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VENDOLA: POCO CRISTIANO E PER NULLA COMUNISTA di Daniela Di Marco

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[ 7 marzo 2016 ]

 
«Se Dio  non esiste, tutto è permesso» — Dostoevskij

«Se il  Partito non esiste, tutto è permesso» —anonimo

Nichi Vendola,  per tramite del suo compagno Ed Testa, pur di soddisfare la sua egoistica smania di possedere un figlio, ha deciso di realizzarla “acquistando” un bambino, invece di adottarlo.
Con ciò, Vendola e compagno hanno sborsato migliaia di euro per dotarsi di un cosiddetto “diritto”, quello alla paternità a tutti i costi.
Ed Testa e Nichi Vendola hanno sborsato 135 mila euro.

Che ci hanno fatto con questi soldi?
Hanno  comprato un bambino, una vita, considerandola alla stessa stregua di una merce qualunque.
Stando  alle indiscrezioni, per avere il prodotto finale, Ed Testa ci ha messo lo sperma, una donna californiana ci ha messo gli ovuli.

Il tutto è stato poi assemblato nell’utero di una donna indonesiana, con contratto di lavoro a tempo determinato della durata di 9 mesi. Il prodotto è stato sfornato “made in USA”, precisamente in una clinica californiana, il 27 febbraio.

Nicki Vendola

Dentro questa depravata civiltà capitalistica con  i soldi si può comprare tutto, persino una vita, e la nascita di un bambino viene trasformata in una “produzione di merce a mezzo di merce”, una transazione mercantile come tante altre, e il figlio (molto probabilmente scelto e selezionato in base a criteri eugenetici) l’oggetto di un desiderio di chi se lo può permettere. Perché la  scelta di comprare una vita?

Ordinare  un bambino e saldarne il prezzo alla nascita non significa forse concepirlo come una cosa invece che come un essere umano?  Altro che “gesto d’amore”!  Reificazione e mercificazione non furono mai tanto palesi. Ci mancava solo che lo acquistassero su Amazon.

Dire che alla base di tutto questo ci sia “amore” riporta alla mente il mondo mostruoso immaginato da G. Orwell in 1984 —“la guerra è pace, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza ”. —, quello dove l’inganno manipolatorio e il capovolgimento della verità sono le letali armi del potere politico per soggiogare i sudditi.

Patetici gli alibi di chi sfodera l’argomento che quella del Nostro sarebbe una scelta meramente personale, privata, quindi non sottoponibile al giudizio pubblico.

Con atto narcisistico d’imperio, lui, leader politico, esponente di spicco di Sinistra Italiana (raccapricciante la standig ovation a lui riservata alla recente “Cosmopolitica”), ha non solo  trasformato questo costituendo partito in una clonazione del Partito radicale, egli vorrebbe portare a compimento la degenerazione neoliberista della sinistra tutta, dando ai cosiddetti “diritti civili” di esigue minoranze un rango sovraordinante rispetto ai diritti sociali delle larghe masse popolari.

Ha  detto il Nostro col suo proverbiale cinismo poetico: «Uso provocatoriamente questo mio sogno contro la pigrizia della politica sul tema dei diritti civili». Provocatore svergognato certo, che col pretesto dei diritti civili si fa paladino di una concezione del mondo tutta liberal-liberista, mai appartenuta allo spirito ed alle tradizioni del movimento operaio e popolare.

Vendola ha infatti posto il proprio Sé, davanti ai diritti degli oppressi, dei tanti lavoratori che tribolano per tirare a campare, delle tante giovani coppie che, causa miseria, disoccupazione e selvaggia precarietà, non possono né metter su famiglia, né tantomeno fare figli.

Non vogliamo poi dimenticare che il Nostro, come governatore della Puglia, circondatosi negli anni di portaborse e carrieristi corrotti, ha lasciato che loschi soggetti vincessero le gare d’appalto della sanità pugliese, ha deliberatamente ignorato le proteste dei suoi concittadini organizzati in comitati popolari contro le sue distruttive politiche ambientali ed energetiche. Né possiamo scordarci che Vendola risulta scandalosamente implicato nel caso Ilva, rinviato a giudizio con l’accusa di concussione aggravata in concorso, per disastro ambientale —e chi parla delle centinaia di tarantini morti per tumore? Chiaro che per lui è meglio parlare del suo “diritto ” ad una paternità ottenuta attraverso l’orribile pratica dell’utero in affitto.

Per questo diciamo che Vendola svela la sua anima profondamente elitaria e borghese, in ciò comportandosi non solo da anticomunista ma anche da anticristiano —lui che pur di raccattare voti, si definiva cattolico.

15 pensieri su “VENDOLA: POCO CRISTIANO E PER NULLA COMUNISTA di Daniela Di Marco”

  1. Antonietta mmt dice:

    Completamente d'accordo, breve concisa ed essenziale Daniela hai espresso il nocciolo del problema.Aggiungo soltanto che questa mercificazione del "desiderio esaudibile ad ogni costo" riguarda anche tante coppie etero, per cui l'unico rimedio è far in modo che le adozioni diventino più agevoli seppur sempre nel rispetto dei diritti e le tutele dei minori.

