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RENZI, HOLLANDE, LA TELECOM E… “DECIDA IL MERCATO”

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[ 9 marzo ]

In quel di Venezia si è svolto il vertice tra Hollande e Renzi.
Diversi i temi della chiacchierata, primo su tutti la sospensione dei Trattati di Shengen, segno palese del disfacimento dell’Unione europea. 

Avranno poi discusso di come euro-sbranare ciò che resta della Libia e di come eventualmente spartirsi il bottino, senza trovare, sembra, alcun accordo.
Due vicende che la dicono lunga che se l’Unione europea si sfascia gli stati-nazione restano.

Terzo punto, han discusso di affari.

Hollande perora il disegno del gigante francese delle telecomunicazioni Orange di una maxi-fusione con Telecom. Della partita sembra voler far parte Berlusconi…

«Più sfumata la posizione del premier italiano. Matteo Renzi, che pur dicendosi “felice se si creerà un polo che potrà valorizzare la cultura latina, franco-italiana, europea” ha anche detto: “lasciamo che sia il mercato a fare la propria parte”».
[Finanza & Mercati, 9 marzo]

Al netto del folklorico richiamo alla latinità, emerge qui l’anima stessa del renzismo, ovvero il liberismo più sfrontato.
Egli non vede di buon occhio una fusione che metterebbe l’italiana Telecom in mani francesi, ma dice che deve decidere il “mercato”.
Sappiamo che si legge “mercato” ma si pronuncia i grandi pescecani della finanza speculativa globale, gli stessi a cui i governi di centro-sinistra e centro-destra, dagli anni ’90 in poi, hanno lasciato pappare il fior fiore delle aziende pubbliche.

Un neoliberista che pur di tener fede al dogma “meno stato più privato” non si fa problemi a che un’azienda assolutamente strategica per l’Italia, resti sul “mercato”, ovvero sia scalabile dai pescecani della finanza globale e sottratta ad ogni doveroso controllo pubblico.

E’ noto, Renzi non è un ordoliberista alla tedesca, egli è paladino della versione classica del neoliberismo, quella in salsa anglosassone. Di qui le sue bordate contro l’Unione ad egemonia germanica. In questa partita con l’asse carolingio franco-tedesco egli è spalleggiato, si sa, dalla casa Bianca, da Wall Street e dalla City.

Si tratta, per adesso, di scaramucce nel campo dei nostri avversari.

Queste scaramucce, anche a causa della nuova tempesta finanziaria alle porte, diventerà scontro aperto?

Lo vedremo nei prossimi mesi…


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