sciagurata ipotesi che dovessero di nuovo (due governi Prodi) trovarsi al governo del Paese, ovviamente assieme al Pd.
Svetta su tutti, in questa commedia dei rinnegati, Nichi Vendola che ha scritto sulla sua pagina facebook:
«In Grecia vince la sinistra che non si arrende ai Signori dell’austerity. Vince la sinistra che non fugge nella testimonianza. Grazie Alexis Tsipras!»
Avremmo voluto rispondergli per le rime, ci hanno pensato invece gli stessi che lo seguono. C’è poco da aggiungere, se non l’osservazione che se tutti quelli che non hanno portato la testa all’ammasso, invece di stare chiusi nel bozzolo di internet, unissero le loro intelligenze e risvegliassero la loro volontà, come sarebbe diversa la musica!
Su Vendola mi taccio per non incorrere in conseguenze penali. Ora scusatemi, devo correre al cesso per vomitare. Puah!
Le elezioni greche hanno dimostrato che i cittadini non sono in grado di reagire da soli politicamente.Da noi resta solo il M5S e a questo proposito segnalo il post di oggi di Grillo che ipotizzando uno scenario futuro descrive un'Italia uscita dall'euro molto più felice e più ricca. È un segnale piccolo ma positivo, significa che nel movimento questa idea trova un suo spazio. Va sostenuta in tutti i modi.A questo punto credo che l'unica soluzione comcreta dell'impasse in cui ci troviamo sia quella di seguire il movimento cercando di indirizzarlo verso delle proposte di rottura nei confronti della UE.Quindi a mio avviso i movimenti anti euro, come ad esempio MpL, dovrebbero mettere su un meet up cinque stelle (o come si chiamano le sezioni dei grillini) approfittando della visibilità che garantirebbe loro il movimento, ossia la effettiva capacità di essere ascoltati dalla gente, provando dall'interno a orientare il movimento forti di una competenza economica e politica superiore, tentando di mandare qualche rappresentante in parlamento o in qualche comune.È una proposta che alcuni riterranno scandalosa ma se la esaminate spassionatamente vi accorgerete che è l'unica opzione seria rimasta.
Questa parte del commento:"C'è poco da aggiungere, se non l'osservazione che se tutti quelli che non hanno portato la testa all'ammasso, invece di stare chiusi nel bozzolo di internet, unissero le loro intelligenze e risvegliassero la loro volontà, come sarebbe diversa la musica!"é quella che amaramente è la realtà dell'impotenza loro e nostra, perchè se non ci si aggrega, non si arriva da nessuna parte.Il grosso problema però è anche attirare gli elettori.La verità non basta.Riccardo
Una vera chicca! Alcune riflessioni di Paolo Ferrero sulle elezioni regionali 5 giu 2015 1) Il dato macroscopico con cui confrontarsi è quello dell’astensionismo. Vi è un calo di circa 10 punti percentuali (che sia pure in misura leggermente ridotta si riproduce anche nelle elezioni comunali). Nelle regionali va quindi a votare un cittadino su due. A me pare che il punto centrale di questo risultato sia il fatto che le politiche di austerità scelte dai governi da oramai più di un ventennio, stanno producendo una disaffezione sociale alla politica tanto da mettere in discussione la democrazia. Che questo fenomeno sia particolarmente accentuato per quanto riguarda le regioni non ritengo sia un caso. Le regioni, con ¾ del bilancio concentrato nella sanità sono il livello istituzionale la cui politica viene sostanzialmente ridotta ad applicare le politiche di austerità con effetti diretti sulla popolazione. Le politiche di austerità stanno quindi producendo un fenomeno strutturale di distruzione del patto costituzionale nel suo punto di maggior delicatezza: il rapporto tra il popolo e la politica in quanto tale. In altre parole non è sufficiente una proposta politica alternativa sulle politiche economiche che non contempli parallelamente una proposta di costruzione di un nuove percorso democratico. Non è più possibile una battaglia puramente difensiva sulla democrazia perché questa è già oggi in larga parte svuotata dalle politiche neoliberiste decise su scala europea. Giorgio
http://www.eunews.it/2015/09/21/ferrero-il-memorandum-non-ha-sconfitto-la-sinistra-tsipras-ha-sconfitto-merkel/41731 Peggio di Vendola! Giorgio