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COME COMUNICHIAMO? COME PARLIAMO ALLA NOSTRA GENTE? Verso il seminario nazionale per un nuovo movimento politico di unità popolare (3)

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[24 novembre ]

Il Seminario per un nuovo movimento politico di unità popolare (Roma, 12-13 dicembre) è alle porte.
Il Consiglio nazionale di Ora-Costituente, riunitosi a Bologna l’ 8 novembre scorso, ha licenziato i documenti per i cinque tavoli di lavoro previsti. Presentiamo il terzo, una riflessione e delle proposte su comunicazione e linguaggio.
QUI le informazioni per compagni ed i cittadini che vogliano darci una mano e partecipare al Seminario. Astenersi perditempo.

Introduzione

Il nostro nuovo movimento politico, se vuole avere realmente qualche speranza di successo, deve affrontare anche il nodo della Comunicazione. Chiariamoci e siamo onesti con noi stessi: la nostra area politica ha, da almeno 20 anni, il problema del linguaggio da adottare con il nostro blocco sociale di riferimento.

Prima di andare avanti domandiamoci: cos’è la Comunicazione? È niente di più che utilizzare il linguaggio, ed entrare in contatto con la nostra gente, con coloro con cui vorremmo parlare. E, invece, qual è stato il tipo di comunicazione adottato e, soprattutto, la sua percezione?

Un linguaggio elitario, che comprende solo chi fa parte di ristretti gruppi di sinistra radicale (sempre più ristretti a dire la verità) senza la capacità e la volontà di parlare il linguaggio di tutti.

Il problema, dunque, è ben più grave di una sterile contrapposizione tra linguaggio vecchio/giovane. Non si tratta soltanto di abbandonare, o mantenere, termini come: “militanza”, “partito”, “lotta di classe”, ma si tratta, da un lato, di dare reale sostanza e contenuto a quei termini, che non siano narcisistiche dichiarazioni di principio e di autoaffermazione di sé stessi (e quindi: partito di che tipo? Lotta di classe tra chi? Militanza con chi?) e, dall’altro, ritornare in contatto con il nostro popolo e utilizzare un linguaggio che sia reale condivisione di valori comuni.

Dispiace costatare che, a volte, la questione della Comunicazione sia semplificata, non solo a contrapposizione vecchi/giovani, ma anche a mera questione di forma. Va ricordato che, invece, la comunicazione sancisce la nascita, non solo di ogni forma di comunità nazionale, ma anche di qualsiasi forma di organizzazione politica e umana.

Non è questo il luogo per approfondimenti di tipo storico o teorico. Ancora prima, però, di riflettere su come (e quale) tipo di linguaggio e di forme organizzative realizzare, è necessaria la condivisione di questo assunto e l’accettazione del primo e reale problema. In quale tempo storico viviamo? Qual è il linguaggio che utilizzano gli elementi con cui vorremmo parlare? Quale tipo di comunicazione vogliamo adottare?

Il tema del linguaggio non può, però, essere affrontato soltanto intellettualmente. Il linguaggio è SEMPRE espressione di un momento storico e di determinati interessi, desideri, bisogni. Il che vuol dire anche scegliere a “chi” parlare e “come”. Il tipo di linguaggio che adotteremo sarà, infatti, legato indissolubilmente al tipo di forma che il nostro nuovo movimento politico sceglierà di adottare. Un linguaggio verticale e leaderistico o, in alternativa, comunitario e partecipativo (il che non esclude, ovviamente, la presenza di dirigenti e di portavoce).

L’altro elemento da prendere in considerazione, se si parla di comunicazione, è quello della presenza mediatica. Una premessa: un movimento realmente antagonista non avrà una visibilità né televisiva né della carta stampata. La cosa da fare dovrebbe essere quella di prendere in considerazione e utilizzare gli strumenti che il Web ci mette a disposizione, senza “luddismi” fuori tempo massimo.

Anche da questo punto di vista, se si sceglierà di utilizzare il Web rispetto a strumenti più tradizionali, vorrà dire adottare il linguaggio ai nuovi media. Non dobbiamo sottovalutare questi strumenti, o pensare che ci daranno meno visibilità rispetto a quelli tradizionali.
Internet se utilizzato in maniera ottimale può darci una visibilità importante (solo per fare un esempio: un annuncio su Facebook può, mediamente, con un minimo impegno economico, raggiungere anche 50.000 utenti con persone interessate a ciò che proponiamo, al contrario della Televisione che invece si rivolgerebbe comunque a un pubblico indifferenziato e generalista).

Tavolo di Lavoro. Alcune proposte operative.

In accordo con l’introduzione, si individuano alcune linee guida che dovranno essere sviluppate all’interno del tavolo di lavoro:

1. Analisi dell’attuale comunicazione politica

2. Analisi della comunicazione adottata dai movimenti politici di opposizione

3. Il Rapporto Linguaggio/Forma e Linguaggio/Gruppo Sociale

4. Quale Linguaggio e quali Canali utilizzare

5. Varie

In aggiunta alle linee guida, si individuano alcuni strumenti da adottare che saranno vagliati dal tavolo di lavoro:

1. Utilizzo dello strumento video (Il commento dei fatti della settimana)

2. Trasmissione Poadcast quindicinale (simile a una trasmissione radio con interviste a economisti e politici; commenti sui fatti nazionali e internazionali, eccetera)

3. Ricostruzione della mailing list e invio di una newsletter settimanale

4. Varie

Un pensiero su “COME COMUNICHIAMO? COME PARLIAMO ALLA NOSTRA GENTE? Verso il seminario nazionale per un nuovo movimento politico di unità popolare (3)”

  1. Anonimo dice:

    Scusate, ho distrattamente seguito questa cosa del movimento.Spiegateci, trattasi di un movimento di opinione o di una verae propria lista, tipo SI sinistra italiana, da presentare alle elezioni?In tal caso non avrete il mio voto. Un movimento di opposizione c'è già e sta andando benino. Direi di concentrarci su quello.Il guru e l'elevato hanno già espresso un desiderio di prepensionamento.Dopodichè M5S evolverà sempre di più come veicolo e strumentonelle mani del popolo.

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