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INCONTRANDO LUKA MESEC

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[ 25 luglio ]

Luka Mesec, al centro nella foto, sarà uno dei protagonisti del III. Forum internazionale no euro che si svolgerà a Chianciano Terme dal 16 al 18 settembre prossimi.

Sabato scorso una delegazione di Programma 101 era a Lubiana, dove ha incontrato e discusso con Luka Mesec, il dirigente più noto del giovane partito Iniciativa za Demokratični Socializem (Iniziativa per il Socialismo Democratico) che celebrò il suo congresso fondativo il 8 marzo 2014.

Luka Mesec è anche portavoce di Združena levica (Sinistra Unita), una coalizione che raggruppa altri due movimenti della sinistra slovena: il Partito Democratico del Lavoro ed il Partito per lo Sviluppo Sostenibile di Matjaž Hanžek. Una coalizione nata nel marzo del 2014 sulla spinta dei movimenti popolari di protesta che scossero la Slovenia nel 2012 e nel 2013, e che nelle elezioni politiche del luglio 2014 entrò in Parlamento ottenendo un sorprendente 5,97% dei voti, ottenendo 6 seggi. Da allora Luka Mesec è anche capogruppo della delegazione parlamentare di Sinistra Unita.
1 marzo 2014: la conferenza stampa che annunciò
la nascita di Sinistra Unita.

Malgrado abbia ottenuto il 5,47% dei voti alle elezioni europee del maggio 2014, Sinistra Unita non ottenne nessuno degli 8 seggi spettanti alla Slovenia.

All’atto di nascita Sinistra Unita dichiarò la sua adesione alla “Sinistra europea”, in particolare solidarizzò con Syriza dopo che questa vinse le elezioni del gennaio 2015.

Dopo la capitolazione di Tsipras e la firma del “terzo memorandum” —malgrado la schiacciante vittoria del NO al referendum del luglio 2015— dentro Iniziativa per il Socialismo Democratico (tra le tre forze di Sinistra Unita quella certamente più radicale) si aprì una discussione che condusse questo movimento a riconoscere la necessità per la Slovenia di uscire dall’eurozona. Fu proprio Luka Mesec a sancire questa svolta, con un intervento che pubblicammo su SOLLEVAZIONE.

Svariati i temi discussi con Luka Mesec, tra cui la questione della insostenibilità di un’Unione europea votata alla dissoluzione, prospettiva che deve vedere preparate le forze di sinistra, le quali debbono contendere alle destre radicali la guida dei movimenti per la rottura.

Il confronto, che ha registrato anche qui una sostanziale consonanza di vedute, si è focalizzato sulle dirimenti questioni che concernono il futuro delle forze socialiste e anticapitaliste. La crisi generale rende nuovamente attuale l’idea del socialismo, ma questo dev’essere ripensato, anche alla luce del fallimento dei diversi tentativi compiuti nel secolo scorso. E siccome si era in Slovenia si è discusso del contributo che fornì il comunista antistaliniano sloveno Edvard Kardelj, ovvero la sua tesi di un socialismo democratico che conservasse forme di mercato ma fondato sull’autogestione operaia come principale forma di proprietà pubblica.
8 Marzo 21014: Luka Mesec al congresso fondativo
di Iniziativa per il Socialismo Democratico

Tra i tanti temi a cui si è accennato, non poteva mancare quello del “populismo” in quanto fenomeno politico centrale della fase che viviamo. Con uno sguardo alla crescita dei movimenti populisti nei diversi paesi europei, ed alla sua tendenziale divaricazione tra populismi di destra e populismi di sinistra. In questo contesto Luka era concorde con noi sul giudizio del Movimento 5 Stelle in quanto forza che rappresenta anzitutto la spinta al cambiamento, con cui è necessario stabilire una relazione di critica e di unità, di qui il dissenso verso quei pezzi della sinistra (sia quella élitaria che quella estremistica) che lo liquidano come una forza reazionaria. 

Luka ha quindi spiegato le origini del suo movimento, Iniziativa per il Socialismo Democratico, nato solo pochi anni fa come decisione di un gruppo di giovanissimi studenti marxisti di Lubiana —oggi il più anziano dei dirigenti ha 34 anni. 

Luka non ha nascosto che proprio in questi mesi nel suo movimento c’è un’aspra lotta interna che potrebbe concludersi con una scissione. Abbiamo quindi chiesto a Luka con che tipo di minoranza egli deve confrontarsi. Luka ha spiegato che, al netto di decisivi elementi di personalismo, che mostrano l’immaturità politica del movimento, la minoranza esprime lo stesso radicalismo parolaio di tanta “sinistra radicale” europea, un mix di simbolismo vetero-marxismo e di ideologia dei diritti civili (ad esempio una posizione “no border” per cui sì all’immigrazione di massa), con la stessa ossessione della minaccia di un fascismo montante.

Ci siamo quindi cordialmente salutati, con un arrivederci a settembre al III. Forum internazionale no-euro.

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