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EURASIA? SE MOLTI NEOFASCISTI SONO FILO-RUSSI di Georgy Stefanov

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[ 1 febbraio ]

Nella foto miliziani ucraini neo-nazisti. Notare la bandiera della NATO accanto alla runa nazista ed alla svastica…

Neo-fascisti filo-ucraini…

I comunisti russi dissero che la rivolta di Euromaidan fu totalmente egemonizzata dai neo-fascisti dell’estrema destra ucraina, ultras da stadio della Dinamo Kiev, ma anche di altri soccer club ucraini e dai militanti del Tridente neobanderista, poi proprio nel corso dell’insurrezione connotatosi come Pravy Sektor. Un giudizio sproporzionato, visto che la spinta di Euromaidan ha portato al potere cricche oligarchiche neoliberiste (della medesima natura di quelle che spadroneggiano a Mosca) sostenute da Usa, NATO e Unione europea.

Con l’uscita di scena del carismatico leader D. Yarosh, Pravy Sektor ha di recente perso il pezzo da novanta, ma continua la sua battaglia banderista, ora con l’obbiettivo della conquista della Crimea.
D. Yarosh si auto-rappresenta ora come un nazionalista ucraino moderato, che anela ad un ruolo di punta sulla scena politica ucraina quale possibile alternativa credibile al campo politico ucraino che vuole l’ingresso nella UE e nella Nato, rispetto a cui Yarosh sembra ancora critico.

I comunisti occidentali, da parte loro,  dipingono i neo-fascisti ucraini come fantocci e braccio armato dell’intelligence statunitense. Questo è solo in parte vero, per non dire quasi per nulla vero. Certo, all’inizio della rivolta di Maidan, i neonazisti si erano illusi di potere godere del pieno appoggio delle potenze imperialiste occidentali e della NATO. 
Il Congresso americano ha poi, in almeno due casi, condannato come estremamente pericolosi per lo sviluppo della democrazia in Ucraina gruppi della Destra radicale come Pravy Sektor e il Battaglione Azov, poi inquadrato nella Guardia nazionale Ucraina, ed ha ha assolutamente proibito la vendita di armi ai militanti di questi gruppi.

L’Interpol ha messo al bando i nomi dei leader della rivolta fascista di Kiev, cosa che, a ben vedere, non è mai stata fatta con i leader della Resistenza del Donbass.

Ciò non toglie che se Pravy Sektor ed Azov continuano ad avere un forte seguito tra la gioventù neobanderista ucraina, ciò si deve soprattutto al fatto che son disposti a fare il “lavoro sporco” per un settore dei servizi segreti ucraini (SBU), quello alle dirette dipendenze di Anton Gerashchenko ministro degli interni della giunta di Kiev, resosi protagonista nello scorso ottobre di una sparata che ha suscitato il clamore mondiale, in quanto diceva di sostenere, contro i russi, anche lo Stato Islamico.

Alle dirette dipendenze di questo ministero operava (o opera?) lo strano raggruppamento “Ombre” di Anton Gladky, resosi protagonista di una millantata operazione militare contro un generale russo[1], ma quasi sicuramente responsabile dell’omicidio del comandante antifascista Mozgovoj.

Nell’autentica guerra per bande che caratterizza la Giunta di Kiev, solo con forzature si può insomma identificare nell’Azov un reparto militare filo-americano. Certamente, lo può essere indirettamente nella logica di guerra fredda che sembra di nuovo aprirsi tra Mosca e Usa.

Diversi militanti neo-fascisti di Pravy Sektor sono stati arrestati in seguito a pesanti scontri con le forze dell’ordine ucraine (con vittime nelle file di queste ultime), in seguito alle rivolte di questi ultimi dell’agosto e del settembre 2015.

Azov, essendo inquadrato nella Guardia nazionale, si è invece ritagliato uno spazio di autonomia strategica; questo non ha impedito comunque al suo leader Andriy Biletsky, di dichiarare la sua chiara appartenenza alla corrente del nazifascismo europeo, come si evince anche dal manifesto programmatico[2]e dalla runa nazista usata come simbolo del gruppo.

Volontari affluiscono verso Azov non solo da tutta europa —i croati fanno la parte del leone, ma non mancano nutrite schiere di francesi, spagnoli, svedesi, polacchi, lituani, lettoni e estoni, qualche italiano…— ma soprattutto dalla Russia, dove non è possibile stabilire, conoscere numero ed identità dei volontari neo-fascisti russi andati a combattere coi loro camerati ucraini. A parte la famosa storia di due ex ufficiali dell’intelligence di Mosca, che hanno disertato dopo l’inizio della Resistenza del Donbass a causa delle loro simpatie filonaziste, si può conoscere la storia di questi volontari solo dopo la loro morte.
Già a decine sono caduti.
Significativa la storia di Sergiy Grek, volontario russo in Azov, morto dopo l’esplosione di una mina, che è stato riconosciuto per il tatuaggio con il volto di Mussolini che aveva sul collo. Rispondendo ad interviste di giornalisti internazionali, questi volontari russi si proclamano apertamente nazisti, descrivono la Russia odierna come una nazione vittima di materialismo e miraggi di occidental-comunismo ed in mano a invisibili e sognate oligarchie capitaliste ebraiche.

