COSTANZO PREVE: UN EROE DEL NOSTRO TEMPO di Nello De Bellis
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[ 26 novembre ]
Due anni fa inaspettatamente ci lasciava, dopo breve malattia, il grande Costanzo Preve [nella foto].
Al di là dell’accordo o del dissenso su alcune sue tesi e posizioni, nessuno può disconoscere lo spessore teorico e speculativo della sua riflessione filosofica e politica.
La passione, l’acume e l’intransigenza con cui ha condotto le sue battaglie politiche e ideali lo resero spesso inviso ai benpensanti della Sinistra, ai membri dell’Accademia e al circo mediatico di cui Preve fu critico implacabile.
I fraintendimenti e le financo le accuse di chi lo criticava senza averlo letto e lo biasimava senza averlo capito, ne fanno davvero un autentico “eroe del nostro tempo”.
L’elogio della Filosofia [vedi più sotto], pubblicato per la prima volta nel 2003 dalla rivista Koiné alla quale Preve collaborava, mi sembra il modo più consono per ricordarlo ed additare al pubblico la lettura e lo studio dei suoi scritti che rappresentano uno dei tentativi più appassionati, più lucidi e rigorosi di pensare la “totalità contraddittoria” della società capitalistica.
I temi portanti della riflessione previana (il carattere veritativo della conoscenza filosofica, la razionalità dialogica, la fondazione critica del concetto di modernità, la revisione del marxismo, la critica del postmoderno, etc.) vi sono tutti organicamente presenti.
Verranno poi trattati e sviscerati con maggior respiro nel testo “Una nuova storia alternativa della Filosofia”, editrice Petite Plaisance, 2013 che può considerarsi, a coronamento di una produzione vastissima, il suo consapevole lascito teorico, morale ed intellettuale.
Intanto una notizia importante: i sondaggi in Gran Bretagna danno il 52 al brexit e 48 per la permanenza. Da soli non combiniamo una mazza, speriamo che ci pensino gli inglesi.Su Preve: era un pensatore originale ma politicamente insignificante.Chi vuole farsi un'idea, non solo del suo pensiero ma anche della persona, trova molti filmati interessanti su youtube, la maggioranza sono delle conversazioni con Fusaro.Ascoltateli e poi vi renderete conto che sia lui che il suo giovane sodale hanno delle ottime idee, sanno essere realmente controcorrente ma non si capisce minimamente per quale fine concreto al di là delle generiche e pompose dichiarazioni sull'importanza della "filosofia come momento veritativo" – frase che purtroppo sottende una concezione se non elitaria, quantomeno da "torre d'avorio". Non si parla mai di "popolo", sono intellettuali ma non discutono mai di come mettere in atto un risveglio delle coscienze – soprattutto quelle delle classi popolari meno colte quindi più abbrutite dalla necessità e completamente indifese di fronte al brainwashing del mainstream – e si limitano a ripetere che il momento veritativo supremo deve tornare a essere la filosofia…purtroppo però i lettori avveduti sanno tradurre certe frasi e qui il senso "vero" è uno solo: vogliamo rimanere una piccola casta di nicchia privilegiata e riverita, in cambio vi garantiamo che non creeremo problemi al sistema tentando di risvegliare il popolo.
Sempre negli altri tocca sperare….
Preve è stato sia un militante politico(membro del Direttivo di D.P.,a conclusione del suo impegno diretto) che un pensatore coerente e rigoroso.Il suo sforzo costante,direi spasmodico,è stato quello di comunicare il suo messaggio estremamente radicale a quante più persone possibile.In questo,non certo per mettere in mostra se stesso,è stato instancabile fino all'ultimo istante della sua vita.Ciò non hanno ben compreso alcuni compagni,ma lo hanno invece compreso bene gli esponenti dell'accademia universitaria,del circo mediatico e dell'apparato editoriale,i quali hanno sempre cercato di neutralizzare il suo pensiero e di stendere un velo di silenzio e a volte di calunnie sui suoi lavori.Quanto al popolo,con tutto il rispetto,mi pare che abbia fatto ben poco per opporsi,almeno in Italia,al progressivo peggioramento delle proprie condizioni di lavoro e di vita o semplicemente per comprenderne le cause.Ne sia testimonianza l'immane fatica che,con tutti i suoi limiti,stanno facendo il MPL e Sinistra no euro e la difficoltà enorme per far scaturire dalle contraddizioni economiche e sociali una massa critica degna di questo nome.Alla fine,credo che ciascuno si debba assumere a livello individuale e collettivo le proprie responsibilità.Il popolo finora ha votato in massa per Berlusconi e ora l'ha sostituito con Renzi(ecco il segreto del successo politico,a mio avviso,del bulletto fiorentino).Più che cercare e dire la verità,e pagarne le conseguenze,un uomo non può fare.Il resto è silenzio. Il vero Demetrio