TRUFFA BANCARIA: CHI CERCA DI FAR PASSARE I RISPARMIATORI PER GIOCATORI DI POKER?
[ 16 dicembre ]
Leggendo molti quotidiani ed ascoltando le Tv si insinua l’idea che i risparmiatori che ci hanno lasciato le penne “se la sono cercata”, che hanno accettato di convertire in obbligazioni i loro depositi, in quanto assetati di alti guadagni. In poche parole li si vorrebbe far passare come mini-speculatori.
Come spiegavamo ieri questa narrazione è stata accettata addirittura da chi è considerato un vate dell’economia.
Questa furbesca narrazione, sottotraccia avallata dal governo Renzi, è falsa!
«Ad alti rendimenti, corrispondono elevati rischi». Si sente spesso dire che i risparmiatori rimasti incastrati nei bond di Banca Marche, Popolare Etruria, CariChieti e CariFerrara avrebbero dovuto accorgersi dei rischi che correvano, guardando gli elevati tassi d’interesse che le loro obbligazioni elargivano. Non è vero. Ripetiamo, non è vero: il problema di queste obbligazioni sta proprio nel contrario, che troppo spesso non offrivano rendimenti sufficientemente elevati, tali da far scattare anche negli sprovveduti un campanello d’allarme. (…) insomma: chi comprava quei bond rischiava tanto ma guadagnava poco. Per questo non percepiva il pericolo».
«Il 30 ottobre del 2013 la Popolare dell’Etruria emette un bond subordinato, destinato ai risparmiatori, con un rendimento del 5%. Nello stesso periodo Intesa Sanpaolo emette un titolo analogo, ma destinato agli investitori istituzionali, che paga una cedola del 6, 25% e ha un rendimento effettivo del 6,75%».
«Si tenga conto che in quel periodo i tassi d’interesse non erano a zero come oggi ma più alti: un BTp decennale a quei tempi rendeva il 4,18%, dunque poco meno del bond subordinato della Popolare dell’Etruria»
«CariChieti il 30 aprile del 2012 ha emesso un bond subordinato per la propria clientela con un rendimento del 5%. Sapete quello stesso giorno quanto rendeva un bond subordinato di UniCredit con analoga durata? Il 7,21%».