Il leader di Azov, non a caso, da buon propagandista, in vari suoi discorsi, saluta i “camerati russi detenuti o perseguitati da un regime russofobo di occupazione sionista” (riferimento a Putin, ndr.). Se per Yarosh (Rivoluzione nazionale ucraina) l’Euromaidan è servito a ritagliarsi un consistente spazio di autonomia militare con Azov ed a liquidare la corrente filo-russa del Partito delle Regioni, l’Euromaidan per i neo-fascisti è stato un successo solo parziale.
Come si sa, i comunisti filo-russi in Ucraina, macchiatisi di un acritico sostegno al passato regime corrotto, sono stati praticamente messi al bando e non hanno più spazi di manovra.
La loro sconfitta è stata totale.
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… e neo-fascisti filo-russi

La grande maggioranza dei movimenti a vario titolo neo-fascisti è invece schierata, accanto ad altri partiti di destra, dall’altra parte della barricata, ovvero dalla parte delle Repubbliche del Donbass.

Degno di nota il tentativo dell’ideologo di Rodina (Madrepatria), Yuriy Lyubomirskiy, che ha fondato il Movimento nazional-conservatore mondiale

L’idea-mito di  Lyubomirskiy è l’Eurasia, di conseguenza l’obbiettivo politico è raccogliere, in un’internazionale euroasiatista, non solo neo-fascisti e nazisti, ma tutte le destre anti-americane e filo-russe.

L’orizzonte euroasiatista conta infatti seguaci in numerosi paesi europei. 
Il quadro si è chiarificato dopo il

Forum per i valori tradizionali (marzo 2015 S. Pietroburgo  —vedi foto sotto) promosso da Dmitriy Rogozin, esponente di punta di Rodina e sembra vicinissimo a Putin.


Moltissime forze europee neo-fasciste hanno espresso senza esitazioni il proprio sostegno alla Resistenza del Donbass”. Del resto non è un mistero che in Donbass combattono contro gli ucraini le milizie Vilking o Rusich, che non nascondono, dietro il mito dell’Eurasia, le loro radici ideali nazionaliste grandi-russe e neo-fasciste.

Per l’Italia erano in Russia, in missione a fianco del Donbass, esponenti di Millennium, della Lega Nord e di Forza Nuova; Nuova Destra per la Romania; per la Grecia naturalmente Alba Dorata; per la Germania il Partito Nazionaldemocratico e Pegida; per la Gran Bretagna il National Party.

Il rapporto tra il Cremlino e il Front National francese è ormai stabile e organico, così come quello con Jobbik dell’estrema destra ungherese

L’estrema destra cetnica serba è tutta con il Donbass. In Polonia c’è il filorusso Kongres Novej Pravicy. di Michal Marusik.

In Austria il FPÖ non nasconde le sue simpatie per Putin. Stesso vale in Gran Bretagna per l’UKIP. In Belgio per il Flamish Interes. In Lituania per il Partito dell’ordine e della Giustizia di Rolandas Paksas.

Rodina, nonostante il Forum di marzo 2015 abbia deluso le aspettative, ha continuato sulla strada del sostegno all’estrema destra europea che sostiene il Donbass.

Il Movimento nazional-conservatore mondiale —che conta seguaci anche in Usa, in Cile, in Cina ed in Mongolia—, non poteva essere diversamente, sostiene apertamente l’intervento russo in Siria, lì dove l’eurasiatismo precipita in manifesta islamofobia. 


* Traduzione a cura della redazione

NOTE


[1] http://fakty.ictv.ua/ru/index/read-news/id/1540078
[2] http://rozum.info/news/2015-06-11-399

Un pensiero su “EURASIA? SE MOLTI NEOFASCISTI SONO FILO-RUSSI di Georgy Stefanov”

  1. slava 88 dice:

    Due cose non giuste1) Foto di apertura è favvricazione Kgb russo, lo sanno tutti in Ucraina. C'era bandiera ucraina dove i russi han messo nel fotomontaggio bandiera Nato2)Dopo che dite giustamente che Yarosh , ex capo Pravy Sektor, ha fondato nuovo movimento patriottico, contro ingresso d'Ucraina in Nato e in Ue, come Nessun Patriota rivoluzionario vuole questi ingressi, scrivete Yarosh con Azov ha ottenuto. No. Azov ha il comandante Biletsky, storico militante socialnazionalista, che quando dominavano le elite mafiose russe a Kiev ha passato più tempo in galera che in libertà. Nato, centro simon wiesenthal, organizzazioni americane denunciano l'estremismo di Azov ogni giorno, mai quello dei comunisti del Donbass.Prendetene atto.

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