  2. Karl Melvin dice:

    Concordo sia con l'articolo che con Antonietta mmt.Sarebbe inoltre interessante indagare la formazione di questo nuovo ambito di mercato sia per una questione squisitamente analitica(mercificazione progressiva di tutti gli ambiti dell'esistente mediante il concetto di razionalizzazione) sia conseguentemente per una questione "divulgativa" volta ad evidenziare gli interessi economici che sottendono queste logiche.

  3. Brenno dice:

    Bell'articolo.Pare che stavolta Vendola s'è dato la zappa sui piedi.La sua decisione, anche per la straordinaria evidenza mediatica che ha avuto, non ha solo spinto Fassina a smarcarsi. C'è un vero e proprio putiferio tra la stessa gente di SEL. In particolare sono andate su tutte le furie proprio le femministe, alcune dirigenti e fondatrici di primo piano di SEL.Articolo chiaro anzitutto quando scrive (in merito al piano politico): "Con atto narcisistico d’imperio, lui, leader politico, esponente di spicco di Sinistra Italiana (raccapricciante la standig ovation a lui riservata alla recente “Cosmopolitica”), ha non solo trasformato questo costituendo partito in una clonazione del Partito radicale, egli vorrebbe portare a compimento la degenerazione neoliberista della sinistra tutta, dando ai cosiddetti “diritti civili” di esigue minoranze un rango sovraordinante rispetto ai diritti sociali delle larghe masse popolari."Un'altra cosa l'articolo avrebbe dovuto dire, quando attacca Vendola per l'argomento che quello suo sarebbe un "gesto d'amore":L'ATTO DI STRAPPARE UN FIGLIO DAL GREMBO DELLA MADRE (tanto più per soldi per avere un furto cil consenso della rapinata) SARA' PURE "AMORE" PER VENDOLA ED IL SUO COMPAGNO MA NASCE D UN ATTO DI DISAMORE DA PARTE DELLA MADRE la quale, per contratto, deve rinunciare non solo ad avare indietro suo figlio (anche ove volesse restituire il malloppo), ma deve impegnarsi a non cercarlo vita sua e loro natural durante.

  4. Tonguessy dice:

    nessuna novità. Siamo passati dai diritti sociali a quelli individuali ed estetici. Finita l'era delle grandi manifestazioni di massa che facevano cadere i governi, siamo felicemente approdati alle manifestazioni di narcisismo individuale che fanno cadere i coglioni. Amen

  5. Anonimo dice:

    …e i lavoratori extracomunitari in barache che spariscono e muoiono nei campi di cotone, pardon pomodoro e frutta a 3 euro all'ora nella regione Puglie di Niky presidente per 2 legislature.

  6. Anonimo dice:

    "Ordinare un bambino e saldarne il prezzo alla nascita non significa forse concepirlo come una cosa invece che come un essere umano?" Scriveva Marx ne "Il manifesto del partito comunista":" La fraseologia borghese sulla famiglia e sull'educazione, sull'affettuoso rapporto tra genitori e figli, diventa tanto piu' nauseante, quanto più, per effetto della grande induatria, si lacerano per il proletario tutti i vincoli familiari, e i figli sono trasformati in semplici articoli di commercio e strumento di lavoro" Cosa ne penserebbe, oggi, Marx, della degenerazione di quella che doveva essere l'avanguardia intellettuale del proletariato? Michelina

  7. Anonimo dice:

    Vendola dovrebbe quanto meno chiedere scusa a tutte le donne. Il "mammo" di Sel è un affronto al genere umano, alle donne, alle lesbiche e ai gay. Condivido l'attacco politico dell'articolo.Filippo

  8. matteo innocenti dice:

    Grande Daniela.E pensare che recentemente mi è capitato di sentire il filosofo di "La Repubblica" Galimberti,affermare serio serio che, chi pensa che ci sia un problema nel fatto che lo sperma sia di A,l'utero di B,la gravidanza avvenga nel corpo di C,e che alla fine tutto sia compravenduto,bene chi pensa che ci sia un problema,ha detto,è molto MATERIALISTA.Ma che abbiamo fatto per meritarci filosofi così?Come siamo passati da Pasolini a Galimberti?

  9. pasquino44 dice:

    Alla mia età ne ho viste di situazioni, dai figli adottati chiamati Benito o Romano, o Vittoria per avere un sussidio fino agli "affitti" dell'utero, tranquillamente fatti senza che nessuno pensasse di intervenire, tranne che con una marea di chiacchiere. Pare che oggi abbia assunto un carattere elettorale e politico, che fa ancor più pena della situazione precedente. Ho impiegato una vita per arrivare a concepire che i diritti di coscienza insieme ai diritti civili sono da considerarsi inalienabili e non penso proprio di cambiare idea. Facile dire che è sbagliato l'esercizio del potere e del denaro per ricattare chi è indigente, sono comunista anche io, però consiglierei di battersi contro questo abuso di potere non contro la coscienza collettiva, poiché porterà solo ad aumentare il numero di violazioni abusive e ad un maggiore attrito sociale e non vale la pena una "sollevazione" per questo singolo problema.

