GRECIA: SUCCESSO DELLO SCIOPERO GENERALE CONTRO I TAGLI ED IL GOVERNO DI TSIPRAS
[ 5 febbraio ]
Ieri si è svolto ieri in Grecia il terzo sciopero generale da quando il governo Tsipras ha capitolato alla troika accettando il famigerato “terzo memorandum”.
Ai lavoratori pubblici e privati si sono aggiunti i benzinai, gli avvocati, i notai, i medici, i farmacisti, i tassisti, i camionisti. Senza dimenticare i contadini, che protestano da almeno due settimane.
Ampia l’adesione alle manifestazioni, svoltesi in tutte le città. Ad Atene e Salonicco si sono registrati duri scontri tra polizia e manifestanti.
Questo è dunque l’importante fatto nuovo: per la prima volta da anni la Grecia è stata paralizzata da uno sciopero generale che ha visto protestare le più disparate categorie sociali. Per il governo di SYRIZA-ANEL, oramai percepito come esecutore dei diktat della troika, si mette male. La popolarità di Tsipras sta precipitando.
Motivo della protesta? Il governo, eseguendo i dettami dei creditori —oltre a privatizzare tutto il possibile, tra cui il porto del Pireo, svenduto alla multinazionale cinese COSCO, e gli aeroporti svenduti ad aziende tedesche— vuole introdurre una “riforma” del sistema pensionistico che non solo prevede la riduzione del tetto massimo da 2.700 a 2.300 euro ma abbassa la pensione minima a 384 euro mensili. Un livello da fame.
Più in generale, come chiesto dalla troika e previsto dal “terzo memorandum”, le pensioni dovrebbero essere tagliate di un altro 15%, pari a l’1% di Pil di risparmi, cioè 1,8 miliardi di euro all’anno.