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LA QUINTA COLONNA di Enea Boria

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[ 1 ottobre ]

Una decina di giorni fa discutevo con amici e vecchi compagni di percorso politico, alcuni dei quali redenti essendo a propria volta fuoriusciti dalla cosidetta “sinistra radicale” ( e quindi proprio per questo più nobilmente socialisti che mai! ), altri purtroppo no.


Mi chiedevano, essendo uno dei pochi ancora attivo quanto a militanza, se sarei andato a firmare per gli 8 quesiti che costituiscono la campagna referendaria lanciata da un tal Personaggio in Cerca d’Autore (convenzionalmente lo chiameremo di qui in avanti Penultimatum Pippo), per fare pubblicità a sé stesso ed al proprio movimentino, al solo scopo di guadagnarsi la posizione di quello che stilerà le liste elettorali nel tentativo di riaggregazione a sinistra tra Sel-Possibile-Fassiniani-Prc.

Amareggiato mi trovavo a rispondere che no, non sarei andato a firmare per chi aveva unilateralmente scelto di trasformare 8 buone cause in altrettante cause referendarie suicide, e che in coscienza non mi sentivo in colpa per questa mancata firma perché tanto la soglia minima necessarie sarebbe stata clamorosamente mancata; quindi una firma sarebbe stata atto velleitario e testimoniale e non certo per mia colpa.

Oggi, giorno in cui scadono i termini per la raccolta delle firme, Penultimatum Pippo si complimenta con sé stesso e con chi si è prestato a fargli un po’ di pubblicità, per aver clamorosamente mancato il numero di firme necessario.

Sorvoleremo per carità di patria sull’annesso predicozzo nei confronto di chi non ha dato credito alle iniziative di Penultimatum Pippo non firmandogli i referendum, e che per questo si “dovrà assumere le proprie responsabilità”.
Sorvoleremo anche sul fatto che, con spiegazioni farraginose, si evita di dire di quanto si sia fallita la soglia (Problemi di vergogna? Di senso del ridicolo?)
Invece osserviamo per cosa i “Possibilisti” torneranno presto in piazza: “continuare a tessere reti di relazioni”, nel nome della poltrona del proprio capo….

Ma cosa, il Nostro, avrebbe guadagnato da una simile operazione così palesemente suicida sul fronte dei risultati concreti?
Un po’ di pubblicità per sé stesso da non condividere con nessuno, agendo unilateralmente senza coordinarsi nemmeno coi propri interlocutori politici e senza essersi preventivamente procurato l’appoggio di nessuna organizzazione di massa, facendo partire la campagna subito prima delle ferie estive in modo di essere sicuro di fallire la soglia numerica necessaria e non dare veramente fastidio al padron della ferriera.
Al contempo, Penultimatum Pippo, ci guadagna per aver fatto un favore a Renzi; perché delle leggi sconce risultano più inamovibili se fallisci addirittura la raccolta firme di un referendum.
Chi, la legge, l’ha fatta passare con un colpo di mano parlamentare, dopo un simile fallimento di una campagna referendaria, può invece a ragion veduta sostenere che gli italiani appoggino i suoi contenuti o che, perlomeno, non sono ad essi contrari.

Penultimatum Pippo, con questa squallida operazione volta solo ad acquisire forza contrattuale interna al campo del “piùeuropeismo di sinistra” nello scontro di potere (rectius: di poltrone e scrannetti, calcolati in previsione. Previsione che ci auguriamo fallisca miseramente) con Sel ha, in questo modo, servito su un piatto d’argento una legittimazione politica a Renzi che altrimenti questo non avrebbe avuto, proprio nei giorni in quest’ultimo scardina anche gli assetti costituzionali.

In pratica, dopo aver passato anni a domandarmi e a domandare, “ma scusate, cosa mai ha sostenuto di sinistra Penultimatum Pippo in vita propria?” senza mai ricevere risposte plausibili, a questo punto abbiamo la prova provata di cosa egli sia.
Quindi, estensivamente, possiamo anche affermare cosa sarà il raggruppamento del piùeuropeismo di sinistra che, se mai andrà in portò, lo vedrà nel ruolo di chi ne sia una colonna portante.
Una quinta colonna di Renzi, dei poteri dominanti e dell’Unione Europea.
Una opposizione di sua maestà costruita ad arte e piazzata ad occupare uno spazio politico, con il solo scopo precipuo di rendere più difficile la nascita di una opposizione vera.

Ci auguriamo nuovamente che l’operazione di bricolage politico che dovrebbe portare alla costituzione della nuova Sinistra Piùeuropeista Radical Chic fallisca miseramente come merita; sia a causa del profilo semplicemente non classificabile della sua non-proposta politica, sia per la statura umana ed intellettuale di buona parte dei suoi componenti .


Al contempo continuiamo, sgomenti, a domandarci come sia possibile che chi porti in giro per l’Europa contenuti insieme progressisti ed euroscettici con Varoufakis, Lafontaine e Mélenchon, nel tentativo di aprire su questi temi un dibattito franco ed aperto non monopolizzato da forze scioviniste o gattopardesche, non si renda conto del fatto che portare simili contenuti all’interno dell’operazione politica della “sinistra radicale” italiana, si tradurrebbe soltanto nel rendersi responsabili di una operazione di gatekeeping ad esclusivo danno della causa che si dice di voler sostenere.
Rispetto a questo, e solo a questo, come dice Penultimatum Pippo, sarà il caso di assumersi le proprie responsabilità.

Un pensiero su “LA QUINTA COLONNA di Enea Boria”

  1. Vincesko dice:

    Per info, segnalo:Civati: “Referendum? Occasione persa. Sel e altri hanno sbagliato”http://temi.repubblica.it/micromega-online/civati-%e2%80%9creferendum-occasione-persa-sel-e-altri-hanno-sbagliato%e2%80%9d/

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