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COSMOPOLITICA: IL BUCO CON NIENTE INTORNO di Emmezeta

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[ 23 febbraio ]

Sinistra Italiana: l’ennesimo ente inutile

E’ già un po’ che non ci occupiamo della sinistra sinistrata. Pigrizia? No, è che è bene che ogni cosa abbia il peso che merita. Oggi, però, dobbiamo fare un’eccezione. Si è conclusa ieri la tre giorni di “Cosmopolitica” e qualcosa bisogna pur dire. Qualcosa, ma non troppo, che per inquadrare l’evento sono sufficienti poche righe.

Qual è il messaggio levatosi dalla Leopolda dei sinistrati? Semplice: a sinistra del Pd si è aperto uno spazio enorme, noi ci candidiamo ad occuparlo. Fine della comunicazione, che il resto è solo aria fritta.


Commentare l’evento romano è perfino imbarazzante. Cosa hanno detto? —chiederanno i più curiosi. Cosa vogliono fare? —domanderanno i più concreti. Cosa hanno imparato dai disastri compiuti negli ultimi 20 anni (venti)? —pretenderanno i più esigenti. Bene, il sottoscritto, pur avendo fondati sospetti, non è in grado di dirvi quasi nulla. Perché dal chiacchericcio “cosmopolitico” è emerso solo un buco con il nulla intorno.

Questo dal punto di vista dei contenuti, dei programmi, delle strategie. Per il resto vale quanto già detto: una modesta operazione, di un modesto ceto politico migratorio in cerca di una modestissima nicchia utile a garantirsi la sopravvivenza nei prossimi anni.
L’evento di “Sinistra Italiana”: palle al vento…

Un carissimo amico, certamente meno prevenuto in materia rispetto al sottoscritto, ha diffuso stamattina questa breve mail: 

«I partecipanti alla tre giorni “cosmopolitica” hanno tirato fuori dal cilindro il “quasi partito” (Il Manifesto dixit). Da uno dei contributi alla discussione: “Diritti civili e diritto all’affettività uguale per tutti, mettendo al centro la singolarità della persona, del suo corpo sessuato, la sua inviolabile ricerca di benessere e felicità. Ogni genere di felicità”. Atterreranno su Marte o sul Partito senza quasi? Ma il carrello dell’aereo è in posizione? Chi vivrà…..»Aldo

La dispersione in 24 “laboratori” è stata certamente una trovata utile a rimandare i nodi che i “cosmopolitici” di Sinistra Italiana dovranno prima o poi affrontare. E’ una tecnica ben nota, quella di spezzettare il dibattito su temi molto specifici, per poi permettersi dei voli cosmici che consentono di mettere tra parentesi i veri nodi politici. Ed è esattamente quel che è avvenuto.

Qual è la visione del mondo del futuro partito? Quali le sue proposte per uscire dalla crisi? Come raggruppare un fronte di opposizione capace di rovesciare Renzi? Non si sa, ma nel frattempo procede veloce la ricerca di “ogni genere di felicità“.

Su un punto, però, non abbiamo dubbi. La posizione sulla crisi europea è la solita di sempre. Del resto, che cos’è Sinistra Italiana se non una Sel allargata e neppure di tanto? Anzi, in termini parlamentari, i fuoriusciti dal Partito Democratico non compensano neppure quelli che – capeggiati da Gennaro Migliore – da Sel sono entrati nel Pd… Si, va beh, ci sono altre minutaglie, come i grassiani della destra del Prc, che certo non potevano tirarsi fuori da questa co(s)mica chiamata a raccolta di ogni opportunismo.
La kermesse al palazzo dei congressi (Roma Eur)

Sull’Europa —come niente fosse accaduto in questi anni— i “cosmopolitici” nulla hanno detto di nuovo. Tutti sappiamo, però, che la Sel vendoliana si è sempre pronunciata per il mostro degli “Stati Uniti d’Europa”. All’assemblea romana, l’ex governatore pugliese ha solo mandato un messaggio dall’estero, non perché sia finito nel frattempo in esilio, solo perché se ne stava a spasso. Non è mancata, tuttavia, la signora Boldrini, quella che (leggi QUI) vorrebbe nominare un altro popolo al posto di quello attuale che è troppo “euroscettico”.

La posizione sull’Europa di questa Sel allargata (chiamarla “grande Sel” farebbe solo ridere) è dunque quella di sempre, quella che punta a “riformare” e a “democratizzare” l’Unione Europea, quella che ha portato al disastro di Tsipras in Grecia.

Dice: e cosa ti aspettavi? Assolutamente nulla di diverso da tutto ciò. Del resto, se l’obiettivo è quello —e solo quello— di riempire uno spazio…

….E tuttavia questo breve commento nasce anche da un’altra ragione: l’intervento di Stefano Fassina. Nell’ultimo anno —a cavallo della sua uscita dalla casa madre piddina— l’ex vice-ministro del governo Letta aveva sostenuto interessanti posizioni sia sull’euro che sulla vicenda greca. Sull’euro, dichiarando la necessità della sua dissoluzione, possibilmente concordata, ma da realizzare comunque ove la prima opzione si fosse dimostrata impossibile, con un apposito “Piano B”. Sulla Grecia, criticando apertamente la capitolazione del 13 luglio di Alexis Tsipras.

Cosa ha detto, invece, Fassina in versione “cosmopolitica“? Sull’Europa ha detto che

«L’alternativa non è la solitaria e disperata uscita dall’euro. L’alternativa è, insieme al programma di democratizzazione dell’euro-zona, la preparazione in un quadro cooperativo di un Piano B pro-labour».

Dunque, in questi ultimi mesi, contrariamente a quanto sembrerebbe suggerirci ogni fatto e fatterello proveniente da Bruxelles e dintorni, l’Unione europea (anzi l’eurozona) è ridiventata, secondo Fassina, democratizzabile. Al tempo stesso il “Piano B” —e questa è davvero una furbata di basso rango— si è trasformato da un’opzione di rottura ad una genericissima opzione “pro-labour“.

Abbiamo sempre riconosciuto a Stefano Fassina un’onestà intellettuale assai superiore a quella dei suoi attuali compagni di strada, ma questa giravolta si commenta da sola. Non avevamo evidentemente torto quando, dialogando con lui, gli prospettavamo una sua inevitabile ritirata politica sul tema europeo qualora avesse deciso di aggregarsi al carro di Sel. E’ andata così, e non c’è voluto neppure troppo tempo.

E sulla critica a Tsipras? Idem con patatine. Oggi Fassina ci dice che la vittoria di Syriza è stata «svuotata di senso dal blocco conservatore nel cuore dell’euro-zona e dalle complicità della famiglia socialista». Accidenti, che analisi! Da quando in qua si spiegano le sconfitte con la “cattiveria” dell’avversario, senza riflettere sugli errori, gli opportunismi, i cedimenti di chi quegli avversari aveva promesso di battere?

Che dire, in conclusione? 
Com’era prevedibile, la montagna ha partorito il topolino dell’ennesimo ente inutile. Questo sarà Sinistra Italiana. Utile al massimo per la collocazione parlamentare di qualcuno, del tutto inutile per il popolo lavoratore nella prospettiva della lotta generale alle oligarchie euriste. Il mondo è scosso da mille turbolenze, l’Europa è alla vigilia della sua (magari lunga) disintegrazione, costoro sono solo alla ricerca di un modesto posto al caldo. Ognuno giudichi con il proprio cervello.

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