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ITALICUM: CARI AMICI 5 STELLE, NON FACCIAMO PASTICCI di Aldo Giannuli

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[ 8 luglio ]

Ci sono state reazioni molto negative del M5s alla proposta di revisione dell’Italicum che tendono a chiudere il discorso prima di iniziare. Posso capire: le modifiche affacciate sono tutte in funzione anti-M5s: abolire il doppio turno che, come si è visto, determina regolarmente il sorpasso del Pd che arriva primo nella prima tornata ma poi perde il ballottaggio con M5s, reintrodurre le coalizioni, che svantaggiano il M5s unico partito che (a mio avviso sbagliando) rifiuta ogni coalizione e aumentare gli spazi delle preferenze ed anche questa è una novità fastidiosa per il M5s che ha preferenze bassissime, mentre gli altri potrebbero drenare più voti con una competizione più aperta.

Posso capire l’irritazione di chi dice: “adesso che vi siete accorti che l’Italicum premia noi e non voi che l’avete fatto, volete cambiare le regole. Siete dei bari”. Ed è giusto definirli bari, Però, poi, non si può aderire alla stessa logica: “adesso che abbiamo scoperto che l’Italicum ci fa vincere, ci piace e vogliamo mantenerlo e non apriamo più il discorso”. Sono convinto che non è questo il senso della posizione attuale del M5s, ma c’è il pericolo che venga percepita così.

Immagino che i parlamentari del M5s siano d’accordo con me nel dire che, se un sistema elettorale è una ignobile porcheria perché fa vincere quello che lo ha imposto, resta la stessa porcheria anche de fa vincere te. Anche perché, quello che ti aiuta oggi, ti sfavorirà domani.

Infatti, in questioni come le leggi costituzionali o elettorali non è ammesso nessun tatticismo ed occorre mantenere ferme le pregiudiziali di principio. Il M5s si è pronunciato con una consultazione on line durata quasi due mesi, per un sistema elettorale proporzionale e con preferenze. Punto. E da questo non si può recedere, per di più senza una nuova consultazione (a proposito, è da diversi mesi che non ne vedo neanche una). Ricordiamoci sempre che l’onestà intellettuale e la prima e più importante forma di onestà. Vero?

Pertanto, i truffatori di regime vogliono aggiustarsi il piatto come gli conviene? Certamente, anche se, a mio parere, sbaglieranno ancora una volta (d’altra parte, se i tuoi consiglieri si chiamano D’Alimonte e Ceccanti, questi sono i risultati), non si può chiudere il discorso così. Rivedere l’Italicum è opportuno e forse necessario nel caso di una pronuncia della Corte Costituzionale sfavorevole all’Italicum. Quindi il discorso va aperto e non certo per fare le riforme che vogliono i revenant del grande centro, ma per modificare la legge in senso proporzionale. Anche perché, c’è un problema: se dovesse vincere il No nel Referendum, si determinerebbe una situazione assurdo con una legge che sacrifica gravemente la rappresentanza senza assicurare la governabilità (posto che la questione della governabilità sia davvero così centrale).

Infatti, resterebbe in piedi l’ordinamento bicamerale precedente, per cui la Camera sarebbe eletta con un sistema maggioritario a doppio turno e su base nazionale ed il Senato maggioritario a un turno ma su base regionale. E’ quasi certo che nessuno riuscirebbe ad avere la maggioranza in entrambi i rami del Parlamento. Stando ai sondaggi ed alle tendenze attuali, il M5s vincerebbe alla Camera grazie al doppio turno, ma realisticamente perderebbe al Senato, dato che, ancora il Pd è il partito di maggioranza relativa e, dunque, è realistico che vinca nella maggior parte delle regioni. A quel punto, si determinerebbe una crisi senza precedenti: il M5s non sarebbe in grado di governare per mancanza di voti al Senato, Ma alla Camera sarebbe in grado di impedire qualsiasi altra maggioranza. Potrebbe esserci un governo di minoranza sorretto dall’astensione del Pd al Senato, ma la cosa appare poco probabile. Bisognerebbe rifare la legge elettorale prima ti tornare a votare, ma in una situazione in cui non sarebbe affatto garantita l’intesa su un nuovo modello.

Allora non è più semplice e logico risparmiare al paese questa assurda avventura e risolvere la questione prima? A meno che il Si alla riforma costituzionale non vinca, ma allora il M5s si prepara a passare nel campo del Si, cosa che io non credo possibile, dato che si tratterebbe di un suicidio. E ciò sia perché la maggioranza degli attuali elettori del M5s gli girerebbero le spalle, sia perché una vittoria del Si preparerebbe solo una vittoria del Pd alle politiche e non certo una del M5s.

Insomma, se sei contro la riforma costituzionale devi essere anche contro l’Italicum. Una via d’uscita? Abrogare l’Italicum e ripristinare il modello della Corte Costituzionale (proporzionale con clausole di sbarramento ed una preferenza) rimandando la questione alla prossima legislatura che, a differenza di quella attuale, sarebbe eletta con un sistema costituzionalmente corretto. Non vi pare?


* Fonte: Aldo Giannuli

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