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CASETTA POUND… di Piemme

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[ 7 giugno ]

Come volevasi dimostrare.

L’annunciata avanzata di Casa Pound a Roma (loro piazzaforte storica) non c’è stata. Non paga, malgrado le conseguenze disastrose dell’immigrazione incontrollata —che si scarica anzitutto sulle zone popolari e periferiche della città— l’ossessione xenofoba e razzista. Ne è una prova anche il flop della lista della Lega Nord.

Vero è che la lista di Casa Pound, ottenendo l’1.18% ha raddoppiato i voti rispetto al 2013 (0.56%).


Gianluca Iannone può quindi consolarsi: «Un deciso passo avanti rispetto alle ultime amministrative, un risultato che ci spinge a proseguire con determinazione sulla strada intrapresa, quella della difesa della nostra Nazione e delle nostre città metro dopo metro: il movimento cresce, si radicalizza e avanza a testa alta». 
Simone di Stefano decisamente meno, visto che la lista ha ottenuto più voti di quelli alla sua persona (1.14% ), a dimostrazione di quanto scrivevo, (1) che la sua figura di squadrista invece di portare consensi li fa perdere e (2) che il tentativo grottesco, cosmetico, di mascherarsi in giacca e cravatta a poco è servito. Una delusione che Di Stefano non nasconde: «Certamente ci aspettavamo di più, puntavamo ad entrare in consiglio. Ci rimettiamo al lavoro sin da oggi per costruire un soggetto politico in grado di puntare al 3% nazionale». E quindi giù con la xenofobia mono-maniacale, la minaccia rivolta a chiunque governerà Roma che non saranno tollerati nuovi centri di accoglienza.

Iannone sottolineando i risultati più cospicui —tra il 2 ed il 3%— nei municipi XV, X, IV e Nuova ostia, ovvero in alcune periferie della capitale, dichiara: «Ma se per noi non ci sono sconti è altrettanto vero che siamo saldamente avviati sulla strada della vittoria e che nessuno ci distoglierà da questo obiettivo».


Un trionfalismo eccessivo se si considera che proprio nei municipi in questione, in genere nelle periferie più degradate, al netto della massiccia astensione, il voto di protesta non è stato intercettato da CP ma si è indirizzato sul Movimento 5 Stelle, attestatosi dappertutto sopra il 30% — mentre il PD conosce i risultati migliori proprio nelle zone bene della città: Parioli e Centro storico.

La pittoresca alleanza (ora defunta) tra lega Nord e Casa Pound…

Quindi si deve prendere Casa Pound sotto gamba? Per niente.

Vogliamo solo segnalare che non solo a Roma ma in genere nel Paese l’indignazione sociale e la rabbia popolare e proletaria premiano oggi il M5S —sorprendente il dato di Torino, dove M5S sfonda e stravince nei quartieri tradizionali roccaforti della sinistra: Mirafiori, Barriera Milano, Vallette. Alle Vallette, quartiere proletario per eccellenza, i Cinque Stelle addirittura vincono.

Un movimento, M5S, altamente contraddittorio, composto da una miscela instabile, ma il cui tratto prevalente, al di là del discorso “non siamo né di destra né di sinistra”, è democratico, popolare se non addirittura proletario e, per usare un aggettivo abusato, “progressista”. 

Quanto durerà questa fase segnata dalla capacità di M5S di rappresentare la crescente indignazione sociale e politica contro chi comanda? Non lo sappiamo. 
Di sicuro non molto a lungo. Questa fase sarà tanto più breve quanto più M5S avrà responsabilità di governo. 

L’eventuale delusione per gli scarsi o nulli risultati del loro governo, stante il carattere strutturale della crisi sociale, spingerà chi sta in basso a cercare altre sponde politiche. L’avanzata di M5S esprime una tendenza alla polarizzazione politica che si accentuerà e che precede quella sociale.

Per le forze anti-sistemiche, oggi minoritarie, il momento non è ancora giunto. Verrà dopo che l’esperienza del Movimento 5 Stelle avrà fatto il suo corso. E’ nella prossima fase, eventualmente, che Casa Pound potrà aprisi una breccia. 

A quel punto c’è da sperare che le forze rivoluzionarie saranno pronte a giocare la partita.

5 pensieri su “CASETTA POUND… di Piemme”

  1. Anonimo dice:

    Ve lo dico con il cuore in mano:Le analisi politiche sono molto interessantima non si può stare tutto il giorno davantialla sfera di cristallo per sapere come evolveràla crisi e se ci sarà una sollevazione.Il M5S rappresenta una speranza ma i tempidella politica sono troppo lunghi.Non sarebbe il caso di fare (noi società civile)qualcosa di concreto per alleviare le sofferenze di tanti nostri concittadini.Si potrebbe per esempio organizzare un imponentemarcia gandhiana con grande risonanza mediaticaper chiedere a chi ci governa che se proprionon vogliono darci un reddito di sopravvivenzaper lo meno ci mettessero a disposizione le tantecaserme dismesse che sono sparse sul territorionazionale per dare un rifugio e una salvezza a chiin questi tempi viene sfrattato di casa ed emarginato dalla società.Chi può raccogliere questo appello?

  2. Anonimo dice:

    Non sono molto informato su Casa Pound. So solo che lo sfortunato dott. Pound alla fine della guerra è stato imprigionato, perseguitato e persino, dicono, chiuso in una gabbia a causa del suo pensiero.Oggi i simpatizzanti del pensiero del dott. Pound pensano, è questione di opinioni, che il dott. Pound avesse ragione a temere le intenzioni e i metodi socio politici di coloro che allora lui si era permesso di criticare.Che ci siano stati motivi validi per le sue critiche, non si sa perché è un argomento che i media mainstream di solito evitano.

  3. Anonimo dice:

    Il problema degli sfattati home less negli usa è gravissimo ed anche qui da noi comincia seriamente a preoccupare specie con quel che si sente raccontare in giro. Ci sono vicini di casa i quali, assentatisi da casa per brevi ore, quando rientrano si trovalo la casa occupata da home less stranieri e non riescono più a mandarli via. In certi posti i vicini di casa organizzano addirittura dei turni di guardia vicendevoli!!Manca ogni controllo statistico e su questa questione occorrerebbe invece l'azione di un comitato provinciale per il monitoraggio della situazione e per cercare soluzioni per gli sfrattati- Possibile che si riescono a prendere provvedimenti efficaci per l'alloggio delle migliaia e migliaia di rifugiati e si lascino gli autoctoni residenti italiani in mezzo alla strada?

  4. Anonimo dice:

    Non hon capito come funziona con gli homeless.Non esiste la violazione di domicilio?

  5. Anonimo dice:

    La violazione di domicilio è un reato che la Legge dovrebbe punire, ma è abbastanza noto come l'applicazione della Legge qui in Italia è piuttosto elastica ….

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