I NUOVI REAZIONARI (censuriamo? ebbene sì)
[ 7 DICEMBRE ]
C’è un modo semplice per identificare i reazionari: sono quelli che tentano di spacciare il veleno per medicinale salvifico, che negano sia in atto in Europa ed in Occidente una latente svolta a destra, che fanno contrabbando ideologico vaticinando la fine della destra e della sinistra.
Questi ricettatori e riclitatori dell’anticomunismo frequentano anche il nostro blog, e non perdono occasione per bombardarci di commenti in cui ripetono a pappagallo le solite scemenze solo apparentemente qualunquiste. E ci costringono a nostra volta a perdere tempo nel rispondergli. Tempo sprecato: inutile spiegare la musica ai sordi, e la storia ai figli legittimi del pensiero postmoderno che presume non valgano più gli insegnamenti del passato.
Abbiamo quindi deciso di essere più severi nel filtrare i commenti medesimi, anzitutto rifiutando i commenti anonimi. Censuriamo? Oh sì, certo che censuriamo, questa è casa nostra, e vogliamo tenerla pulita.
Esageriamo? No.
Il nostro articolo di questa mattina, col suo giudizio preoccupato sulla vittoria della destra revanchista in Francia —che non implica affatto, come chi ci segue sa bene, alcuna simpatia per le sinistre sistemiche d’oltralpe né nostrane— ha scatenato i reazionari e vari fascistoidi tutti esultanti per la vittoria della Le Pen, incensata come eroina della lotta popolare, e che per di più fanno finta di non sapere quel che pensiamo e diciamo. Abbiamo ad esempio fatto un’analogia tra la montante marea reazionaria e l’avvento del fascismo, non abbiamo mai detto che il Fn sia fascista. QUI per chi sia interassato la nostra analisi del Fn e la nostra critica.
E comunque basta. Il dialogo con certi signori non c’interessa.
Dispiace che avendo deciso di impedire i commenti agli anonimi, vengano bloccati anche quelli dotati di senso, come quello, a proposito della Le Pen, appena giunto:
«Rispetto alla confusione dei gazzettieri, sarebbe troppo lungo spiegare la genesi ideologica del Front National nei primi anni settanta. L’incubatore primordiale del lepenismo è da vedersi comunque nel cattolicesimo tradizionale del Lefebvre, molto più che nel fascismo francese doriotista e poi collaborazionista. Il precedente Fn era un fenomeno anche criticabile per certi punti di vista, ma senza dubbio aveva una sua drittura ed una sua coerenza strategica, non era islamofobo nè xenofobo, sebbene i primi quadri venivano concretamente dalla guerra d’Algeria e d’Indocina. Le Pen padre fu più volte ospite d’onore a Baghdad, era filopalestinese, negli ultimi tempi vicinissimo a Dieudonnè e moltissimi immigrati militavano nel Fn:https://www.youtube.com/watch?v=5eeQjxIjPp4. Con la figlia in sella, la tanto strombazzata svolta è stata praticamente questa: dogmatismo liberista, filosionismo e proposta di una guerra di civiltà all’Islam su tutta la linea. Attualmente la Le Pen si dichiara filorussa in Europa contro quello che ha più volte denunciato come “nazismo ucraino” e filoAssad in Siria contro la barbarie islamica. Recentemente, prima della campagna elettorale, ha di molto affievolito la sue critiche anti-euro, ma il suo programma rimane comunque quello.Ha più volte preso posizione a favore delle unioni civili, dell’aborto e dell’ideologia gender. La nipote viceversa sembra orientata in senso effettivamente cattolico radicale e non si riconoscerebbe afffato nella svolta liberista, filosionista di Marine. E nemmeno in quella filorussa, a quanto sappiamo. Non a caso buona parte della base del Fn è quasi tutta con Azov e a favore dei nazionalisti ucraini. Molti francesi genericamente vicini al Fn sono lì a combattere. Si veda infine la conversione filo-sionista della le Pen».