  10. Redazione SollevAzione dice:

    Caro Pasquino44,francamente non si capisce dove va a parare il tuo discorso.Neanche noi pensiamo che la questione "dell'utero in affitto" possa fungere da elemento scatenante di una sollevazione popolare.Ma da quando in qua ci si occupa soltanto dei fattori che si presume possano essere lievito della rivolta generale? I rivoluzionari, in quanto portatori di una visione del mondo, sono tenuti a esprimere le loro opinioni su tutte le vicende di cui la collettività, "volenti o nolenti", si occupa.Daniela Di Marco

  11. Anonimo dice:

    Il punto è che l’utero in affitto è illegale nel nostro Paese e nella coscienza collettiva è qualcosa che non va fatto e non va favorito. Soprattutto, viene prima il diritto di Vendola ad avere un figlio a tutti i costi (che si trasforma nel diritto dei ricchi a soddisfare qualsiasi tipo di loro capriccio), o quello del bambino? Ovvero: il diritto AL figlio o il diritto DEL figlio? Poi, il diritto della donna già nata? Dopo aver portato in grembo per 9 mesi una creatura, le deve essere sottratta per forza, per contratto, pur avendo cambiato idea?Dove è il rispetto della vita e della dignità della persona?

  12. Buttafuoco dice:

    Ci riprovo per la terza volta.La sinistra, quella vera, rivoluzionaria, che voleva cambiare lo stato attuale delle cose (oggi indifferentemente introiettato da tutti), è morta e sepolta da tanto tempo. Con l'indegna azione di Vendola si è solo fatto il funerale a ciò che alcuni si ostinano a chiamare sinistra. Sono molto pessimista e scoraggiata, perchè penso che il problema vero, e non sto a scendere nei dettagli, è che oggi purtroppo non c'è spinta alla ribellione, e passivamente si accetta qualsiasi cosa, compreso per Vendola commettere un simile abominio.Vi auguro di cuore che riusciate a "partorire" una SINISTRA degna di tal nome.

  13. pasquino44 dice:

    Collettivita? Non proprio, la collettività dormiva sonoramente sul problema. Come al solito è arrivata l'occasione per fare propaganda di copertura di vicende più gravi, con il lancio della proposta Cirinnà. Per la seconda volta si è affrontato il problema e ne è uscito un bel casino, anche se concluso. Volevo intendere globalmente, come previsto dal M5S, comprensivo della stepchild adoption, contro il quale vi siete scagliati senza mezze misure, intendendolo io come un'invasione delle coscienze, che a mio parere è sbagliato. Eppoi se "io non lo farei mai" non mi da il diritto di impedirlo ad altri. Si potrebbe far riferimento alla legge sull'interruzione della gravidanza, dove persino cattolici, secondo coscienza, hanno votato l'approvazione. Comunque mi sembrano anche inadatti i titoli di giudizio categorici nell'articolo poichè non lasciano spazio all'altrui opinione.

  14. Redazione SollevAzione dice:

    Caro Pasquino44,grazie per il chiarimento. Potresti scrivere un articolo o un commento per spiegare perchè a te Vendola sembra cristiano e comunista. Saremmo felici di pubblicarlo.Questo a parte, mi spiace deluderti, ma io sono favorevole all'adozione delle coppie omo e altresì alle unioni civili. Ma, ed è la realtà, Vendola, leader di sel (non dimentichiamolo) è andato al di là di entrambe le cose. Ovvero, per soddisfare un suo egoistico desiderio trasformato a bella posta in diritto, approfittando del dibattito in corso proprio dulla Cirinnà, ha di fatto "acquistato" come una qualunque merce, un figlio.Quanto al fatto che l'argomento impegna nella discussione, sviandola e distraendola da tutti gli altri problemi, che riguardano la collettività nel suo complesso, l'ho scritto nell'articolo.Circa il riferimento che lei fa alla "presunta libertà" di alcune donne di poter scegliere di "donare il proprio utero", preferirei riparlarne e aprire il dibattito il giorno in cui qualcuna, tipo Marina Berlusconi, doni il suo all'ultima delle badanti o a una "intoccabile" indiana. Allora, sarò ben felice di parlarne.Daniela Di Marco

  15. Brenno dice:

    Le chiacchiere stanno a zeroLa pratica dell'utero in affitto (anche volendo soprassedere all'aspetto terrificante delle ricerche eugenetiche delle multinazionali bio-farmaceutiche made USA che ci stanno dietro) è non una surrogazione ma la forma più estrema di mercificazione e sfruttamento capitalista. Non più solo il lavoro è merce e cosa, ma la vita stessa —ovviamente solo quella dei poveracci, che dall'asportazione e vendita di organi per i ricchi, sono passati alla pratica dell'alienazione e dunque vendita dei propri figli.Che una certa sinistra difenda questa porcheria la dice lunga su cosa sia diventata.Seppelliamola noi, prima che lo faccia il popolo con alla testa un nuovo Mussolini.

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