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Qualche volta i popoli sbagliano, i ducetti sempre! Che fare in vista del referendum costituzionale?

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[ 22 luglio ]

Deliberazione di indirizzo del Consiglio nazionale di P101

– Dare vita a Comitati Popolari per il NO


– PER UN’ ASSEMBLEA NAZIONALE AUTOCONVOCATA

Ci sono momenti, nella vita dei popoli, di importanza storica. Quello che il popolo italiano ha davanti è uno di questi. Un Parlamento di servi illegalmente eletto, pressato da un governo colluso coi poteri forti, ha approvato modifiche brutali della Costituzione per fondare un regime di dittatura oligarchica in cui un partito votato da una minoranza dei cittadini, per nome e per conto delle grandi cricche capitaliste sovranazionali, avrà tutte le leve del potere. Questo furto di sovranità non avviene per caso o solo in Italia: la tendenza al dispotismo delle classi dominanti è globale poiché il neoliberismo è incompatibile con la democrazia.
Ma non è detta l’ultima parola.

In autunno si svolgerà un referendum con il quale gli italiani potranno respingere il colpo di Stato, dimostrando che sono cittadini e non vogliono diventare sudditi.
Il NO può e deve vincere. Renzi sa infatti di non disporre della maggioranza. Per questo i poteri forti che lo sostengono ricorreranno ad ogni mezzo per evitare la loro disfatta. Dispongono di tutti i media che contano e condurranno una campagna per il SÌ senza esclusione di colpi, tra i quali la paura. 

La Confindustria ha già iniziato il cannoneggiamento, spaventando gli italiani che se vincesse il NO sarebbe la “catastrofe” —come se milioni di italiani non avessero già sperimentato sulla propria pelle il cataclisma della crisi economica, accentuato dalle politiche austeritarie e neoliberiste dei governi. 

Come accadde nel 2011 quando si trattò di portare al potere il Quisling Mario Monti, per evitare la sconfitta dei gangster al governo, con qualche atto di sabotaggio deliberato, interverranno gli eurocrati e gli sciacalli della grande finanza bancaria e speculativa.
Il NO potrà vincere se e solo se le minoranze già consapevoli della grande posta in palio, si organizzeranno in Comitati Popolari per il NO. Comitati che dovranno sorgere in ogni città, in ogni paese, in ogni zona metropolitana. Comitati di base che dovranno essere inclusivi, plurali, luoghi di partecipazione e di attivazione civica. Unica discriminante: la difesa della Costituzione democratica e antifascista.

La battaglia non va delegata a partiti che, o sono stati collusi con Renzi, o che si aggrappano alla sua sottana per mendicare qualche rattoppo che li tenga in gioco.
Dovremo, in vista del Referendum, presidiare piazze e strade, informare capillarmente i cittadini, chiamarli all’impegno. Dovremo farci capire e parlare chiaro. Dovremo dire che se vincerà il NO Renzi ed il suo governo debbono andare a casa, andando quindi al voto con un sistema proporzionale non truccato. Dovremo infine dire chiaro e tondo che la Costituzione è inconciliabile con i Trattati europei, che la “riforma” di Renzi è funzionale a tenere il Paese sotto il tallone dell’eurocrazia, in una situazione di sovranità limitata.

Per questo chiamiamo chiunque abbia compreso la gravità del momento ad attivarsi, militando nei Comitati per il NO già esistenti, o fondandoli dove non esistono.
Per questo proponiamo, a tutti coloro che condividono queste idee, a fare rete, ed a ritrovarsi in un’ASSEMBLEA NAZIONALE AUTOCONVOCATA da svolgersi sabato 8 ottobre a Firenze.

Consiglio nazionale di P101

18 luglio 20016

3 pensieri su “Qualche volta i popoli sbagliano, i ducetti sempre! Che fare in vista del referendum costituzionale?”

  1. Peter Yanez dice:

    Ok, supponiamo che vinca il NO … dopo che succede? Renzi si dimette? Sì, è probabile … Si andrebbe "al voto con un sistema proporzionale non truccato"? No, non si andrebbe al voto, non illudetevi, e comunque, in questa fase storica, un sistema elettorale senza premio di maggioranza implica 1) mettere fuori gioco il M5S 2) ingovernabilità o larghe intese

  2. Pigghi dice:

    Certo caro Peter, meglio allora accettare da subito un autoritarismo fascistoide perché il quadro politico successivo ad una vittoria del No sarebbe comunque incerto e difficile.Uno si potrebbe anche tirar giù da un dirupo, tanto prima o poi c'ha da morì.Il punto n°2 (ingovernabilità o larghe intese) non sarebbe nemmeno una prospettiva così negativa, le larghe intese non fanno altro che aprire un po' gli occhi (sperando vi sia una proposta politica pronta a ricevere i delusi) e comunque possono rallentare un po' l'agenda dei nostri "amici".Mi scuso se ho dato corda al troll, ma dal momento che è tornato a lavoro a tempo pieno e viene pubblicato penso sia lecito.

  3. Peter Yanez dice:

    @ PigghiHo sollevato delle questioni sulla base delle argomentazioni del post e tu per questo mi consideri un troll? Evidentemente non ti è chiaro come si comporta un troll …Comunque prendo atto 1) che la questione della legge elettorale non ti interessa più di tanto 2) che hai idee a dir poco strane sugli effetti di un possibile governo di larghe intese 3) speri che prima o poi "vi sia una proposta politica pronta a ricevere i delusi" Ti domando: secondo te il M5S non rappresenta già adesso una proposta politica per i delusi?

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